“Attenzione a quel neo quando prendete il sole: se prude, cambia colore o sanguina può essere un segnale di melanoma”: il monito della dermatologa

  • Postato il 17 agosto 2025
  • Salute
  • Di Il Fatto Quotidiano
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In queste settimane alla ricerca di una bella tintarella, la pelle si scopre, ma nello stesso tempo diventano visibili nei e altre lesioni cutanee che per gran parte dell’anno passano inosservate. Ma cosa fare quando ci si accorge di un neo “diverso”? Per un primo controllo è buona prassi rivolgersi al medico di base che può effettuare un primo screening, individuare i casi a rischio e indirizzare allo specialista solo quando serve. Questo permette di evitare di affollare gli ambulatori specialistici rischiando di allungare le liste di attesa per chi ne ha veramente bisogno.

Il rischio melanoma

Ricordiamo infatti che il rischio più grave cui si può andare incontro è il melanoma, un tipo di tumore della pelle che origina dai melanociti, le cellule responsabili della produzione della melanina, il pigmento che dà colore alla pelle. È noto per la sua aggressività e la capacità di metastatizzare rapidamente in altre parti del corpo, se non diagnosticato e trattato precocemente. Secondo i dati epidemiologici, il melanoma colpisce circa 3 persone ogni 100mila in Italia, con una stima di circa 14mila nuovi casi ogni anno. Le morti annuali causate dal melanoma sono circa 2.000, con un’incidenza crescente tra i giovani adulti, specialmente tra le donne di età compresa tra i 25 e i 34 anni.

L’esperta: “È utile monitorare eventuali cambiamenti nel tempo”

Ma come si riconoscono i nei sospetti? “Individuare le lesioni cutanee sospette è fondamentale per la salute della pelle – spiega al FattoQuotidiano.it la dottoressa Magda D’Agostino, Responsabile della Dermatologia presso il Tiberia Hospital di Roma -. Prima di tutto, è importante osservare attentamente la propria pelle. I segni da tenere sotto controllo includono cambiamenti di colore, forma o dimensione dei nei già esistenti o l’insorgenza di nuovi. I nei sospetti possono apparire asimmetrici, con bordi irregolari o colori non uniformi. Un altro indicatore è il diametro: se un neo supera i 6 mm, è consigliabile prestare attenzione. È utile monitorare eventuali cambiamenti nel tempo: un neo che si infiamma, sanguina o prude è un campanello d’allarme. Conservare una foto del proprio corpo fatta anteriormente e posteriormente può aiutare a notare variazioni nel tempo, rendendo più facile la valutazione”.

Come proteggerli dal sole?

“La protezione solare è cruciale per la salute della pelle e prevenire la formazione di nuovi nei sospetti. È fondamentale applicare una crema solare con un fattore minimo di protezione (SPF) di almeno 30, anche nei giorni nuvolosi, ma è preferibile usare sempre la 50. Non dimentichiamo di riapplicarla ogni due ore e dopo aver nuotato o sudato. Indossare abiti protettivi, come cappelli a tesa larga e occhiali da sole, offre un’ulteriore difesa contro i danni dei raggi UV. Anche cercare l’ombra durante le ore di punta del sole è una strategia efficace. Ricordiamo che anche le lampade abbronzanti devono essere evitate, poiché i loro effetti possono essere altrettanto dannosi”.

Quando è davvero il caso di rivolgersi allo specialista?

“Sapere quando consultare un dermatologo può fare la differenza nella diagnosi precoce di eventuali problemi cutanei. È consigliabile rivolgersi a uno specialista se notiamo cambiamenti significativi nei nostri nei, come crescita rapida, alterazioni di colore o forme irregolari. Altri segnali d’allerta includono prurito persistente, sanguinamento o croste che non guariscono. Anche se non ci sono segni evidenti di allerta, un controllo annuale da un dermatologo è una buona pratica, specialmente per chi ha una storia familiare di cancro della pelle. In altre parole, la prevenzione è sempre la miglior cura, e un esperto potrà fornirci informazioni personalizzate e rassicurazioni sui nostri nei”.

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