Annabelle e la strana morte di Dan Rivera. La bambola maledetta torna a colpire?

  • Postato il 17 luglio 2025
  • Di Panorama
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La cittadina di Gettysburg — già teatro di una delle più sanguinose battaglie della guerra civile americana — è diventata il tragico scenario di un evento del tutto inaspettato: la morte improvvisa di Dan Rivera, 54 anni, volto carismatico del paranormale e investigatore senior della New England Society for Psychic Research (NESPR). Rivera si trovava in Pennsylvania come parte del tour nazionale Devils on the Run, incentrato sull’esposizione della famigerata bambola Annabelle, considerata da molti “posseduta”.

Il cuore del mistero: la bambola Annabelle

La bambola, una innocua Raggedy Ann all’apparenza, è divenuta negli anni una delle icone più inquietanti del folklore soprannaturale americano. Dal 1968, quando fu donata a un’infermiera e cominciò a manifestare comportamenti inspiegabili, è custodita in una teca sigillata del museo dell’occulto fondato da Ed e Lorraine Warren, celeberrimi demonologi che ispirarono la saga cinematografica The Conjuring. La teca, progettata da Rivera stesso, è simbolo di protezione: tre croci e legno impregnato con acqua santa per contenere quella che si crede essere una presenza demoniaca.

La passione di una vita tra ricerca, fede e spettacolo

Veterano dell’esercito americano, originario di Bridgeport, Connecticut, Dan Rivera era noto non solo per le sue indagini, ma anche per la sua capacità di divulgare il paranormale con rispetto e passione. Formato direttamente da Lorraine Warren, era divenuto il volto della nuova generazione della NESPR, curando eventi, documentari e contenuti social, tra cui i virali TikTok girati insieme all’investigatore Ryan Daniel Buell, capaci di raccogliere milioni di visualizzazioni.

La tappa a Gettysburg e il mistero della morte improvvisa

Durante la tappa a Gettysburg — ospitata dal Soldiers National Orphanage e completamente sold-out con oltre 1.260 biglietti venduti — Rivera guidava il pubblico con carisma e ironia. Solo poche ore dopo aver condotto una delle visite, è stato trovato privo di sensi nella sua camera d’albergo. I soccorritori hanno tentato la rianimazione cardiopolmonare, ma invano. Secondo il coroner della contea di Adams, la morte non appare sospetta, anche se saranno necessari mesi per conoscere i risultati completi dell’autopsia.

Le reazioni non si sono fatte attendere: dal cordoglio della NESPR ai ricordi commossi di colleghi e appassionati. Chris Gilloren, collega e amico, ha parlato di un uomo «che ha dedicato la vita a educare e proteggere», mentre Buell ha raccontato il legame profondo tra Rivera e la famiglia Warren, incluso il suo ruolo da caregiver per Lorraine negli ultimi anni. «Dan non era solo un ricercatore, ma un ponte tra mondi, un divulgatore gentile e appassionato», ha scritto.

«Io non morirò mai, il mio viaggio è appena cominciato»

In un post del 2020 dedicato a Lorraine Warren, Rivera scriveva: «In vita lasciamo pezzi di noi a chi incontriamo, e quei pezzi vivranno per sempre. Io non morirò mai. Il mio viaggio è appena cominciato». Parole che oggi suonano come testamento e lascito di un uomo che ha saputo guardare oltre il visibile, lasciando in chi lo ha conosciuto — e nei tanti che lo hanno seguito — il segno di un mistero come quelli che ha raccontato in vita. 

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Panorama

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