Arrestati 18 dipendenti Microsoft: hanno protestato a favore dello stop ai rapporti commerciali con Israele
- Postato il 21 agosto 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Diciotto dipendenti di Microsoft sono stati arrestati per aver partecipato alle proteste nella sede di Redmond, per via dell’impiego di tecnologie aziendali da parte di Israele, con lo scopo di archiviare i dati della sorveglianza sui palestinesi di Gaza. Le proteste sono durate due giorni e chiedevano a Microsoft di interrompere i rapporti commerciali con Israele. All’arrivo della polizia, i manifestanti si sono opposti all’uscita dal campus: le forze dell’ordine hanno proceduto agli arresti per violazione di proprietà privata e altre accuse.
Nel mirino dei dipendenti c’è soprattutto il software per servizi cloud Azure. Già la relatrice Onu Francesco Albanese aveva denunciato l’uso di tecnologie Microsoft per la sorveglianza dei gazawi. Il 6 agosto, a rincarare le accuse, l’articolo del Guardian intitolato: “Un milione di chiamate all’ora”: Israele si affida al cloud di Microsoft per una sorveglianza estesa dei palestinesi. Le proteste di circa 35 dipendenti, martedì, si sono concluse senza interventi della polizia. Secondo la le autorità, mercoledì le cose sono andate diversamente: l’azienda ha comunicato che si trattava di un’intrusione, e i manifestanti “hanno resistito e sono diventati aggressivi”, spruzzando vernice rossa su un cartello con il logo aziendale. “Abbiamo detto: ‘Per favore, andatevene o sarete arrestati’, e loro hanno scelto di non andarsene, quindi sono stati arrestati”, ha dichiarato la portavoce della polizia Jill Green.
Il gruppo dei dipendenti in protesta si chiama “No Azure for Apartheid”. Alla fine della scorsa settimana, Microsoft ha annunciato l’incarico ad uno studio legale per indagare sulle accuse riportate dal Guardian. “I termini di servizio standard di Microsoft proibiscono questo tipo di utilizzo”, ha affermato l’azienda in una nota pubblicata venerdì, aggiungendo che l’articolo della testata sollevi “accuse precise che meritano una revisione completa e urgente”.
A febbraio, l’Associated Press ha rivelato dettagli precedentemente inediti sulla stretta collaborazione del gigante tecnologico di Redmond con il Ministero della Difesa israeliano, con l’uso militare di prodotti commerciali di intelligenza artificiale, in crescita di quasi 200 volte dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Secondo l’agenzia di stampa, l’esercito israeliano utilizza Azure per trascrivere, tradurre ed elaborare informazioni raccolte attraverso la sorveglianza di massa, che possono poi essere verificate con i sistemi di puntamento interni di Israele basati sull’intelligenza artificiale.
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