Apple investe 100 miliardi in America per placare Trump e i dazi
- Postato il 6 agosto 2025
- Di Panorama
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Apple ha annunciato un nuovo investimento da 100 miliardi di dollari negli Stati Uniti. Il totale degli investimenti del gigante tecnologico nel Paese sale quindi a quota 600 miliardi di dollari in quattro anni. La decisione arriva nel pieno di un clima di tensione commerciale, segnato dal ritorno alla Casa Bianca di Donald Trump e dal rischio concreto di dazi del 25% su dispositivi e componenti tecnologici provenienti dall’estero.
L’evento alla Casa Bianca
L’annuncio è stato dato durante un evento organizzato da Trump in persona, che ha voluto sottolineare il valore dell’operazione come conferma della bontà della sua politica “America First”. Il presidente ha elogiato Apple per aver deciso di “riportare a casa” parte della propria filiera produttiva, citando la mossa come modello per altri colossi del tech.
Cosa prevede il piano
L’investimento riguarda in gran parte infrastrutture, data center, ricerca e sviluppo, oltre a programmi di formazione e sostegno ai fornitori americani. Apple punta così a rafforzare segmenti critici della supply chain sul territorio nazionale, riducendo la dipendenza dalla Cina e mettendosi al riparo da future misure protezionistiche. Tuttavia, al momento non è prevista la produzione degli iPhone negli USA: i costi, la complessità della logistica e la mancanza di competenze su vasta scala rendono impraticabile un simile spostamento nel breve periodo.
Effetto immediato sui mercati
La notizia ha avuto un impatto positivo sul titolo Apple, che ha registrato un balzo in Borsa. Gli investitori hanno apprezzato la strategia di mitigazione del rischio geopolitico, vedendola come una misura efficace per preservare i margini in caso di escalation commerciale.
Un segnale geopolitico
Al di là dell’impatto industriale, l’annuncio ha anche un valore simbolico. Con questa scelta, Apple si allinea apertamente alla nuova agenda economica americana, rispondendo alle pressioni politiche e cercando di garantirsi un canale preferenziale con Washington in una fase cruciale di ridefinizione degli equilibri globali.
Le sfide restano aperte
Nonostante l’ottimismo, restano molti interrogativi: il reshoring delle attività high-tech richiede tempi lunghi, investimenti enormi e una formazione su larga scala. Inoltre, in un mercato globale sempre più frammentato, Apple dovrà mantenere l’equilibrio tra interessi americani e strategia internazionale, senza compromettere l’efficienza della propria catena del valore. L’investimento da 100 miliardi negli Stati Uniti è la risposta più forte che Apple potesse dare all’amministrazione Trump. Non è solo una mossa finanziaria, ma una dichiarazione di intenti: difendere il proprio modello di business, adattandosi ai nuovi scenari politici ed economici globali.