Autonomia differenziata in Liguria, c’è la prima firma: meno vincoli per sanità e protezione civile
- Postato il 19 novembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. Parte la prima fase dell’autonomia differenziata in Liguria. Il presidente della Regione Marco Bucci e il ministro degli Affari regionali Roberto Calderoli hanno firmato oggi la pre-intesa sui primi quattro ambiti: protezione civile, sanità, previdenza complementare e professioni.
Il documento dovrà passare al vaglio della Conferenza Stato-Regioni e del Parlamento per i rispettivi pareri entro 60 e 90 giorni. Poi l’accordo – sottoscritto nelle scorse ore anche in Piemonte, Lombardia e Veneto – dovrà essere trasformato in una legge dello Stato per diventare operativo. Nel frattempo verrà esaminato anche dal Consiglio regionale. “Non è necessario – spiega Bucci – ma a gennaio faremo comunque un check“.
Autonomia differenziata, i tempi dell’applicazione e le prossime tappe
“È un giorno importante per noi – ha commentato ancora Bucci -. La ricerca dell’autonomia è un modo con cui vogliamo servire meglio il cittadino. Questo non vuol dire fare cose diverse da Roma, ma essere allineati su linee guida, strategia e visione futura, ma poi quando si parla in maniera operativa ci possono essere differenze. A questo io credo molto”. Per ora l’iter riguarda le quattro aree che non richiedono la definizione dei Lep e hanno ricevuto richieste comuni dalle Regioni, ma la Liguria non perde di vista porti e infrastrutture: “Abbiamo intenzione di andare avanti – conferma il governatore -. Appena risolto questo, porteremo anche il secondo pacchetto, senza dubbio”.
“I tempi del disegno di legge dipenderanno anche dall’atteggiamento dell’opposizione – ha premesso Calderoli -. Il mio impegno continuerà a esserci, mi auguro anche con la loro collaborazione. Io, appena concluso questo giro di firme, metterò sul sito del ministero tutte le pre-intese in modo che ciascuno abbia possibilità di andare a vederle. E voglio chiedere: ditemi voi dov’è che voglio spaccare il Paese. Voglio solo farlo funzionare un po’ meglio”. L’obiettivo, comunque, è “che queste quattro pre-intese diventino legge entro la fine della legislatura“, chiarisce il ministro.
Cosa cambia per la sanità
“L’autonomia differenziata in sanità è molto attesa – spiega l’assessore Massimo Nicolò -. Il percorso è stato duro e impervio, ma la strada più difficile è la più giusta. Per noi è un valore aggiunto, vuol dire miglior coesione, sussidiarietà, miglior capacità di spesa, raggiungere i propri bisogni sanitari più velocemente, anche quelli fuori dai Lea. Oggi è un punto di partenza. Credo che siamo sulla strada giusta per poter arrivare a pensare di consentire alle Regioni di regolare in modo autonomo, partendo dalla base del Ccnl, anche la modalità di retribuzione a seconda di quanto sia scarsa una risorsa professionale in una determinata disciplina medica. Mi auguro che il percorso si attui in tempi rapidi”.
“Chi è in regola coi conti della sanità ed è già in grado di garantire i Lea non dovrà più sottostare alle assurde regole che vincolano assegnazione fondi alle Regioni – aggiunge il ministro Calderoli -. Tutti sono convinti che sia già possibile gestire le risorse in autonomia, invece non è assolutamente vero. Ci sono paletti e tetti per spesa farmaceutica, personale, medicina convenzionata, gas medicali. Quando uno finisce quella quota non può più spendere, se avanzano quelle risorse non puoi spenderle. Si creano avanzi e poi qualcuno dice: dovete ridurre le liste d’attesa”.
“Poter fare un fondo integrativo con risorse regionali in aggiunta a quelle che ci dà lo Stato ci garantisce i Lea e quello che vogliamo fare in più per i nostri cittadini, magari in qualche punto che ha bisogno, come l’entroterra. Penso che potremmo fare un fondo che oscilla tra 4-6% del fondo sanitario nazionale – è la previsione di Bucci -. Io ci credo, sui numeri siamo preparati. È troppo presto per dirlo ma possiamo alzare l’asticella”.
Cosa cambia per la protezione civile
Novità sostanziali anche in materia di protezione civile. A spiegarle è l’assessore Giacomo Giampedrone: “Abbiamo sempre detto che dobbiamo avere tempi certi nel riconoscimento dello stato di emergenza, in questo caso noi avremo potere di ordinanza in anticipo, anche in deroga alle norme dello Stato, salvo vederlo poi ratificato: un salto di qualità straordinario”.
Altra novità è l’alimentazione di un “fondino” regionale per le emergenze territoriali: “Spesso purtroppo rimangono senza risorse economiche, questo fondino ci consentirà di dare risposte puntuali”, continua Giampedrone -. Iniziamo il percorso di riconoscimento di peculiarità per il personale della protezione civile”. “Oggi esiste già, ma ha come contenuto zero – riprende Calderoli -. Abbiamo messo 20 milioni per il secondo semestre 2025, altri 40 milioni per l’anno prossimo, 60 milioni per il 2027, in modo che il presidente di Regione sappia anche dove prendere risorse che altrimenti avrebbe dovuto aspettare dallo Stato. Quelle risorse vanno a vantaggio di tutte le Regioni, non solo quelle che hanno firmato”.
E infine “contabilità speciali di emergenza che avranno scadenze di 48 mesi, mentre oggi sono più brevi. È tutto funzionale a rendere più efficace e veloce il sistema nei confronti delle popolazioni colpite. La materia è stata molto dibattuta, credo sia un risultato straordinario”, conclude Giampedrone.
Cosa cambia per professioni e previdenza integrativa
“Alle Regioni vengono attribuite funzioni volte a disciplinare le professioni di rilievo regionale – spiega l’assessora al Lavoro Simona Ferro -. Le competenze in genere richieste nelle professioni devono rispecchiare non soltanto competenze su scala nazionale, ma anche peculiarità territoriali. La disciplina regionale potrà individuare le professioni rilevanti a livello regionali, definire requisiti e standard qualitativi, gestire un apposito elenco ed esercitare poteri autorizzativi e di vigilanza. Si tratta di un ampliamento della competenza legislativa e amministrativa che consentirà di valorizzare le proprie specificità socio-economiche con diverse ricadute positive”.
Più competenze alle Regioni anche in materia di previdenze integrative: “Andremo a lavorare sulle aree che soffrono di più, soprattutto i giovani, perché non si sa cosa succederà tra 20-30 anni con la previdenza nazionale – sottolinea Bucci -. Noi vogliamo che i giovani abbiano maggiore speranza per il futuro”. “Oggi abbiamo tantissimi investimenti su infrastrutture e blue economy che sta crescendo molto bene. Su queste aree andremo a identificare le nuove professioni che non sono ancora codificate“, aggiunge.
Autonomia differenziata, Lega: “Una giornata storica”
“Oggi per l’autonomia della Liguria è una giornata storica. La firma della pre-intesa fra il Presidente Marco Bucci e il Ministro Roberto Calderoli, che ringraziamo per il proficuo lavoro, sulle prime 4 materie dell’autonomia è un concreto passo in avanti per il nostro territorio. Si tratta, infatti, di un tassello fondamentale nel percorso verso la concreta applicazione dell’autonomia differenziata. Un risultato fortemente perseguito dalla Lega a supporto dei nostri territori e, lo ricordiamo, previsto dalla nostra Costituzione. L’autonomia è un vantaggio per tutti. Tutto il contrario di quanto affermato dalle sinistre che non hanno argomenti e hanno saputo soltanto denigrare il proficuo lavoro del Ministro Calderoli parlando di ‘passerella elettorale’ e di ‘sciagura’ per la Liguria”. Lo hanno dichiarato oggi i consiglieri regionali della Lega Sara Foscolo (capogruppo), Alessio Piana e Armando Biasi.
Il viceministro Rixi: “Non è uno slogan, l’Italia cambia passo”
“La firma della pre-intesa sull’autonomia è per me un passaggio storico. Un percorso che in Liguria abbiamo avviato in concreto nel 2017 e che oggi si traduce in una promessa mantenuta dopo oltre 30 anni di battaglie, impegno e lavoro sul territorio. Oggi diamo il via a una nuova stagione. L’autonomia non è uno slogan: è lo strumento che serve all’Italia per diventare più moderna, più efficiente e finalmente capace di rispondere ai bisogni reali dei cittadini. Significa responsabilità, trasparenza e qualità dell’amministrazione. E c’è un punto decisivo che non possiamo ignorare: come ha ricordato il ministro Calderoli, il completamento del federalismo fiscale entro marzo 2026 è una milestone fondamentale del Pnrr. La Liguria è pronta a fare la sua parte, come ha sempre fatto in questi anni. L’Italia cambia passo, e noi siamo felici di guidare il cambiamento”. Lo dice in una nota il deputato e viceministro al Mit Edoardo Rixi.