Attento Sinner, Learner Tien ha bruciato le tappe e ha già "azzoppato" (senza volerlo) Musetti e Medvedev...
- Postato il 29 settembre 2025
- Di Virgilio.it
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“Questo qua mi è nuovo… non l’ho mai menato prima”. Chissà se le parole di Mezcal nella celebre scena di “Lo chiamavano Trinità” riecheggeranno ora nella testa di Jannik Sinner. Che Learner Tien non l’ha mai affrontato in vita sua: quella di domani (ore 8 italiane) sarà una finale inedita in tutto e per tutto, peraltro la settima stagionale (due sin qui quelle vinte, contro Zverev e Melbourne e contro Alcaraz a Wimbledon: le restanti 4 le ha tutte vinte lo spagnolo), nonché la dodicesima negli ultimi 13 tornei affrontati (fa eccezione solo Halle, battuto da Bublik nei quarti). Da gennaio fanno 41 vittorie in 46 partite, ma adesso c’è bisogno di tornare ad alzare un trofeo e “rispondere” ad Alcaraz, fresco vincitore a Tokyo.
- Fortunato si, ma anche bravo: un'ascesa non casuale
- Tien, in un anno oltre 100 posizioni guadagnate
- Studente precoce, ma con la racchetta va quasi meglio
Fortunato si, ma anche bravo: un’ascesa non casuale
Tien, però, non sarà la solita vittima sacrificale. Vero è che oggi ha beneficiato delle condizioni fisiche non ottimali di Medvedev, che a un passo da quella che pareva essere una bella risalita (era arrivato in semifinale senza lasciare un set contro Norrie, Davidovich-Fokina e Zverev) s’è dovuto arrendere ai crampi, mancando peraltro l’opportunità di chiudere il match sul 5-4 a proprio favore nel secondo set (aveva vinto 7-5 il primo, ma da lì è arrivata la resa inevitabile).
Tien però la pagnotta se l’è guadagnata eccome nel corso del torneo: ha battuto prima Francisco Cerundolo rimontando dopo aver ceduto il primo set, poi Cobolli con un convincente 6-3 6-2, quindi Musetti, anche qui beneficiando del ritiro del giocatore azzurro, che aveva vinto il primo parziale per poi vedersi costretto ad arrendersi a causa di un problema muscolare. Insomma, l’americano un pizzico di fortuna strada facendo l’ha incontrata e non s’è fatto mancare nulla, ma a 19 anni ha centrato la prima finale ATP in carriera col coraggio che contraddistingue chi non ha paura di osare.
Dopotutto sino a ieri non era mai andato oltre un quarto di finale nella sua breve avventura nel circuito: Winston-Salem (contro Carreno Busta), Acapulco (ko. con Machac), Mallorca (battuto da Moutet) e Hangzhou (sconfitto dal qualificato Royer) erano sembrati ostacoli insormontabili. Ma a Pechino ha trovato la strada, e approfittando anche delle disgrazie altrui si ritrova ora a giocare una partita inattesa e benvenuta. Anche se dopo Musetti e Medvedev, la speranza è che Sinner non sia il terzo della lista (come recita il detto?…), visto che contro de Minaur qualche problema lo ha lamentato.
Tien, in un anno oltre 100 posizioni guadagnate
Nato da una famiglia vietnamita che s’è conosciuta su un campo da tennis e che è andata a vivere a Irvine, nella contea di Orange, in California, Tien negli ultimi due anni ha bruciato letteralmente le tappe. I suoi genitori l’hanno educato in modo molto rigoroso (la madre è stata la sua insegnante scolastica… domestica), tanto da mandarlo alle scuole superiore (l’high school) addirittura a 11 anni.
Nel tennis però Learner ha trovato la sua dimensione: un anno fa in questi stessi giorni disputava la semifinale del Challenger di Tiburon, sconfitto da Eliot Spizzirri (ed era 148 del ranking: un anno prima, a fine settembre 2023, era oltre la 700esima posizione). L’ottavo di finale perso agli Australian Open contro Sonego l’ha rivelato al grande pubblico e gli ha permesso di entrare tra i top 100 mondiali, fino a raggiungere la top 50 dopo i buoni risultati ottenuti sull’asse Toronto-Cincinnati.
Sconfitto da Djokovic al debutto agli US Open, adesso Tien è pronto ad abbattere un’altra barriera, quella della top 40, tanto che male che vada lunedì sarà numero 36 del mondo (dovesse vincere supererebbe anche Michelsen e Norrie, salendo alla 33).
Studente precoce, ma con la racchetta va quasi meglio
Mancino naturale, il giocatore statunitense è entrato nel 2022 nei programmi della USTA e nel 2024, di ritorno da un brutto infortunio a una costola (fratturata nel mese di febbraio), ha spiccato letteralmente il volo, inanellando 28 vittorie di fila e conquistando 54 titoli ITF e il Challenger di Bloomfield Hills, sconfiggendo in finale Basavareddy. Poi sono arrivati i successi a Las Vegas (contro Boyer) e Fairfield (contro Tomic), con il quarto di finale raggiunto a Winston-Salem come prima avvisaglia al mondo ATP.
La finale persa alle Next Gen Finals contro Joao Fonseca non ha fatto altro che caricarlo ulteriormente verso un 2025 in costante ascesa, e che a Pechino toccherà il picco. Vada come vada, da oggi Learner Tien non è più solo uno studente modello, ma anche un tennista di livello. Quanto assoluto, solo il tempo (e il campo) saprà dirlo.