Auto di cortesia: diritti, spese e responsabilità in caso di incidente

L’auto di cortesia può essere un servizio commerciale dell’officina, concesso gratuitamente o a condizioni agevolate, oppure può coincidere con un vero veicolo sostitutivo noleggiato perché l’auto è inutilizzabile dopo un incidente. Dal punto di vista giuridico, questi scenari non sono affatto sovrapponibili.

Il concetto centrale è quello di danno conseguenza. Il sistema risarcitorio non riconosce in automatico un indennizzo solo perché il veicolo è fermo. Bisogna dimostrare che dall’indisponibilità dell’auto sia derivato un pregiudizio economico. La Corte di Cassazione ha chiarito che il danno da fermo tecnico non è mai in re ipsa e quindi non può essere presunto in modo automatico, ma deve essere allegato e provato dal danneggiato.

Non significa che la prova deve essere complessa o sproporzionata. La giurisprudenza ha precisato che il danno può essere dimostrato anche attraverso la spesa sostenuta per il noleggio di un mezzo sostitutivo purché emerga un collegamento logico e temporale tra incidente, tempi di riparazione e durata del noleggio. In presenza di documenti, il nesso causale può essere ricostruito anche in via presuntiva.

Incidente, assicurazione e tempi di liquidazione

Il tema dell’auto di cortesia diventa centrale quando la pratica assicurativa si prolunga e l’auto resta ferma in officina. Per capire quali margini esistono, è necessario guardare ai tempi procedurali previsti dalla normativa. L’Ivass ricorda che le compagnie devono formulare un’offerta di risarcimento entro 60 giorni per i danni materiali, entro 90 giorni per i danni alla persona e che il termine per i danni alle cose può scendere a 30 giorni se il modulo CAI, ora in formato digitale, è firmato da entrambi i conducenti.

Questi termini non creano un diritto automatico al veicolo sostitutivo. Servono a regolare la correttezza della procedura liquidativa e non a garantire un’auto gratuita durante l’attesa. Il rimborso del noleggio resta subordinato alla dimostrazione del danno e alla congruità della spesa, indipendentemente dal fatto che la pratica sia veloce o lenta.

I tempi incidono sul contesto della valutazione. Un conto è un’auto ferma per il tempo tecnico necessario alla riparazione, un altro è un’auto inutilizzabile per ritardi, sopralluoghi tardivi o richieste documentali ripetute. In questi casi se il danneggiato ha presentato una richiesta completa e ha collaborato, la spesa per un veicolo sostitutivo è una conseguenza prevedibile e ragionevole del sinistro.

Spese quotidiane e responsabilità alla guida

Uno degli equivoci più diffusi è pensare che l’auto di cortesia sia sinonimo di tutto incluso. Nella realtà, carburante, pedaggi, parcheggi e soprattutto sanzioni amministrative restano sempre a carico di chi guida perché non hanno alcun legame con il danno da sinistro ma dipendono dall’uso del veicolo e dal comportamento del conducente.

Più delicata è la questione dei danni all’auto di cortesia. Se il veicolo viene danneggiato mentre è in uso al cliente, l’officina o il proprietario possono chiedere il risarcimento, anche con l’applicazione di franchigie, scoperti o limitazioni previste dal contratto di consegna.

Ecco allora che la vera tutela è la documentazione. Un verbale di consegna dettagliato sullo stato del veicolo e condizioni contrattuali ben definite distinguono un servizio utile da un potenziale problema economico. Senza questi elementi, anche un piccolo urto può trasformarsi in una richiesta di rimborso.

Il ruolo dell’officina

Le officine rivestono quindi un ruolo centrale nella gestione dell’auto di cortesia perché anticipano il servizio per rendere più fluido il rapporto con il cliente. Quando l’officina fornisce un veicolo sostitutivo contando sul successivo rimborso da parte della compagnia, entra in una zona fatta di accordi commerciali, cessione del credito e rapporti non sempre lineari con le assicurazioni. Se il rimborso viene contestato o ridotto, il rischio è che il costo venga riversato sul cliente con il rischio di incomprensioni e contenziosi che nascono dalla gestione successiva dell’incidente.

Auto di cortesia come voce di risarcimento

Cambia il piano quando il veicolo sostitutivo diventa una voce di risarcimento. La compagnia assicurativa valuta la richiesta tenendo conto del luogo e della durata del noleggio, che deve essere compatibile con i tempi tecnici reali di riparazione. Quindi viene considerata la categoria del mezzo, perché un salto ingiustificato di segmento è il primo motivo di contestazione. Infine pesa la documentazione che deve dimostrare l’esborso sostenuto e il periodo di utilizzo.

I giudici della Cassazione hanno indicato una linea piuttosto netta: il danneggiato può ottenere il rimborso se dimostra la spesa per il noleggio o una perdita economica dovuta all’indisponibilità dell’auto, ma la richiesta deve apparire ragionevole e coerente con le circostanze del sinistro. Quando uno di questi elementi manca, la contestazione diventa inevitabile.

Dopodiché la garanzia auto sostitutiva compresa in alcune polizze è una cosa diversa dal rimborso del noleggio chiesto al responsabile dell’incidente. Nel primo caso si tratta di un servizio contrattuale, con limiti di giorni e condizioni prefissate. Nel secondo si parla di danno patrimoniale che va provato e valutato secondo criteri giuridici e non promesse commerciali della polizza.

Auto di cortesia e durata delle riparazioni

Uno dei nodi più controversi riguarda la durata delle riparazioni. I tempi tecnici dichiarati dall’officina devono essere realistici e verificabili perché un noleggio che si prolunga oltre il necessario diventa terreno fertile per le contestazioni. Ritardi dovuti a mancanza di ricambi, sovraccarico di lavoro o inefficienze organizzative non sempre vengono imputati al responsabile del sinistro. I tempi devono perciò essere tracciabili e coerenti così da rendere il periodo di utilizzo dell’auto di cortesia difendibile anche a distanza di mesi.

Nei sinistri con responsabilità concorsuale o con dinamiche complesse, il tema dell’auto di cortesia diventa ancora più fragile. Se la colpa non è chiara o viene ripartita tra più soggetti, la compagnia può sospendere o limitare il rimborso del veicolo sostitutivo in attesa di chiarimenti. In questi casi, anticipare un noleggio senza una valutazione prudente può trasformarsi in un rischio economico, perché la definizione delle responsabilità incide sulla liquidazione finale.

Quando il sinistro coinvolge un veicolo assicurato all’estero, la gestione dell’auto di cortesia diventa più complessa. Le tempistiche si allungano, i referenti cambiano e il dialogo passa attraverso organismi di risarcimento internazionale. In questo contesto, il noleggio di un veicolo sostitutivo può essere giustificato dalla maggiore durata delle procedure, ma deve essere documentato con ancora più attenzione perché le compagnie estere tendono a contestare con maggiore rigidità costi e periodi.

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Virgilio.it