Asili e famiglia, Bruzzone (Pd): “Serve politica di welfare vera: nuove assunzioni e riorganizzazione”

  • Postato il 9 maggio 2025
  • Copertina
  • Di Genova24
  • 2 Visualizzazioni
manifestazione precari asili
Genova. “Dopo anni in cui la destra, che ha governato questa città, ha di fatto depotenziato il servizio 0/3 anni; ignorato le esigenze di famiglie; non hanno sempre garantito che bambine e bambini potessero accedere a un servizio educativo comunale inclusivo; ma soprattutto non aver consentito alle donne di riuscire a conciliare il lavoro con la cura e la gestione familiare; è arrivato il momento di rimettere al centro una proposta politica di welfare vero. Che sia a tutela dell’infanzia, che ponga soluzioni alle famiglie attraverso un sistema di asili nido di qualità e in grado di rispondere alle richieste di chi deve usufruire di un servizio. Di fatto tutto il sistema educativo 0/6 anni si è visto svuotare di personale e di competenze, per scelte politiche che non hanno migliorato il sistema per le famiglie e per i lavoratori coinvolti. E la dimostrazione sono state in questi anni le proteste che insegnanti , personale e famiglie hanno spesso portato in Consiglio Comunale a cui non abbiamo mai mancato di dare sostegno”.
A dirlo in una nota stampa Rita Bruzzone consigliera comunale PD e candidata in Comune a Genova, che aggiunge: “A settembre 800 famiglie saranno in lista d’attesa per un posto al nido, mancano gli investimenti sul personale nelle strutture educative e le carenze sono la prova lampante di scelte sbagliate. Non servono bonus perché le mamme stiano a casa ad accudire, ma servono scelte politiche a partire da un piano straordinario di nuove assunzioni e una coordinazione capillare del sistema educativo. Per assicurare orari regolari e l’abbattimento delle liste d’attesa in nidi e scuole d’infanzia e vanno garantiti servizi distribuiti su tutto il territorio cittadino. A tutti i bambini e le bambine va garantito l’accesso al servizio educativo 0/6 anni in luoghi dove al centro del servizio ci siano loro ed il loro benessere, un servizio inclusivo, moderno e soprattutto pronto a rispondere alle esigenze delle famiglie”.

I commenti di Linea Condivisa

In questi anni abbiamo lavorato duramente per difendere i presìdi educativi pubblici: alcune battaglie le abbiamo vinte – come il mantenimento degli asili di Borzoli e San Desiderio – ma oggi è chiaro che il sistema nel suo complesso è in forte sofferenza. E serve un cambio di passo radicale. A Genova il servizio degli asili nido comunali va potenziato, reso gratuito e garantito in tutte le sue parti, compresi orari e supporto alle fragilità. Il sistema è in sofferenza e l’amministrazione comunale non può continuare a ignorarlo”, aggiungono Filippo Bruzzone, consigliere comunale e candidato con la lista Silvia Salis Sindaca, interviene su una delle vertenze più urgenti della scuola pubblica cittadina.

“A fronte di circa 800 bambini e bambine in lista d’attesa, continuiamo a vedere casi come quello del Nido Lomellini, dove il servizio viene tagliato per mancanza di personale – continua Bruzzone – La cifra di 1.055 lavoratrici e lavoratori del servizio serve appena a garantire l’ordinario, senza tenere conto del turnover per i pensionamenti. È chiaro che così il servizio non può crescere, né rispondere a bisogni crescenti”.

Bruzzone sottolinea anche un altro nodo, spesso rimosso dal dibattito pubblico: il tema delle figure OSE (Operatore Socio Educativo) e OSA (Operatore Socio Assistenziale), fondamentali per l’assistenza ai bambini e alle bambine con disabilità.  “Oggi la presa in carico dei minori con legge 104 è spesso lasciata all’improvvisazione o al sovraccarico del personale. Questo è inaccettabile in una città che voglia dirsi inclusiva”, conclude Bruzzone.

Anche Erika Venturini, consigliera municipale in Valbisagno e candidata in consiglio comunale con la lista Silvia Salis Sindaca, interviene portando l’esempio concreto della scuola comunale dell’infanzia “Il Gabbiano”: “La chiusura della scuola è stata comunicata ai genitori con pochissimi giorni di anticipo, privandoli del tempo necessario per iscrivere i propri figli in altri plessi. Anche il Municipio non era stato informato. Abbiamo presentato interrogazioni, mozioni, abbiamo chiesto di posticipare di almeno un anno la chiusura e fatto ascoltare le famiglie: non hanno mai preso in considerazione le nostre richieste. Le iscrizioni erano in crescita rispetto agli anni precedenti ma ci siamo sentiti dire che era una decisione ‘inevitabile’. È così che si trattano i territori?”. Venturini conclude: “La scuola pubblica non è un costo da tagliare, ma un investimento da tutelare. Bisogna fermare la logica delle chiusure imposte dall’alto e tornare ad ascoltare davvero le comunità educanti. Senza questo passaggio, nessun progetto di rilancio sarà credibile”.

Il punto di Simona Cosso

Sul tema interviene anche Simona Cosso, insegnante e candidata presidente Municipio I Centro Est per Silvia Salis sindaca di Genova: “La destra fallisce anche sui servizi educativi. Nei nidi mancano insegnanti, e il Comune chiede ai genitori di riportare a casa i bambini. Succede nei nidi comunali, succede nelle scuole dell’infanzia. Manca il personale, non ci sono supplenti, 800 bambini e bambine sono in attesa per gli asili e chi ci rimette sono le famiglie. I servizi educativi nel Municipio I Centro Est, come in altre aree della Città, sono al collasso e l’amministrazione di centrodestra, invece di intervenire, chiede alle famiglie di arrangiarsi. È inaccettabile. Noi vogliamo assunzioni prioritarie per il settore e l’abbattimento delle liste d’attesa, specialmente per i servizi educativi 0-3, responsabilità del Comune, che costituiscono la parte più critica. Eppure, a maggio, siamo ancora senza una risposta strutturale. Le graduatorie restano inadeguate, le assunzioni non arrivano, e i bambini vengono mandati a casa per assenze non coperte”.

“Eppure, con i fondi del Pnrr si sarebbero dovuti aprire nuovi asili nido, e procedere alla ristrutturazione degli edifici che ne hanno bisogno.   Ci sono numerose problematiche riguardanti gli spazi e il personale. Il problema delle supplenze esiste, e si fa ancor più grave quando queste sono improvvise e non prevedibili. E così il problema si estende dal personale scolastico a quello amministrativo, anche questo da incrementare. Un altro tema è la comunicazione scuola famiglia che oggi è saltata. Vanno previste delle consulte costituite da genitori. La giunta Bucci-Picciocchi ha fallito anche sull’essenziale: garantire che un bambino possa restare al nido o a scuola tutto il giorno. Chiedono ai genitori di coprire le falle del sistema. Ma la soluzione non può essere il sacrificio delle famiglie. Il caso del Nido Lomellini o quello della scuola dell’infanzia Santa Sofia non sono eccezioni. È ciò che accade troppo spesso. Il personale non basta, e chi governa si limita a dire che è difficile trovare insegnanti. Ma senza un piano serio e strutturato il risultato è sempre lo stesso: servizi tagliati e diritti negati”

“Basta slogan – conclude – La destra parla di famiglie e poi le lascia sole davanti ai problemi. Il nostro Municipio ha bisogno di un’amministrazione che metta al centro i bisogni dei bambini, delle bambine e dei genitori. Domani alle 17:30 al Defence for Children in piazza Don Gallo, all’incontro pubblico “Municipio Educante” ne parleremo chiaramente. Con Simona Cosso, candidata presidente Municipio I Centro Est, Pippo Costella, Defence for Children, Vanessa Niri, coordinatrice del Gruppo nazionale “Infanzia, adolescenza e politiche educative” di Arci e Peppino Buondonno, responsabile nazionale scuola di Sinistra Italiana-AVS. Crescere è un diritto che va garantito con Politiche Pubbliche serie.”

Autore
Genova24

Potrebbero anche piacerti