Autovelox, senza decreto entro il 12 giugno a rischio 40 milioni di multe
- Postato il 5 maggio 2025
- Di Panorama
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Il conto alla rovescia è iniziato e il caos autovelox non si ferma. Botta e risposta sul censimento dei dispositivi tra Ministero dei Trasporti e Comuni, il Codacons che stima una perdita di 40 milioni di euro per multe non valide, il vuoto normativo che non viene colmato. E una certezza: il 12 giugno. Per quella data tutti gli autovelox dovranno essere conformi alle nuove disposizioni, quindi essere omologati, preceduti da adeguata segnaletica e sottoposti a taratura annuale certificata. Se non arriverà però il decreto sull’omologazione, per gran parte degli autovelox italiani sarà spegnimento forzato.
Autovelox: il problema del vuoto normativo in Italia che dura da trent’anni
Il caos autovelox nasce da una storica ambiguità normativa tra “approvazione” e “omologazione”. Il Codice della Strada richiede dispositivi omologati, ma da oltre 30 anni esistono solo autovelox “approvati” dal Ministero, cioè privi di una certificazione tecnica formale. Dopo una sentenza della Cassazione nell’aprile 2024 che ha annullato multe elevate con dispositivi non omologati, è esplosa una valanga di ricorsi. Il ministro Salvini aveva proposto un decreto “sanatoria” che avrebbe riconosciuto validi gli autovelox approvati dopo il 13 agosto 2017, prevedendo lo spegnimento di quelli più vecchi. Ma il testo, inviato a Bruxelles, è stato bloccato per il rischio che con l’entrata in vigore 8 dispositivi su 10 avrebbero dovuto essere spenti, in attesa di essere utilizzabili dopo l’omologazione. “Servono approfondimenti”, aveva spiegato il Ministero dei Trasporti, chiedendo all’ Associazione Nazionale Comuni Italiani un censimento dettagliato dei dispositivi.
E qui è sorto il nuovo intoppo. La risposta dei Comuni non ha soddisfatto il Ministero. L’ANCI ha fornito solo dati percentuali: il 59,4% degli autovelox fissi è stato approvato prima del 2017, mentre per quelli mobili la percentuale sale al 67,2%. Troppo poco, secondo Salvini, che insiste per “numeri chiari e inequivocabili” e una mappa completa delle apparecchiature installate. L’associazione ha promesso ulteriori solleciti ai Comuni per completare la ricognizione, ma difende l’affidabilità dei dati già raccolti.
Caos autovelox: a rischio 40 milioni di euro di multe a rischio annullamento
Nel mezzo, migliaia di automobilisti pronti a contestare le multe ricevute. E cifre pesanti che mettono in allarme i sindaci. Secondo il Codacons, nel solo 2023 le 20 maggiori città italiane hanno incassato oltre 65 milioni di euro dalle multe per eccesso di velocità. Ma più del 60% di quelle sanzioni potrebbero essere annullate per mancanza di omologazione. Solo nelle grandi città si rischiano oltre 40 milioni di euro di sanzioni non valide, denuncia l’associazione dei consumatori. Anche Assoutenti lancia l’allarme, soprattutto in vista della stagione turistica e quindi di molte auto in circolazione. Senza certezze normative, dicono, molti Comuni potrebbero scegliere di spegnere gli autovelox per evitare un’ondata di ricorsi. Con effetti diretti sulla sicurezza stradale, proprio alla vigilia dell’estate.
Il cuore del problema resta il decreto di omologazione, mai adottato dal 1992. Paradossalmente, andare avanti con il decreto vorrebbe dire spegnere l’80% dei dispositivi oggi in funzione. Fermarsi, invece, lascia tutto nel caos normativo, con migliaia di multe impugnabili. Il risultato è lo stallo. Ora resta un mese scarso per trovare una soluzione. Il 12 giugno è la data fissata per l’adeguamento dei dispositivi alle nuove regole. Ma senza un quadro chiaro sulla validità giuridica degli autovelox, i Comuni non possono agire. La prospettiva è quella di un’estate senza controlli di velocità su molte strade italiane.