Antonio Conte non parla prima di Napoli-Atalanta: il clima a Castel Volturno e la scelta del silenzio

  • Postato il 21 novembre 2025
  • Calcio
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Tra casi plusvalenze e processi per falsi in bilancio, il campionato del Napoli ricomincia con una certezza: Antonio Conte ha deciso di non parlare prima della partita contro l’Atalanta. Una scelta di silenzio che fa rumore, in qualche modo, e lo fa soprattutto se si pensa a come il campionato si era interrotto per il Napoli: con delle polemiche che avevano alimentato addirittura voci (improbabili, per quanto potenzialmente verosimili) di dimissioni dell’allenatore. Era intervenuto Aurelio De Laurentiis, Conte stesso si era preso una pausa di qualche giorno da Castel Volturno ed è tornato ad allenare regolarmente solo da lunedì, con la parte del gruppo non convocata dalle rispettive Nazionali (da cui è tornato infortunato Anguissa, non senza polemiche presidenziali). Tutti lo aspettavano per la vigilia dell’anticipo serale contro la squadra del neo-allenatore Raffaele Palladino (appuntamento domani alle 20.45), ma lui ha preferito rimandare tutto al postpartita. Quando, forse, la situazione sarà più serena.

La scelta di non parlare infatti è proprio dettata dal fatto che Conte voglia mantenere la concentrazione senza alimentare ulteriore pressione mediatica. Che inevitabilmente sarebbe aumentata in caso di una conferenza stampa prepartita: il confronto c’è stato? Come è andato? Che clima si respira nello spogliatoio? A queste domande, l’allenatore al momento preferisce il silenzio. E chiudere la squadra in una bolla che possa permettere di affrontare nel modo migliore una squadra che ha appena vissuto un cambio in panchina (Palladino ha preso il posto di Juric proprio all’inizio della sosta per le Nazionali). E da qui si deve partire.

L’Atalanta è una sorta di bestia nera: nelle ultime 4 partite al ‘Maradona’, 3 le hanno vinte i nerazzurri. Ma era la squadra di Gasperini, che viveva momenti certamente diversi rispetto a ora. Solo che il Napoli avrà bisogno di recuperare un po’ di certezze e soprattutto di uomini. Ci sarà Hojlund (che affronta il suo passato) e ci dovrebbe essere anche Elmas, che giocherebbe contro la squadra a cui ha realizzato 3 gol in sei partite: il suo risultato migliore. Ma soprattutto ci sarà McTominay: dopo il supergol segnato con la Scozia, il centrocampo sarà ancora più suo. Anche perché la coperta, lì, è un po’ corta: oltre ad Anguissa, che tornerà a febbraio, e De Bruyne, che dovrebbe tornare addirittura a marzo, è sempre acciaccato Gilmour, che soffre di un affaticamento muscolare dal quale difficilmente recupererà per domani. Difficile, per non dire proprio impossibile. Conte sa di dover far fronte a queste emergenze. Anche a queste emergenze. E la decisione di chiudere tutto nel silenzio dello spogliatoio assume un’importanza ancora maggiore.

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Il Fatto Quotidiano

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