Aurelia bis, Arboscello (PD): “Bucci uomo del fare? Si faccia nominare commissario e sblocchi l’opera”

  • Postato il 13 giugno 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Aurelia Bis Savona

Savona/Albisola S. Marco Bucci commissario straordinario per la realizzazione dell’Aurelia bis nel savonese. E’ la proposta-provocazione del vicepresidente del Consiglio regionale della Liguria, in quota Pd, Roberto Arboscello, che arriva anche dopo l‘incontro organizzato dai Dem ad Albisola Superiore.

“L’Aurelia bis è un’opera strategica, progettata oltre vent’anni fa, avviata nel 2013, interrotta nel 2018 per il fallimento della Cmc di Ravenna, ripartita nel 2023 con una nuova impresa, Italiana costruzioni infrastrutture (Ici), e oggi nuovamente ferma da un anno – ricorda l’esponente Dem all’agenzia Dire – è un’opera fondamentale per il nostro territorio che, invece, è diventata l’ennesima incompiuta italiana”.

Il consigliere di opposizione ringrazia l’assessore alle Infrastrutture, Giacomo Giampedrone, “per le risposte puntuali in aula, ma ora serve un’azione politica di Regione Liguria più costante e incisiva nei confronti del ministero delle Infrastrutture e di Anas”. Da qui la proposta-provocazione: “Dopo le promesse in campagna elettorale, l’uomo ‘del fare’ Bucci dov’è finito? Perché non si fa nominare commissario dell’opera da parte del governo e si assume le responsabilità di sbloccare l’opera?”.

“Saremmo lieti se si passasse finalmente dalle parole ai fatti” aggiunge.

Lo stesso Arboscello ricorda che “negli anni, il cantiere della variante all’Aurelia tra Albisola Superiore e Savona è stato oggetto di numerose passerelle politiche. Le ultime, durante la recente campagna elettorale per le regionali, con Bucci e il viceministro Edoardo Rixi arrivati in cantiere per promettere la ripartenza dell’opera in tempi brevissimi”. Il dem rimarca che “se Ici non è più in grado di sostenere il cantiere, come sembra emergere dalla procedura di ristrutturazione del debito, si proceda senza ulteriori attese all’affidamento dell’appalto a un’impresa solida, in grado di garantire tempi certi e competenze adeguate a completare l’opera”.

“Anche perché – sottolinea ancora il vicepresidente del Consiglio regionale – non possiamo più tollerare che i cittadini convivano ogni giorno con un cantiere a cielo aperto, in condizioni ambientali e sanitarie potenzialmente critiche, tra polveri, rumori e degrado. Così come è inaccettabile che i pochi lavoratori rimasti, ormai meno di dieci, siano costretti a elemosinare lo stipendio. Parliamo di persone che, con grande dignità, continuano a presidiare un cantiere ormai fantasma”.

Autore
Il Vostro Giornale

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