Apre uno dei castelli più belli (e meno noti) d’Italia. E si può visitare
- Postato il 27 giugno 2025
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- Di SiViaggia.it
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Nel cuore verde della Valle dell’Aniene e adagiato tra i monti del Parco dei Monti Lucretili, Mandela custodisce una storia antica e un patrimonio naturale di rara bellezza. A dominare il borgo, a un’ora di strada da Roma, è il Castello del Gallo che, dopo un accurato lavoro di restauro, dal 5 luglio 2025 apre al pubblico con i suoi meravigliosi giardini.
La storia del Castello del Gallo
Sospeso tra cielo e storia, il Castello del Gallo affonda le sue radici nell’epoca romana e medievale e, da secoli, racconta la sua storia attraverso le pietre, gli alberi e le vedute romantiche. Questo territorio, infatti, fu a lungo presidiato dalla popolazione degli Equi, che resistettero per 200 anni prima di essere sconfitti dai Romani tra il 500 e il 300 a.C. quando, qui, sorse un villaggio, il pagus Mandela, citato anche da Orazio nei suoi versi. Con la caduta dell’Impero romano, il castello passò sotto il controllo delle abbazie, inizialmente Farfa e poi Subiaco, entrambe legate all’Abbazia di Cluny, in Francia, che all’epoca rappresentavano delle vere potenze culturali ed economiche.
Fu in questo periodo che i monaci introdussero la coltivazione dell’olivo, una tradizione che è ancora viva nel paesaggio che circonda il borgo e il castello, che è anche l’azienda agricola dei proprietari del maniero. Gli ulivi più antichi furono piantati già nel ‘700.
Il castello divenne una fortezza strategica sotto il dominio degli Orsini, mentre nel XVII secolo fu trasformato in dimora signorile dalla famiglia Nuñez Sanchez, con due piani al livello della sommità della collina, la primitiva torre e l’aggiunta di un giardino pensile di arbusti a siepi e cisterne scavate nella roccia.
Nel XIX secolo, infine, Julie Bonaparte, nipote di Napoleone e cugina di Napoleone III, e Alessandro del Gallo di Roccagiovine, Marchese di Mandela, resero il castello un centro di cultura e arte, ospitando un salotto letterario internazionale e trasformando ulteriormente lo spazio esterno.
Come visitare il Castello del Gallo
Ora, il castello – privato e di proprietà dell’omonima famiglia – apre le porte ai visitatori con tutta la grazia del suo paesaggio antico. Il percorso di visita consentirà di scoprire stanze ricche di arredi d’epoca, eppure vissute quotidianamente ancora oggi dalla famiglia del Gallo, che continua a vivere il castello e che, come i loro antenati, mantengono il patrimonio artistico, culturale e storico di famiglia.
Tra i vari ambienti, la sala da pranzo, dove troneggia un ritratto dell’Imperatore Napoleone e il fortepiano che Napoleone III donò alla cugina Giulia, proveniente dal Palais des Tuileries di Parigi; lo splendido Giardino d’Inverno, nel quale Giulia Bonaparte ricevette, dal 1870 al 1900, ospiti di riguardo tra cui i direttori dell’Accademia di Francia e i loro allievi “pensionari”, nonché studiosi il filosofo francese Ernest Renan (a cui il borgo di Mandela ha dedicato al propria biblioteca); la Galleria degli Antenati, nella quale sono esposti i ritratti di diversi membri della famiglia del Gallo; la Stanza del Biliardo, che custodisce busti militari del XVI secolo, un piccolo cannone del XVII, le spade e il tavolo da biliardo del XVIII, i fucili del XIX; e, infine, un cartello in tedesco che ricorda l’ultimo grande capitolo storico vissuto da questo castello: l’occupazione nazista del 1944.
Il Castello del Gallo è aperto al pubblico a partire dal 5 luglio 2025 ogni venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 18.30 (ultimo ingresso alle 17.30). È possibile prendere parte a una visita guidata completa di 40 minuti, il biglietto intero costa 15 euro (gratis per i bambini fino a 11 anni) comprende il castello, il Giardino privato, il Bosco francese e il giardino paesaggistico.
Oppure si può fare una visita in autonomia con la app in realtà aumentata solo degli esterni del castello passeggiando nel Bosco francese e nel Giardino paesaggistico. In questo caso il biglietto costa 8 euro. Sono previste anche aperture infrasettimanali per gruppi, dal lunedì al giovedì al costo di 12 euro (minino 15 persone) o scuole e centri anziani (8 euro, sempre per almeno 15 persone). La domenica alle ore 12 viene organizzato anche un tour completo in compagnia del proprietario che comprende anche una degustazione (50 euro).
I giardini del castello
Quando il Marchese Alessandro del Gallo e la moglie Giulia Bonaparte lasciarono Parigi nel 1870, a seguito dell’esilio di Napoleone III, decisero di trasformare il Castello di Mandela nel loro rifugio, lontano dal caos di Roma e di ospitarvi il celebre salotto letterario che, fino a quel momento, si era tenuto nel loro palazzo parigino di Rue de Grenelle. Allo stesso tempo, decisero di ridisegnare il terreno circostante e di creare un giardino segreto all’italiana vicino al castello, mentre sulle pendici della collina concepirono un romantico bosco e, più avanti, un giardino all’inglese.
Il Giardino segreto
Salendo per la rampa medievale del castello, si giunge a un ampio spazio creato nel XVII secolo dai Nuñez Sanchez, un giardino che si ispira alla tradizione persiana e islamica, con siepi curate all’italiana e cisterne medievali che ne regolano l’irrigazione. Nel XIX secolo, Giulia Bonaparte e Alessandro del Gallo aggiunsero elementi francesi, tra cui un giardino d’inverno e un’ampia varietà di rose ottocentesche. Affacciandosi dal muraglione si può ammirare la valle del fiume Licenza, al centro della valle il Comune di Vicovaro, famoso per il suo Tempietto di San Giacomo e, ancora più a sinistra, il Convento di San Cosimato, usato anche come location della serie Tv “Suburra 3”, testimone di eventi storici, tra cui la riconciliazione tra Papa Martino V e Re Alfonso d’Aragona, che pose fine allo Scisma d’Occidente.
Il convento, che sorge in un’area archeologica di particolare interesse, con resti di acquedotti romani e grotte rupestri, nel IX secolo fu teatro della Battaglia di San Cosimato, una feroce battaglia tra le truppe del Sacro Romano Impero e i Saraceni, giunti in Italia per razziare. I Saraceni furono sconfitti e si ritirarono sulle colline, dove fondarono tre famosi comuni, ancora oggi visibili. Da qui, è possibile vedere Saracinesco, il primo dei tre Comuni saraceni, arroccato in alto.
Il Bosco romantico
Nel XIX secolo, gli ulivi sotto il castello furono sostituiti da un Bosco romantico in stile francese, dove la natura sembra crescere senza regole. Questo spazio fu progettato per creare un’atmosfera di quiete e bellezza, con sentieri ombreggiati e un microclima ideale per le passeggiate estive. Non c’è una direzione precisa da seguire: i sentieri si intrecciano, si aprono e si chiudono tra la vegetazione, come se fosse la natura stessa a decidere dove condurre il visitatore.
Gli alberi, imponenti e antichi, sembrano osservare in silenzio il passaggio del tempo, mentre il sottobosco cresce libero, selvatico, senza essere costretto da regole o schemi. Questo giardino invita a esplorare, perdersi e ritrovarsi, secondo un’estetica che predilige il naturale imperfetto, l’incontro tra bellezza e mistero.
Il Giardino inglese
Nato come reazione ai giardini formali francesi, a prima vista sembra selvaggio, libero, spontaneo, ma il Giardino inglese è tutt’altro che casuale. Si tratta di una composizione raffinata, frutto di una pianificazione precisa, di un paesaggio naturale creato con maestria per suggerire armonia e quiete, come un dipinto in cui ogni pennellata è calcolata e invisibile. A prima vista, infatti, gli alberi e i cespugli sembrano disposti in modo casuale, ma ogni dettaglio è studiato per evocare un senso di libertà e bellezza naturale.
Spesso, tra la vegetazione, s’incontrano templi neoclassici, grotte artificiali e piccole rovine, elementi che richiamano alla mente riflessioni filosofiche e momenti di contemplazione, come la cosiddetta “Torraccia“, una struttura di epoca medievale nata come punto di osservazione della valle, che in seguito divenne dimora, o forse prigione, di un membro della famiglia del Gallo, Caio, il cui destino fu segnato dalla follia, conseguenza di una travagliata storia d’amore.
Poco distante, una piccola casa che sembra appartenere al mondo delle fiabe, soprannominata “Cottage dell’amore“, fu il luogo segreto degli incontri di due giovani amanti: Alberto, futuro marchese della famiglia del Gallo, e la figlia del Conte della famiglia rivale. Il prato si affaccia sulla splendida Valle dell’Aniene, nella quale si stagliano i ponti della ferrovia Roma-Pescara, vera e propria impresa ingegneristica, curata anche da Gustave Eiffel, e la leggendaria via Tiburtina Valeria, una delle otto strade consolari romane, che corre lungo questa valle.
Il Roseto Bonaparte
Attualmente ancora in fase di restauro, il Roseto Bonaparte sorgerà sulle piante antiche volute da Giulia nell’800, con le stesse varietà di rose rare e profumate.
Visite guidate, eventi culturali e percorsi immersivi conducono il visitatore del Castello del Gallo, uno scrigno di bellezza nonché uno dei luoghi segreti meglio conservati d’Italia, lungo viali ombreggiati, tra scorci inaspettati e terrazze panoramiche. Inoltre, dall’alto, lo sguardo si perde nelle splendide vedute sul fiume Aniene, mentre, intorno, il paesaggio si svela in tutta la sua bellezza. Questo sito suggestivo, che intreccia storia, arte e natura e ispira poeti e artisti da secoli, offre al pubblico che lo visita un’esperienza unica di bellezza e cultura, con un paesaggio di alberi secolari e sentieri suggestivi, in un perfetto dialogo tra natura e architettura.