Assessora leghista trova barchette pro Palestina nella buca della posta e parla di intimidazione. Ma le hanno distribuite in tutto il quartiere 4 ragazzine

  • Postato il 11 settembre 2025
  • Politica
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 3 Visualizzazioni

Due barchette di carta con la scritta #freepalestine sono state trovate sopra il cancello e nella buchetta della posta dell’assessora alla sicurezza del Comune di Ferrara Cristina Coletti.

La destra che governa Ferrara ha gridato all’intimidazione e puntato il dito contro il movimento Propal. Ma presto si scopre che è stato solo un gesto simbolico di pace di alcune ragazzine.

Torniamo all’inizio. Appena uscita di casa, la mattina di sabato 6 settembre, l’esponente della Lega locale ha fatto l’inaspettata scoperta e ha inviato ai giornali locali un comunicato in cui denuncia pubblicamente un fatto che “crea una destabilizzazione pericolosa, che spero non spinga altre persone all’emulazione”. Per Coletti il messaggio “inneggiante alla Palestina libera” va “oltre il dissenso democratico, atto a destabilizzare il clima di serenità che contraddistingue una famiglia. Da mesi, a Ferrara, c’è chi continua ad alimentare tensione attraverso atti intimidatori che superano il confine con la civiltà, promossi da persone che si nascondono dietro al diritto di potersi esprimere liberamente”. Alla presunta intimidazione, l’assessora aggiunge la “violazione della mia sfera personale: un atto codardo e deplorevole, soprattutto se compiuto da ignoti”. Coletti poi, che ha subito provveduto a segnalare l’accaduto alla polizia, aggiunge che “è inaccettabile che il dissenso possa arrivare a compromettere la serenità di una famiglia nella propria casa”.

Pochi minuti dopo arriva la solidarietà del sindaco Alan Fabbri: “Fino a quando messaggi e manifestazioni, anche aggressive, come accaduto in Consiglio comunale o sotto lo Scalone del Comune di Ferrara, restano confinati nell’ambiente di lavoro, posso anche sorvolare. Quando però ‘messaggi’, barchette o altri simboli vengono recapitati anche nelle abitazioni private, come in questo caso, la partita cambia”. Stesso tenore le dichiarazioni della lista collegata a Fabbri e del gruppo Lega in consiglio comunale: “Le modalità con cui è stato architettato questo blitz fanno rabbrividire”. Per il presidente del consiglio comunale, Federico Soffritti, in quota Fratelli d’Italia, siamo di fronte a “gesti vili e antidemocratici, sinonimo di inciviltà e odio”.

Eppure il giorno stesso della denuncia identiche barchette di carta sono state trovate in altre case delle vie intorno all’abitazione di Coletti, davanti a un bar, alle fermate dell’autobus e alle scuole.

Il mistero viene presto svelato. A farlo sono gli stessi autori materiali del gesto. Tramite i loro genitori. A costruire, dipingere e depositare tutt’attorno al loro quartiere le barchette sono state quattro ragazzine tra i 13 e i 14 anni. “Siamo i genitori delle quattro ragazze che qualche giorno fa, nel tardo pomeriggio, hanno lasciato le barchette #freepalestine in vari luoghi delle zone adiacenti il centro”, scrivono i genitori in una lettera inviata ai media locali.

Le pericolose barchette erano una risposta locale all’appello nazionale e trasversale a sostenere la missione umanitaria della Global Sumud Flottilla: “Così come in tante altre città d’Italia, anche a Ferrara gruppi di persone e di giovani hanno realizzato le barchette di carta, in vista del presidio Save Gaza, indetto da Rete per la Pace di sabato scorso in piazza Cattedrale”.

“Anche le nostre figlie di 13 e 14 anni hanno costruito e colorato barchette che poi hanno lasciato nei pressi di scuole e luoghi pubblici – prosegue la lettera -. Ci dispiace che un gesto innocuo, ma fatto con autentico slancio da giovani donne che si affacciano all’impegno civile, sia stato frainteso e presumibilmente attribuito ad altre persone e ad altre intenzioni, producendo reazioni molto lontane da quelle che le ragazze si aspettavano”.

“Di certo non è stato un blitz e con certezza l’intento non era quello di turbare la quiete familiare di nessuno – sottolineano i genitori -. Ci sono casi in cui i giovani ci sorprendono per la loro consapevolezza e per il loro desiderio di partecipare per costruire un futuro migliore”.

L'articolo Assessora leghista trova barchette pro Palestina nella buca della posta e parla di intimidazione. Ma le hanno distribuite in tutto il quartiere 4 ragazzine proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti