Avvocati bocciati all’esame: il Tar contro i voti numerici senza motivazione

  • Postato il 15 luglio 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Non solo maturità: il dibattito su voti e valutazioni arriva fino all’esame di abilitazione per la professione di avvocato. Per il Tar del Piemonte un semplice giudizio numerico non è sufficiente a giustificare una bocciatura, è quanto stabilito dopo il ricorso di un’aspirante legale. La candidata aveva fatto ricorso al tribunale amministrativo dopo essere stata bocciata allo scritto sostenuto a Firenze. Il suo 15/30 non era stato abbastanza per ammetterla alla prova orale, per la quale era richiesto almeno 18. Ora il giudice le dà ragione, spiegando che nel compito dell’aspirante legale “non è possibile individuare le lacune”, e tale mancanza contrasta con i criteri di valutazione prescritti dalla commissione di via Arenula. Ordinato quindi il riesame dell’elaborato da parte della sottocommissione di Palermo, che dovrà rivalutare la prova già svolta e giudicata insufficiente una prima volta.

“Questa ordinanza riconosce un principio fondamentale – sottolinea lo studio legale Leone-Fell & C. che ha seguito la vicenda – ovvero che il giudizio espresso in sede di esame deve essere tracciabile, motivato e aderente ai criteri stabiliti. Non è accettabile che la sorte di un candidato venga decisa con un semplice numero, senza che siano esplicitate le ragioni del giudizio. È una vittoria importante non solo per la nostra assistita, ma per tutti i praticanti che meritano un accesso trasparente alla professione forense”.

Una vicenda simile era accaduta lo scorso anno, quando il Tar della Lombardia aveva chiesto la ricorrezione anonima di un’altra prova, quella volta valutata 9/30, sempre per mancanza di motivazioni che andassero oltre la valutazione numerica.

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Il Fatto Quotidiano

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