Autorità portuale, è stallo sulla nomina del presidente: ipotesi nuovo commissariamento

  • Postato il 6 giugno 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Generico giugno 2025

Liguria. Non si sbloccano le nomine dei nuovi presidenti delle Autorità portuali, compresa quella del Mar Ligure Occidentale per cui il Mit ha designato Matteo Paroli con l’intesa immediata del presidente Marco Bucci. Nei giorni scorsi le commissioni parlamentari hanno sospeso l’iter perché diversi profili non hanno ancora ricevuto il via libera e non compaiono nell’elenco trasmesso dal ministero. Intanto procede su un binario parallelo la riforma dei porti che prevede la costituzione di una nuova società statale con funzioni di governance.

Così, per superare lo stallo, si fa strada l’ipotesi di un commissariamento generalizzato in modo che le figure non più appese a trattative politiche possano intanto insediarsi nelle rispettive authority. A Genova e Savona si tratterebbe di prolungare un regime transitorio che dura da quasi due anni, quando Paolo Piacenza fu chiamato a sostituire Paolo Emilio Signorini dopo la nomina ai vertici di Iren. Poi il terremoto giudiziario tra Regione e porto, le dimissioni di Piacenza e l’arrivo di Massimo Seno (quasi un anno fa) e Alberto Maria Benedetti. Ma questa opzione potrebbe essere letta come una forzatura dagli altri partiti di governo.

Nelle scorse ore le principali associazioni del cluster marittimo-portuale (Alis, Ancip, Assiterminal, Assologistica, Confitarma, Federagenti e Uniport) sono intervenute in una nota chiedendo “con urgenza” il perfezionamento degli atti di nomina: “Solo con autorità pienamente operative sarà possibile completare le infrastrutture, affrontare le sfide del mercato e garantire una visione unitaria per la portualità italiana”.

Nemmeno il governatore Marco Bucci ha celato una certa impazienza: “Io ho impiegato circa 12 minuti per dare l’approvazione al nuovo presidente di Autorità Portuale, quindi ogni ritardo mi preoccupa in assoluto – ha detto ieri a margine di un convegno -. Preoccupato nel senso di nel senso latino del termine, cioè, mi occupo di fare sì che le cose avvengano, pre-occupato. Non vuol dire che sono lì che piango di nascosto, ma vuol dire che mi devo rimboccare le maniche e lavorare perché le cose succedano. E vi assicuro che sul presidente del porto, lavoro tutti i giorni”.

E dopo l’attacco odierno del consigliere PD Armando Sanna, anche i sindacati hanno lanciato l’allarme. “I ritardi che si stanno accumulando sulla nomina dei nuovi presidenti delle autorità di sistema portuale, uniti alle notizie che continuano a circolare su una riforma portuale che contiene elementi pericolosi per la salvaguardia dell’attuale sistema di regolazione dei porti, rischiano di gettare nel caos i nostri scali e di compromettere le tutele che, come parti sociali, abbiamo costruito negli anni. Se si proseguirà a distribuire incarichi senza tenere conto delle competenze dei futuri presidenti, saremo costretti alla mobilitazione”, avverte la Uiltrasporti.

“La gestione dei porti – aggiunge la Filt Cgil – deve essere pubblica e affidata, così come previsto dalla legge 84/94 a cittadini dei paesi membri dell’Unione europea con esperienza e qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale. Per questo riteniamo necessario assumere decisioni basate sull’interesse pubblico e sull’efficienza economica, evitando possibili conflitti di interesse in un settore già fortemente caratterizzato da concentrazioni di potere”.

Autore
Il Vostro Giornale

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