Annalisa Corrado, "non hanno capito la potenza". Dove si spinge la Lady Flotilla del Pd

  • Postato il 11 ottobre 2025
  • Politica
  • Di Libero Quotidiano
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Annalisa Corrado, "non hanno capito la potenza". Dove si spinge la Lady Flotilla del Pd

 

Dei 4 onorevoli italiani imbarcati con i pro-Pal verso Gaza, sicuramente Annalisa Corrado era la meno famosa ed esposta mediaticamente. I suoi compagni di ciurma, da Arturo Scotto a Benedetta Scuderi e Marco Croatti, le hanno rubato spesso e volentieri la ribalta. Ma oggi l'europarlamentare prova a prendersi lo scettro di "Lady Flotilla del Pd" con una intervista su Repubblica in cui prova a sostenere l'insostenibile: cioè che le mobilitazioni hanno portato all'accordo di pace in Medio Oriente.

"Aspettiamo che il ministro Tajani venga a riferire in aula per chiarire i contorni dell'operazione: se si tratti solo di riavviare una missione preesistente e come si inserisca nel negoziato. Mi auguro che su questo il governo coinvolga il Parlamento. L'Italia ha sempre avuto un ruolo di primo piano nei progetti internazionali di costruzione di pace e noi non ci tireremo certo indietro", spiega l'eurodeputata dem, aprendo alla possibilità di un sostegno all'invio di militari italiani nella Striscia.

 

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Proprio Tajani ha detto che le manifestazioni pro-Gaza in Italia non hanno spostato nulla e che il cessate il fuoco è solo merito di Donald Trump. La Corrado però dissente: "Non so se queste dichiarazioni siano più gravi o più surreali. Intanto loro non hanno avuto alcun ruolo nel piano Trump, se non dar sempre ragione a Trump. Non hanno capito la potenza né l'importanza delle manifestazioni di piazza che hanno scosso il mondo: si deve proprio a queste grandi mobilitazioni se lo scorso 11 settembre, al Parlamento europeo, siamo finalmente riusciti ad approvare la risoluzione che chiede il riconoscimento della Palestina e l'interruzione dell'accordo di associazione Ue-Israele".

"Persino Meloni - prosegue Corrado nella sua singolare ricostruzione - è stata costretta a spostarsi dal no iniziale a un sì condizionato", non ricordando che la posizione di Meloni è sempre stata "Due popoli due Stati" ma che il problema è, semmai, la persistenza di Hamas al potere nella Striscia. 

 

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Perlomeno, a differenza di tanti reticenti a sinistra, l'europarlamentare Pd "condanna" sfregi come lo striscione a Roma che inneggiava al 7 ottobre. "Llo abbiamo sempre detto. E subito abbiamo condannato l'orrore del 7 ottobre. Qualsiasi tentativo di farlo passare come Resistenza è sbagliato. Fermo restando che la reazione di Israele è stata sproporzionata. E mi dispiace che il governo abbia tentato di strumentalizzare quel singolo striscione: opera di pochissimi che non rappresentano l'enormità della protesta pacifica che c'è stata in tutta Italia". Posizione condivisibile, ma non condivisa per la verità dalle voci più seguite ed esposte del popolo pro-Pal italiano, come Francesca Albanese a cui da tempo proprio il Partito democratico sta facendo l'occhiolino a suon di premi e cittadinanze onorarie.

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Libero Quotidiano

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