Annullato il concerto del direttore russo Valery Gergiev alla Reggia di Caserta. Soddisfazione bipartisan
- Postato il 21 luglio 2025
- Cronaca
- Di Il Fatto Quotidiano
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Il concerto sinfonico del direttore d’orchestra russo Valery Gergiev, previsto per il 27 luglio nell’ambito della rassegna “Un’Estate da Re” presso il cortile del Complesso vanvitelliano della Reggia di Caserta, è stato annullato. La decisione è stata disposta dalla Direzione del monumento nella mattinata di oggi lunedì 21 luglio e comunicata alla Scabec, società della Regione Campania organizzatrice della rassegna musicale. Soddisfazione bipartisan dai partiti politici. “Soddisfatti che si sia fatto un passo indietro. La cultura deve essere sempre libera ma non può rappresentare uno strumento di mistificazione e propaganda”, ha commentato il presidente della commissione Cultura della Camera e responsabile cultura e innovazione di Fratelli d’Italia, Federico Mollicone.
La partecipazione di Gergiev, 72 anni, direttore di prestigiose orchestre come il Teatro Mariinsky di San Pietroburgo e il Bolshoi di Mosca, ma fortemente criticato per le sue posizioni ritenute vicine al presidente russo Vladimir Putin, aveva suscitato forti polemiche. Tanto che per la serata di domenica si temevano manifestazioni di protesta organizzate da associazioni ucraine in Italia che avevano già acquistato i biglietti delle prime file del concerto per far sentire da vicino il proprio dissenso. Contro la presenza di Gergiev si erano espresse diverse voci, tra cui Yulia Navalnaya, vedova del dissidente politico Alexei Navalny. Ultime prese di posizione includevano lettere inviate da diversi premi Nobel alla presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen. Una petizione online aveva raccolto 16mila firme.
Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, era intervenuto dicendo che “l’arte è libera e non può essere censurata”, ma distinguendo la propaganda, che “anche se fatta con talento, è un’altra cosa”, e a suo giudizio con il concerto di Gergiev il rischio sarebbe stato di “far passare un messaggio sbagliato”. Il governatore della Campania Vincenzo De Luca aveva definito la vicenda “sconcertante”, sottolineando la volontà di confermare il concerto nonostante gli appelli e chiedendosi dove fosse “il limite tra libertà d’espressione della propria opinione e la propaganda”. Infine attaccando il governo: “Si turbano per un concerto, e Gaza?”. “De Luca forse ha confuso la programmazione culturale con il palinsesto di Russia Today”, ha twittato dopo la notizia dell’annullamento Sandro Gozi, eurodeputato di Renew Europe. “Non parliamo di censura: lui è un amico personale di un criminale di guerra, quale è Vladimir Putin. Bene così”.
“Bene, negli scorsi giorni, insieme al Ministro Giuli, avevamo chiesto alla Regione di annullare l’evento. Non è un’ostilità nei confronti della cultura e del popolo russo, a cui ci lega una secolare amicizia. Gergiev non è solo un direttore d’orchestra, infatti, ma uno dei più fedeli ‘influencer’ culturali del Presidente, come più volte ribadito da lui stesso”, ha spiegato Mollicone di FdI. “Abbiamo spiegato, lottato, ci abbiamo creduto e abbiamo vinto! Ci vediamo domenica sera con le bandiere dell’Europa, davanti alla Reggia, per celebrare la forza e la bellezza della democrazia”, ha scritto sui social la vicepresidente del parlamento europeo ed esponente Pd Pina Picierno. Soddisfatto anche Riccardo Magi, segretario di +Europa: “Solo qualche giorno fa, Gergiev ha organizzato una rivisitazione in chiave putiniana di un’opera storica, confermando di essere uno strumento della propaganda del Cremlino”. “Una buona notizia”, anche per Carlo Calenda, leader di Azione il cui senatore Marco Lombardo rilancia: “Mi aspetto ora che la stessa decisione venga presa dal Sindaco di Bologna Matteo Lepore sul concerto di Romanovsky a Bologna”, ha scritto su X.
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