Atp Pechino, Sinner “riformista riluttante”: i troppi errori e i confronti con Vagnozzi sono campanelli d’allarme
- Postato il 27 settembre 2025
- Di Virgilio.it
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Il match con Cilic non poteva essere una prova definitiva. Jannik Sinner sta provando a cambiare, non a rivoluzionare, il suo gioco ma queste modifiche richiedono tempo e un avversario tosto e in crescita come Atmane diventa un ostacolo molto ostico. Il numero 2 del mondo, anche approfittando di un crollo fisico del suo avversario, avanza però ai quarti di finale del torneo ATP di Pechino.
Sinner in versione “riformista riluttante”
Quello visto in campo a Pechino non è stato di sicuro il miglior Sinner di sempre. Sin dal primo set chiuso senza troppe sofferenze si capisce che il tentativo di apportare delle modifiche e delle variazioni al proprio gioco sia piuttosto complicato per l’azzurro. In un game l’altoatesino si intestardisce con le palle corte di diritto che si rivelano più o meno tutti dei disastri ma dalla panchina arrivano dei messaggi di incoraggiamento. Le cose vanno peggio nel secondo set quando l’azzurro va avanti per due volte di un break prima di andare in rottura prolungata, errori a ripetizioni e la sensazione che ci sia davvero qualcosa che non funzioni.
Atmane: il gesto da applausi
Nel tennis come in generale nel mondo dello sport c’è però sempre un avversario pronto a creare delle difficoltà e Terence Atmane ha dimostrato di essere in grandissima crescita. Rispetto al confronto tra i due di Cincinnati, il giocatore francese sembra molto migliorato anche sul lato del rovescio che ha spesso rappresentato un piccolo problema. Ma in generale ha saputo tenere testa alla grande a Sinner mettendolo spesso in difficoltà e accentuando le difficoltà che Jannik spesso trova contro i tennisti mancini.
Sinner-Atmane: tutte le emozioni del match
Nel terzo set è arrivato il crollo fisico a causa dei crampi alla coscia destra, il tennista francese in un paio di occasioni ha manifestando il suo momento difficile con delle urla di dolore mentre si trovava al servizio e a fine partita si è praticamente scusato per aver rallentato il gioco in quelle circostanza. Un gesto da applausi.
Il confronto con Vagnozzi
Dalla panchina Simone Vagnozzi prova a orchestrare il gioco di Sinner quasi avesse un joystick. E’ evidente che nelle settimane dopo US Open sia cominciato un nuovo lavoro sulla gestione del match da parte del tennista numero 2 del mondo, la sconfitta con Alcaraz ha evidenziato la necessità di apportare delle modifiche non solo al servizio ma alla varietà di colpi a disposizione di Jannik. Spesso l’altoatesino si è rivolto alla sua panchina in cerca di spiegazioni, per capire cosa avesse sbagliato e cosa dovesse fare. Vagnozzi ha sempre mantenuto la calma ma è evidente che questo processo di cambiamento possa far suonare anche dei campanelli d’allarme.