Arriva in Italia il primo spray nasale di adrenalina per evitare lo choc anafilattico, svolta epocale per chi soffre di allergie: ecco come funziona
- Postato il 13 ottobre 2025
- Salute
- Di Il Fatto Quotidiano
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La gestione delle reazioni allergiche più gravi è vicinissima a una svolta epocale. Specialmente per chi ha la fobia degli aghi e teme anche solo l’idea di utilizzare l’autoiniettore contenete adrenalina, farmaco salva-vita. A partire dai primi mesi del 2026 chi soffre di anafilassi potrà infatti contare su un alleato piccolo, maneggevole e, soprattutto, senza ago. Si tratta di uno spray nasale a base di adrenalina, un dispositivo che promette di affiancare l’iniezione intramuscolo garantendo la stessa efficacia, ma con una tempestività d’intervento nettamente superiore. Lo spray, approvato ad agosto 2024 dalla Food and Drug Amministration (FDA) e dall’Agenzia Europea del Farmaco (EMA), e già in commercio in Germania, ha ora raggiunto le ultime fasi di valutazione da parte dell’AIFA e si attende il suo arrivo nel nostro paese. Lo hanno annunciato gli esperti della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC), in occasione del 37esimo congresso nazionale, che si è appena concluso a Milano, in collaborazione con la World Allergy Organization.
“Le reazioni anafilattiche sono reazioni allergiche generalizzate che si manifestano all’improvviso e che possono portare a morte se non prontamente trattate”, spiega Vincenzo Patella, presidente della SIAAIC e direttore dell’UOC Medicina Interna dell’Azienda Sanitaria di Salerno. “Spesso scatenate da allergeni come alimenti, punture di insetti o farmaci, i sintomi includono difficoltà respiratorie e calo della pressione sanguigna. In corso di anafilassi – continua – si liberano infatti nell’organismo grandi quantità di istamina e altre sostanze che provocano in modo improvviso e repentino la dilatazione dei vasi sanguigni, con possibile conseguente abbassamento della pressione arteriosa e possibile perdita di coscienza”. Il trattamento standard di una reazione anafilattica è la pronta somministrazione di epinefrina (adrenalina), che attualmente si basa sull’uso degli autoiniettori. Ma non tutti gli allergici sono “pronti” a usarlo tempestivamente e in modo corretto.
Per questo, secondo gli esperti, l’arrivo dello spray nasale potrebbe essere rivoluzionario. “La realtà clinica mostra che tra il 25% e il 60% dei pazienti rifiuta di iniettarsi la molecola e che, nei casi in cui ciò avviene, la somministrazione viene eseguita in ritardo”, spiega Patella. “I dati dimostrano che i pazienti o chi li assiste attendono anche fino a nove minuti prima di effettuare l’iniezione, un tempo che può risultare critico in una condizione di emergenza in cui la tempestività rappresenta un fattore determinante per l’esito clinico”, aggiunge.
Le ragioni di questo ritardo sono molteplici. Oltre alla paura dell’ago e l’ansia, si aggiunge spesso l’insicurezza su come utilizzare correttamente il dispositivo, nonostante venga spiegato ai pazienti cosa fare in caso di necessità. “Ciò fa sì che, tra il 20% e il 70% degli allergici, si somministrino il farmaco salvavita in modo errato”, evidenzia Patella. “Infine, alcuni studi hanno dimostrato come, addirittura, tra il 24% e il 50% dei pazienti non acquisti l’iniettore o, una volta scaduto, non provveda a sostituirlo. Il 50% degli individui invece non porta sempre con sé l’adrenalina”, aggiunge.
I vantaggi del nuovo spray salva-vita sono quindi lampanti e vanno oltre all’eliminazione della barriera psicologica, consentendo un intervento più rapido e riducendo il rischio di errore nell’utilizzo. Un recente studio pubblicato sul Journal of Allergy & Clinical Immunology in Practice, condotto su bambini e adolescenti, ha dimostrato che lo spray agisce in tempi paragonabili all’iniezione. I sintomi hanno iniziato a ridursi entro 5 minuti, con risoluzione completa in media in circa 16 minuti. Inoltre, lo spray ha una durata di conservazione di ben 30 mesi, senza necessità di particolari condizioni ambientali, contro i 12-18 mesi dell’autoiniettore. “La via di somministrazione intranasale, sulla base dei risultati clinici ottenuti, potrà costituire un’alternativa valida ed efficace per l’erogazione in emergenza dell’adrenalina”, spiega Erminia Ridolo, responsabile dell’area Allergologia SIAAIC.
Nonostante l’entusiasmo, gli esperti invitano alla prudenza nell’applicazione clinica quotidiana. “Ad oggi lo spray è disponibile solo per i soggetti con peso di almeno 30 chilogrammi, escludendo di fatto i bambini più piccoli o i neonati per cui, invece, esistono autoiniettori specifici”, avverte Ridolo. “Inoltre, date le caratteristiche del farmaco, sarà da valutare nella pratica clinica quotidiana il profilo di sicurezza in particolari categorie di pazienti come cardiopatici ed anziani. Queste avvertenze – conclude – devono essere considerate con particolare attenzione, visto che gli studi condotti fino ad ora si sono concentrarti principalmente su adulti giovani e sani, con età media fra i 21 e i 54 anni”.
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