“Attenzione alle mosche mangiauomini, si stanno moltiplicando: la ‘larva assassina’ divora la carne viva degli animali”. È allarme in Centro America
- Postato il 22 giugno 2025
- World News
- Di Il Fatto Quotidiano
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Un nemico che si credeva sconfitto da decenni è tornato a infestare il Centro America, scatenando un’emergenza sanitaria ed economica. È la Cochliomyia hominivorax, meglio nota come “mosca mangiauomini” o “larva assassina”, un parassita le cui larve infestano il bestiame (e, più raramente, l’uomo), divorandone letteralmente la carne fino a ucciderlo. Per combatterla, a Panama è in atto un programma senza precedenti che sembra uscito da un film di fantascienza: la produzione e la dispersione aerea di milioni di mosche maschio sterili per interromperne il ciclo riproduttivo.
Questo parassita depone le uova preferibilmente nelle ferite aperte degli animali a sangue caldo. Le larve, una volta schiuse, non si nutrono di tessuto necrotico, ma divorano la carne sana dell’ospite, provocando infezioni devastanti e spesso la morte. Dopo decenni di battaglie, iniziate negli anni ’50, alla fine degli anni ’90 la mosca era considerata debellata in quasi tutto il continente. Ma il 5 luglio 2023, Panama ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria, lanciando l’allarme: il parassita era tornato. “È come quando arriva uno tsunami“, ha spiegato a El País Janina Subía, patologa veterinaria del Copeg, la commissione che guida la lotta al parassita. “Ci siamo sentiti impotenti di fronte a quest’onda, ma possiamo farcela e stiamo lavorando sodo”. Ad oggi, si contano quasi 50.000 casi accertati tra Panama, Costa Rica e Nicaragua.
La risposta a questa emergenza è affidata al COPEG (Commissione di Panama e Stati Uniti per lo sradicamento e la prevenzione delle larve assassine). Nel suo laboratorio a Panama, gli scienziati allevano e poi sterilizzano, tramite radiazioni ionizzanti, milioni di mosche maschio nel loro stadio di pupe. Questi insetti, resi sterili, vengono poi trasportati nelle aree colpite (soprattutto in Messico) e dispersi sul territorio da aerei. La strategia è tanto semplice quanto efficace: poiché le mosche femmine si riproducono una sola volta nella vita, se si accoppiano con un maschio sterile non avranno prole, limitando così drasticamente la diffusione della specie. Questo metodo, oltre a essere il più efficace, è anche il più ecologico, non prevedendo l’uso di sostanze chimiche. Il laboratorio panamense produce circa 109 milioni di insetti sterili ogni settimana dallo scorso gennaio.
Ma è in Messico che la piaga sta avendo le conseguenze più pesanti, anche sul piano economico e politico. I numerosi casi registrati nel paese (che hanno colpito anche un essere umano, una donna di 77 anni) hanno spinto l’amministrazione Trump a sospendere l’importazione di bovini, bisonti e cavalli messicani negli Stati Uniti. Una decisione, rinnovata l’ultima volta a maggio, che sta causando danni devastanti a un settore che per il Messico vale più di un miliardo di dollari all’anno.
Il Dipartimento dell’Agricoltura americano ha accusato la presidente messicana, Claudia Sheinbaum, di non fare abbastanza per contrastare la diffusione, in particolare di aver limitato a sei giorni su sette i voli del COPEG per la dispersione delle mosche sterili. Accuse che la presidente Sheinbaum ha negato, mentre spera di evitare un altro colpo all’economia del paese dopo i dazi. Il capo veterinario del Dipartimento dell’Agricoltura Usa ha dichiarato che la sospensione delle importazioni potrebbe essere revocata entro la fine dell’anno, ma fino ad allora il Messico continuerà a pagare il prezzo economico della “larva mangiauomini”.
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