Apple, MacBook Pro e iPad Pro diventano più “intelligenti” con il nuovo chip M5

  • Postato il 15 ottobre 2025
  • Di Panorama
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C’è stato un tempo in cui la corsa era ai gigahertz. Poi sono arrivati i nanometri, le GPU e le architetture neurali. Ora, con il chip M5, Apple fa qualcosa che va oltre la solita scheda tecnica: trasforma il Mac in una macchina capace di pensare.
Il nuovo MacBook Pro 14” e il nuovo iPad Pro sono più di un aggiornamento: sono un manifesto. Una dichiarazione d’intenti sul futuro dell’intelligenza artificiale. E, come sempre, Cupertino non la urla: la incorpora nel silenzio lucido dell’alluminio.

Un chip, tre rivoluzioni

L’M5 è il cuore di tutto. La GPU di nuova generazione con un Neural Accelerator in ogni core rende possibile un salto di prestazioni fino a 3,5 volte nei flussi di lavoro AI rispetto alla generazione precedente. La CPU a 10 core è più veloce, più efficiente e lavora con una banda di memoria unificata da 153 GB/s, praticamente una corsia di sorpasso per modelli linguistici e applicazioni creative.

Il risultato? Tutto scorre più veloce: dal rendering 3D all’editing in 4K, dall’elaborazione di immagini generate da testo fino ai modelli di diffusione on-device. Senza nuvole, senza attese. L’intelligenza è davvero “nel” computer.

MacBook Pro 14”: potenza da studio, autonomia da maratoneta

Il nuovo MacBook Pro 14” non è solo il laptop dei professionisti: è una workstation portatile che lavora 24 ore con una singola carica.

La batteria si è trasformata in una dichiarazione d’indipendenza: stesse prestazioni anche senza alimentazione, ricarica al 50% in mezz’ora, e prestazioni grafiche fino a 1,6 volte superiori rispetto a M4.
Lo storage SSD è più rapido, il display Liquid Retina XDR toglie il fiato, e il prezzo di partenza da €1.849 rende il tutto sorprendentemente accessibile per chi vive di mobilità e creatività.

Dal 22 ottobre, nelle tonalità nero siderale e argento, il MacBook Pro con M5 inaugura la stagione dell’AI fatta bene: invisibile, ma presente.

iPad Pro M5: l’intelligenza portatile

Poi c’è iPad Pro, che con M5 cambia pelle. Non solo è fino a 3,5 volte più veloce nelle operazioni AI rispetto a M4, ma ora parla la lingua della connettività totale.

Arrivano il chip di rete N1, che abilita Wi-Fi 7 e Bluetooth 6, e il nuovo modem C1X sui modelli cellular: fino al 50% più veloce e più efficiente. Il display Ultra Retina XDR brilla con una precisione maniacale, mentre iPadOS 26 introduce un multitasking più maturo, gestione dei file evoluta e la possibilità di creare, ritoccare, montare e pubblicare senza toccare un computer.

È l’iPad più pro di sempre, e forse il primo che può davvero sostituire un laptop.

macOS Tahoe e Apple Intelligence: cervello e forma

Il nuovo macOS Tahoe è un esperimento di leggerezza visiva: barra dei menu trasparente, Liquid Glass, un Control Center ripensato, e soprattutto Apple Intelligence integrata nel sistema. Non è la solita AI che chiede dati e connessione: è un’AI che vive sul dispositivo, garantendo privacy, velocità e coerenza. Traduzioni in tempo reale su FaceTime e Messaggi, comandi intelligenti che automatizzano routine complesse e funzioni per chi scrive, disegna, monta o progetta. È il punto in cui Apple smette di inseguire e torna a dettare il ritmo.

L’AI secondo Apple: silenziosa, concreta, quotidiana

Mentre altri brand parlano di “esperienze generative”, Apple preferisce l’approccio chirurgico: rendere l’intelligenza artificiale trasparente, al servizio del gesto. Non una voce che risponde, ma un sistema che anticipa.

Con M5, Cupertino spinge l’AI fuori dal cloud per riportarla dentro al corpo della macchina — dove appartiene — e la combina con una filosofia che da anni guida i suoi prodotti: la semplicità è la forma più alta di sofisticazione.

Apple contro tutti: la corsa all’AI “umana”

Il vero scontro non è più sui numeri, ma sulla filosofia dell’AI.

Da una parte, i colossi del software che centralizzano i dati nei propri server; dall’altra, Apple, che li difende a casa dell’utente. Con M5, Cupertino consolida la sua visione di un’intelligenza etica, integrata e privata. In un mondo che si affida sempre più al cloud, Apple scommette sull’AI on-device — una scelta tanto tecnica quanto politica.

Green, come ogni gesto che conta

Dietro l’eleganza c’è anche una struttura sostenibile. Il nuovo MacBook Pro 14” contiene materiale riciclato per il 45% del suo peso complessivo, compreso il 100% di alluminio riciclato nel guscio, terre rare e cobalto nella batteria. È prodotto con il 55% di energia rinnovabile e imballato al 100% in fibre riciclabili. Un tassello del piano Apple 2030, la promessa di una filiera totalmente carbon neutral entro la fine del decennio.

Prezzi e disponibilità

L’annuncio di oggi non riguarda solo due nuovi prodotti, ma il consolidamento di un ecosistema Apple sempre più coerente, dove hardware, software e intelligenza artificiale convivono in una simbiosi quasi perfetta.
Le funzioni di Apple Intelligence, integrate in macOS Tahoe e iPadOS 26, sfruttano appieno la potenza di calcolo on-device del Neural Engine e dei nuovi Neural Accelerator, garantendo allo stesso tempo velocità e privacy — due parole chiave nella grammatica tecnologica di Cupertino.

Apple ha ribadito anche il suo impegno verso la sostenibilità, sottolineando come i nuovi dispositivi siano realizzati con una significativa percentuale di materiali riciclati: 45% per MacBook Pro e 30% per iPad Pro.
Tra questi, alluminio, terre rare e cobalto 100% riciclati in diversi componenti, a conferma di un percorso sempre più orientato verso la neutralità carbonica promessa entro il 2030.

Prezzi e uscita

I nuovi dispositivi sono disponibili per il pre-ordine da oggi, 15 ottobre, con consegne e disponibilità nei negozi dal 22 ottobre.

Il MacBook Pro 14″ con chip M5 parte da €1.849, leggermente meno rispetto ai €1.949 del modello M4, ma non include più l’alimentatore da 70W, acquistabile separatamente a €65.

L’iPad Pro 11″ con M5 parte da €1.119 nella versione Wi-Fi, mentre l’iPad Pro 13″ con M5 parte da €1.469 per la stessa configurazione.

Prezzi in linea con il posizionamento premium di Apple, ma con un chiaro messaggio strategico: rendere la nuova generazione di AI accessibile senza snaturare il lusso tecnologico che da sempre definisce il marchio.

Il verdetto: la mente è tornata nel Mac

Non è solo un aggiornamento di potenza. È una filosofia di prodotto.

Con M5, Apple riafferma la sua identità: non correre dietro alle mode dell’intelligenza artificiale, ma costruire strumenti che pensano con te, non al posto tuo.

Il MacBook Pro 14” e l’iPad Pro M5 non sono gadget per geek, ma oggetti di lavoro che respirano intelligenza. E in un’epoca in cui tutti vogliono “parlare con l’AI”, Apple — come sempre — sceglie di farla semplicemente funzionare.

Autore
Panorama

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