“Attenzione a come preparate il caffè: alcune macchinette fanno aumentare il colesterolo cattivo”: la scoperta nel nuovo studio
- Postato il 3 luglio 2025
- Salute
- Di Il Fatto Quotidiano
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Il caffè è una delle bevande più consumate al mondo. Ma i caffè non sono tutti uguali, variano a seconda dei metodi di preparazione con effetti diversi dal punto di vista della salute. Un recente studio pubblicato sulla rivista Nutrition, Metabolism and Cardiovascular Diseases ha analizzato l’impatto dei diversi metodi di preparazione del caffè sulla salute cardiovascolare, concentrandosi in particolare sulla presenza di diterpeni, composti organici naturali come cafestol e kahweol .
I diterpeni e il colesterolo LDL- I diterpeni, presenti naturalmente nel caffè, sono noti per influenzare i livelli di colesterolo LDL, spesso definito “colesterolo cattivo”. Il caffè non filtrato, come quello preparato con la French press o alcune macchine da caffè, contiene quantità più elevate di questi composti, poiché l’assenza di filtri permette il passaggio dei diterpeni nella bevanda finale. Al contrario, l’uso di filtri di carta, come nel caffè filtrato o nella moka, riduce significativamente la presenza di questi composti, rendendo queste preparazioni potenzialmente più salutari.
L’importanza della preparazione- Oltre al tipo di filtro utilizzato, altri fattori influenzano la presenza di diterpeni nel caffè. La pulizia della macchina, la pressione dell’acqua e le specifiche tecniche di preparazione possono tutte contribuire alla quantità finale di questi composti nella bevanda. Lo studio ha analizzato 14 diverse macchine da caffè, evidenziando come le variazioni nei metodi di preparazione possano influenzare la salute cardiovascolare dei consumatori.
Conclusioni- Per chi è attento alla salute del cuore, scegliere metodi di preparazione del caffè che riducono la presenza di diterpeni, come l’uso di filtri di carta o la moka, potrebbe essere una scelta più salutare. Tuttavia, ulteriori ricerche sono necessarie per comprendere appieno l’impatto di questi composti e dei diversi metodi di preparazione sulla salute umana.
Il parere dell’esperta- “Oggi sappiamo che il modo in cui prepariamo il caffè può influenzare il contenuto di alcune sostanze, in particolare i diterpeni come cafestolo e kahweol, che possono far aumentare i livelli di colesterolo Ldl – conferma al FattoQuotidiano.it la dottoressa Francesca Dominici, medico e specialista in Scienza dell’alimentazione -. Le preparazioni non filtrate, come moka, French press ed espresso, ne contengono quantità maggiori. Al contrario, il caffè filtrato con carta, come il drip americano, ne è quasi del tutto privo”. Nonostante queste conferme, non dobbiamo però considerare certe le conclusioni di questo “perché si tratta di un’analisi su pochi campioni e senza dati clinici nei consumatori – continua l’esperta -. Anche un importante studio norvegese del 2020 (pubblicato sull’European Journal of Preventive Cardiology), condotto su oltre 500mila persone per 20 anni, ha riscontrato un aumento della mortalità cardiovascolare nei forti consumatori di caffè non filtrato. Tuttavia, mancavano misurazioni dirette del colesterolo: i risultati indicano una correlazione, non una causa certa”.
Espresso al bar, moka e gli altri- In ogni caso, ci sono evidenze che un caffè espresso del bar piuttosto che non filtrato o filtrato, o fatto con la moka, possa dare effetti diversi sulla nostra salute? “Sì, le differenze esistono. L’espresso e la moka contengono una quantità intermedia di diterpeni, mentre il caffè filtrato con carta ha il profilo più neutro dal punto di vista lipidico. Tuttavia, molti studi sono osservazionali o basati su analisi di laboratorio, e non hanno valutato gli effetti diretti sull’organismo. Per questo, l’American Heart Association non ha mai formulato raccomandazioni ufficiali sul metodo di preparazione: mancano studi clinici su larga scala che provino un nesso causale”, chiarisce Dominici.
A quali condizioni il caffè può fare bene- Tuttavia, il caffè può produrre effetti positivi per la nostra salute “se consumato con moderazione e in modo personalizzato – continua Dominici -. EFSA e American Heart Association concordano: fino a 400 mg di caffeina al giorno, indipendentemente dalla fonte, cioè sommando tutta la caffeina assunta attraverso bevande e alimenti (caffè, tè, energy drink, cioccolato, integratori, ecc.) è considerato sicuro per adulti sani. In termini concreti:
- Moka – circa 100 mg per tazza: → 3-4 tazzine
- Caffè filtro: circa 120 mg per tazza → 2-3 grandi tazze
- Espresso bar: circa 65 mg per tazzina 4-5 espressi = 325 mg
Infine, numerosi studi ne collegano il consumo “a una riduzione del rischio cardiovascolare, diabete e mortalità, grazie alla presenza non solo di caffeina, ma anche di polifenoli e antiossidanti. Un consumo moderato di caffè può rientrare in uno stile di vita sano – conclude Dominici – purché adattato alle proprie condizioni individuali e seguito da indicazioni mediche personalizzate”.
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