Arizona: il Meteor Crater è legato al Grand Canyon

  • Postato il 28 luglio 2025
  • Di Focus.it
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Due dei monumenti naturali più iconici dell'Arizona — il Meteor Crater e il Grand Canyon — potrebbero essere collegati da un evento cosmico avvenuto 56.000 anni fa. È questa l'affascinante ipotesi avanzata da un nuovo studio geologico, che collega l'impatto di un asteroide con la formazione temporanea di un antico lago nel cuore del Grand Canyon.. Violenza cosmica. Tutto ebbe inizio con un cataclisma: un asteroide di nichel e ferro del peso di circa 300.000 tonnellate, con un diametro stimato tra i 30 e i 50 metri, si abbattè sull'altopiano del Colorado a una velocità di oltre 11 chilometri al secondo. L'impatto, pari a più di 150 bombe atomiche e scava il Meteor Crater, oggi noto anche come Barringer Crater, uno dei crateri meteorici meglio conservati del pianeta. Situato nei pressi di Winslow, in Arizona, il cratere misura circa 1,2 chilometri di diametro e 180 metri di profondità. Secondo lo studio, pubblicato su Geology da un team internazionale di ricercatori e frutto di oltre cinquant'anni di indagini geologiche, le conseguenze di quell'impatto non si limitarono al punto di collisione. Il terremoto generato — con una magnitudo di 5.4 — avrebbe viaggiato per oltre 160 chilometri in pochi secondi, raggiungendo il Grand Canyon. Qui, l'onda sismica avrebbe innescato una frana su larga scala nella regione di Nankoweap, sbarrando temporaneamente il fiume Colorado e formando un lago lungo 80 chilometri e profondo oltre 100 metri.. Le prove. L'esistenza del cosiddetto paleolago di Nankoweap è sostenuta da una serie di indizi geologici raccolti nel tempo. Il più importante si trova nella Grotta di Stanton, situata 45 metri sopra il livello attuale del fiume Colorado. All'interno, i ricercatori hanno rinvenuto legname che aveva galleggiato e sedimenti lacustri, depositi che suggeriscono una piena eccezionale, ben dieci volte più intensa di qualsiasi alluvione nota negli ultimi millenni. Il primo campione di legno, raccolto nel 1970 e datato al radiocarbonio negli anni '80, indicava un'età approssimativa di 44.000 anni — limite massimo dei test disponibili all'epoca. Successivi campioni, prelevati da un'altra alcova a 33 metri sopra il fiume e a pochi chilometri di distanza, sono stati sottoposti a nuove analisi con metodi più avanzati. Utilizzando sia la datazione al radiocarbonio sia la datazione a luminescenza — che misura la luce emessa da cristalli minerali per stabilirne l'età — i ricercatori hanno ottenuto risultati "statisticamente indistinguibili": tutti i dati convergono su una data di circa 55.600 anni fa.. Una diga naturale. Altri indizi cruciali provengono da depositi geologici trovati circa 35 chilometri a valle della Grotta di Stanton, dove affiorano resti di una diga naturale probabilmente generata dalla frana. Sopra questo deposito si trovano ciottoli arrotondati, testimonianza del momento in cui il fiume Colorado iniziò a superare l'ostacolo, erodendo gradualmente la diga nel corso di circa un millennio. L'insieme di prove — la datazione dell'impatto, la frana, i sedimenti lacustri e il legname — costruisce un quadro coerente: un evento cosmico ha avuto ripercussioni dirette sull'idrografia e la geologia dell'Arizona, modellando temporaneamente il paesaggio del Grand Canyon.. Coincidenze? Sebbene gli autori dello studio riconoscano che il paleolago di Nankoweap potrebbe teoricamente essere stato causato anche da una frana o un terremoto non correlato all'impatto, le coincidenze temporali e geologiche sono difficili da ignorare. «L'impatto del meteorite, la frana di grandi dimensioni, i depositi lacustri e il legname galleggiante a decine di metri sopra il fiume sono tutti eventi rari e straordinari», spiega Karl Karlstrom, geologo dell'Università del New Mexico e coautore principale dello studio. «Il fatto che le loro età coincidano in una finestra così ristretta rafforza l'ipotesi di un legame diretto». Se confermata da ulteriori ricerche, questa connessione tra due delle meraviglie naturali più celebri d'America non solo riscriverebbe la storia geologica dell'Arizona, ma offrirebbe una straordinaria testimonianza di come un singolo istante di "violenza cosmica" possa lasciare cicatrici profonde sulla Terra, visibili anche dopo decine di millenni..
Autore
Focus.it

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