Arrestato per incendio e tentato omicidio un 25enne accusato di aver appiccato il fuoco a una palazzina a Torino nei giorni scorsi

TORINO – Forse non si è trattato di un evento accidentale. Sembra che ci sia un giovane dietro il rogo divampato in una casa popolare in corso Agnelli a Torino, nella notte tra il 25 e il 26 settembre: gli accertamenti hanno permesso agli inquirenti di ritrovare tracce di liquido infiammabile e i testimoni hanno raccontato di aver visto una persona incappucciata con in mano un cannello bruciatore.

Come riportato dal Corriere Torino, le indagini si sono concentrate su un 25enne che ha vissuto in quell’alloggio insieme ad altre persone (tra cui un occupante sotto sfratto) fino a martedì, quando è stato arrestato dalla Polizia per maltrattamenti e resistenza dopo una violenta lite con la sua fidanzata. Si era fatto due notti in cella ed era stato rimesso in libertà giovedì, con l’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. Secondo gli inquirenti, il giovane si sarebbe recato per ben tre volte nell’alloggio di corso Agnelli giovedì, e all’una avrebbe appiccato il fuoco cospargendo di liquido infiammabile l’appartamento al piano rialzato, dove in quel momento si trovava anche la sua fidanzata.

Il fascicolo d’inchiesta sull’incendio di corso Agnelli è stato affidato al sostituto procuratore Marco Sanini, che ha ipotizzato i reati di incendio e tentato omicidio. Venerdì il giudice ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere, ma continuano le indagini: si attendono l’esame degli smartphone sequestrati e quello dei tabulati telefonici.

In sei, tra cui un ragazzo di 14 anni, erano rimasti intossicati. Le parti comuni della palazzina sono state rimesse in sicurezza dai tecnici Atc.

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