Atletica, è nata una stella: Kelly Doualla corre velocissima verso Los Angeles
- Postato il 11 agosto 2025
- Di Panorama
- 1 Visualizzazioni


Kelly Doualla a soli 15 anni e 261 giorni è già nella storia dell’atletica leggera d’Europa perché, vincendo l’oro ai Campionati europei under 20 di Tampere in Finlandia dei 100 metri, è diventata la più giovane vincitrice della storia sulla distanza in 28 edizioni. La tedesca dell’Est, Petra Koppetsch ad Atene nel 1975 aveva 16 anni e 309 giorni quando salì sul gradino più alto del podio dei 100 vinti in 11″34. Al debutto nella categoria allieve Kelly era già riuscita a impressionare con l’oro nel Festival olimpico della gioventù europea di Skopje in 11″21.Soltanto diciotto giorni dopo la sprinter di Sant’Angelo Lodigiano, nata da genitori originari del Camerun, ha corso quasi con lo stesso crono, 11″22 sulla pista finlandese del ‘Ratinan stadion’. E pochi giorni dopo l’oro nei 100 Kelly ha guidato la staffetta azzurra alla vittoria nella 4×100, così se ne torna in Italia con due medaglie d’oro.
Chi è
Kelly Ann Doualla è nata a Pavia da genitori camerunesi, entrambi operatori sanitari, cittadini italiani. Vive a Sant’Angelo Lodigiano, in provincia di Lodi, e da anni si allena con il Cus Pro Patria Milano sotto la guida del coach Walter Monti, che spesso le fa disputare gare anche con i maschi di 16 e 17 anni. Kelly Ann ha iniziato a correre a livello agonistico molto presto e già nel 2022 si era fatta notare ai Giochi Studenteschi, dove aveva fatto registrare, negli 80 metri, persino un tempo migliore del vincitore maschile della categoria, uno strepitoso 9″79 che le aveva permesso di staccare di circa 30 metri la seconda classificata. Lo scorso maggio Kelly si è cimentata invece nei 100 metri, corsi a Brescia in 11″73. La curiosità è che nel suo mondo non c’è solo la velocità. Doualla gareggia anche nel salto in lungo, con un record personale di 6,24 metri.
La spensieratezza della gioventù
Kelly corre e si diverte, l’atletica per lei è un gioco che presto diventerà un lavoro, certo se manterrà lo spirito con cui ha commentato le sue vittorie a Tampere sarà tutto più leggero. “Io l’ansia la controllo ridendo. E immaginandomi le canzoni: in call room non posso portare le cuffie. Ogni tanto d’ansia muoio, altre volte no. Un filo è giusto che ci sia: mi fa partire più reattiva. Qui a Tampere la tachicardia l’ho avvertita, ma entrando nello stadio ho sentito anche il tifo dei miei compagni in azzurro. Siamo un bel gruppo di amici, non c’è un leader: ci meritiamo tutti di rappresentare l’Italia. Prima dello start non ero preoccupata: il riscaldamento era andato bene, sapevo cosa dovevo fare, in corsa infatti è uscito quello che doveva uscire». Dopo le vittorie a Tampere al Corriere della Sera ha detto: “Adesso ho voglia di andare a pranzo dagli zii, di passare a salutare gli amici al campo, di fare la lotta con Frank (il fratello) sul lettone dei miei. Non ho mai giocato con le bambole, però ho tanti pupazzi: ci dormo pure. Se non fosse per la musica afro-beat, Aya Nakamura su tutti, tramandata da mio fratello, non sarei mai calma”. La calma, la sua grande forza. Così riesce a correre più veloce di tutti e guarda a Los Angeles, forse anche a Brisbane e a quel 2032 che adesso sembra così lontano, ma Kelly allora avrà solo 23 anni. Il talento andrà gestito con quella calma che è la sua forza. Adesso intanto la Federazione gli ha proposto di partecipare ai prossimi Mondiali, quelli veri a Tokyo, nella staffetta. Stefano Mei, il presidente della Fidal che sta vivendo giorni paradisiaci la butta lì: “Penso che potrebbe essere una bella esperienza, quasi un viaggio premio per i risultati che ha ottenuto a Tampere. Per la nostra atletica Tokyo è stato il punto di svolta, abbiamo investito tanto e abbiamo una generazione di talenti da gestire per il futuro”.