ATP Tokyo, Alcaraz rimonta Ruud e firma la 17esima vittoria di fila: "Bravo a reagire". Domani la finale con Fritz

  • Postato il 29 settembre 2025
  • Di Virgilio.it
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È già tempo di rivincita: Carlos Alcaraz contro Taylor Fritz in finale a Tokyo, giusto una manciata di giorni dopo la sfida andata in scena alla Laver Cup e che ha visto prevalere lo statunitense. Che però stavolta si giocherà qualcosa di molto più concreto: tornare campione nella capitale nipponica (dove vinse nel 2022) e al contempo fare un sgarro molto più rilevante al numero 1 del mondo, che dovesse vincere anche domani centrerebbe la 18esima vittoria consecutiva sul cemento (Cincinnati, US Open e appunto Tokyo senza neppure un cedimento).

Avvio complicato: Carlitos più nervoso del solito

Contro Casper Ruud però c’è stato da sgobbare, e neppure poco: Alcaraz l’ha sfangata al terzo set, riuscendo a domare una delle migliori versioni sul veloce del talento norvegese, tanto che in pochi alla vigilia avrebbero potuto pronosticare un match tanto combattuto. Match che però Carlitos ha comunque girato dalla sua parte con la solita ferocia che lo contraddistingue: dopo aver perso 6-3 il primo parziale, complici anche 15 errori non forzati (decisivo il break nel settimo gioco), nel secondo le percentuali soprattutto con la prima sono tornate a fare la differenza, tanto da concedere appena 4 dei 24 punti sul proprio servizio.

Un break in apertura è servito per reindirizzare la partita sui binari desiderati e a quel punto tutto s’è deciso nel terzo set, quello che ha visto ancora una volta Alcaraz ha saputo reggere dopo aver dovuto annullare due palle break pericolosissime in avvio, trovando a sua volta il break decisivo nel quinto game ai vantaggi. Ruud ha fatto quello che ha potuto: ha annullato 7 palle break, ha servito meglio con la prima (71% contro 64%) ma quando l’ha messa in campo ha faticato di più a tenere il punto (69% contro il 78% dello spagnolo, che però nel secondo e terzo set ha viaggiato quasi intorno al 90%), non riuscendo a replicare nella parte conclusiva di un match andato oltre le due ore di gioco.

Messa a posto la prima, per Ruud non c’è stato scampo

A riprova di una condizione fisica comunque notevole (la caviglia sinistra infortunata con Baez non sembra più creare grossi grattacapi), basti vedere il punto firmato sul 5-3 e 15-15 del terzo set: una voile smorzata in allungo su un passante di Ruud che ha stregato letteralmente il pubblico giapponese, che invero nella prima parte di match aveva notato qualche eccesso di nervosismo da parte dello spagnolo.

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“Faticavo a entrare nello scambio, oltre che a servire bene. Ruud mi ha tolto molti punti di riferimento e s’è giocato bene le sue carte. Poi nel secondo set mi sono sciolto, ho cominciato a giocare come volevo e credo che alla fine ho fatto una buona partita. Vediamo domani con Fritz, perché di energie se ne consumano tante e spero di poter riposare bene. Sarà una partita diversa rispetto a quella di Laver Cup, però so che sarà altrettanto complicata”.

Fritz supera a suon di ace Brooksby e punta al tris stagionale

Alcaraz domani disputerà la decima finale stagionale, di cui per ora soltanto un paio lasciate per strada (con Rune a Barcellona e con Sinner a Wimbledon). Fritz è alla seconda finale dell’anno, e sin qui le due precedenti (Stoccarda e Eastbourne, entrambe sull’erba) l’hanno visto uscire vincitore contro Zverev e Brooksby. Un dato di cui tener debitamente conto: lo statunitense ha superato proprio il redivivo Brooksby, che pure si candida a mina vagante del finale di stagione ATP dopo le oltre 1.000 posizioni recuperate negli ultimi 7 mesi (fino alla fine del 2024 era stato fuori per infortunio).

Un allenamento molto “allenante” per Fritz: il 6-4 6-3 finale è arrivato in coda a un match tiratissimo, nel quale Brooksby ha palleggiato forte da fondocampo mettendo sovente in difficoltà il più quotato connazionale, che s’è aggrappato alle percentuali con la prima (13 ace mandati a referto) per venirne a capo dopo una vera battaglia agonistica.

Ho servito incredibilmente bene: prime di servizio e spot ad alta percentuale. Mi sembrava che in ogni partita in cui non facevo tre ace, lui mi stesse davvero surclassando da fondocampo. Sono riuscito a resistere al servizio e poi a capitalizzare sulla pressione del tabellone. Il mio servizio mi ha aiutato a superare la partita”. Domani potrebbe essere un’altra arma notevole per disinnescare Alcaraz: provare per credere.

Autore
Virgilio.it

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