Aviaria, strage di elefanti marini in Argentina. E negli Usa la Fda sospende i test sul latte per mancanza di personale
- Postato il 28 aprile 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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L’influenza aviaria ha fatto strage di elefanti marini in Argentina. La penisola di Valdés, nella provincia argentina di Chubut, ospitava la più grande colonia continentale di elefanti marini del mondo: alla fine del 2023 si avvicinava ai 60mila individui, quando un’epidemia di influenza aviaria aveva ucciso quasi tutti i cuccioli nati quell’anno e fino al 60% delle femmine riproduttive nelle aree a più alta densità. Un anno e mezzo dopo, gli scienziati argentini avvertono in un articolo pubblicato sulla rivista Marine Mammal Science che la comunità è passata dall’essere fuori pericolo ad essere considerata vulnerabile e stimano che ci vorranno decenni per invertire gli effetti della malattia.
I tagli – Malattia che sta assediando da mesi gli allevamenti negli Stati Uniti – sull’orlo di “una potenziale pandemia” – e che ha provocato anche un decesso. Nonostante l’emergenza la Food and Drug Administration (Fda) americana sospenderà un programma di controllo qualità per il latte e altri prodotti lattiero-caseari a causa dei tagli di i test per individuare l’influenza aviaria nel latte e nel formaggio e per patogeni come il parassita Cyclospora in altri prodotti alimentari. “Il programmo è stato sospeso perché il Moffett Center della Fda non è più in grado di fornire supporto di laboratorio per l’analisi dei dati”, si legge in un’email interna all’Agenzia. Sia la Fda che i Cdc americani hanno subito una serie di tagli da parte dell’amministrazione Trump. Qui il prezzo delle uova, per riflesso condizionato, è volato alle stelle.
Italia ed Europa – In Italia l’ultimo report relativo all’influenza aviaria segnalava 97 focolai tra gli uccelli selvatici a partire da settembre 2024, 56 per quanto riguarda il pollame domestico e 3 focolai tra i mammiferi. Negli ultimi mesi, da febbraio 2025, si è registrato un unico focolaio in un allevamento di polli in Piemonte, e 5 isolamenti in uccelli selvatici, tutti limitati al mese di febbraio. Nel resto d’Europa le condizioni purtroppo non sono le stesse. Sempre nel periodo ottobre 2024-marzo 2025, nel Vecchio Continente il totale dei focolai è salito a 1.500, di cui 934 tra gli uccelli selvatici e 566 tra gli allevamenti, in 34 Paesi diversi. Gli stati maggiormente colpiti sono Germania e Paesi Bassi, per i volatili selvatici, mentre Polonia e Ungheria per quanto riguarda gli allevamenti. Difficile anche la situazione negli Stati Uniti, dove la malattia si è diffusa anche tra i bovini con oltre un migliaio di focolai attivi.
La strage – E così se pur lontana la strage di elefanti marini diventa un campanello d’allarme. Secondo il censimento dello studio dei circa 18.000 cuccioli di elefanti marini nati nel 2023 nella penisola, il 97% è morto. Molti neonati di questa specie non sono sopravvissuti al primo anno di vita, cacciati da squali, leoni marini ed orche, tra gli altri predatori. Se il virus si fosse fermato lì, i ricercatori hanno previsto che la colonia avrebbe impiegato circa dieci anni per riprendersi. Ma il censimento effettuato alla fine del 2024; in attesa dell’inserimento dei risultati delle immagini aeree; mostra che ha decimato anche le femmine in età riproduttiva: nelle zone a più alta densità ne sono state contate fino al 60% in meno rispetto agli anni precedenti e, nelle altre, il calo è stato di circa il 30%. La morte di migliaia di esemplari di questo popolare mammifero ha preoccupato le autorità di Chubut e la legislatura locale ha approvato una legge che dichiara la protezione della specie Mirounga leonina in tutta la provincia, comprese le colonie formatesi al di fuori dei confini dell’area naturale protetta della penisola di Valdés.
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