Ayuso ha scelto la Lidl-Trek: che colpaccio della formazione americana. Fatta l'Italia per il mondiale: Ciccone capitano
- Postato il 16 settembre 2025
- Di Virgilio.it
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Mancava giusto un uomo da corse a tappe in casa Lidl Trek, e puntualmente la lacuna è stata saldata: Juan Ayuso è pronto a legarsi alla formazione statunitense, che a questo punto rilancia con forza le proprie mire espansionistiche e il guanto di sfida a UAE Team Emirates XRG e Visma Lease a Bike, le due formazioni che negli ultimi anni si sono spartite la maggior parte delle vittorie. Una dichiarazione d’intenti a tutto il mondo del ciclismo: dopo aver fatto incetta di maglie della classifica a punti, in casa Lidl Trek hanno deciso di alzare l’asticella.
- La Lidl Trek manda segnali: non le basta essere il terzo incomodo
- Ayuso, ora o mai più: lo spagnolo a 23 anni non è più una promessa
- Villa, ecco l'Italia per Kigali: Ciccone e Pellizzari per sognare
La Lidl Trek manda segnali: non le basta essere il terzo incomodo
Ayuso era certamente l’ultimo grosso pezzo pregiato del mercato, specie dopo che Remco Evenepoel aveva deciso di accasarsi alla Red Bull Bora Hansgrohe (annuncio arrivato già da tempo). La rottura con l’UAE aveva fatto scattare una vera e propria asta per il ciclista spagnolo, classe 2002: l’Ineos Granadiers, alla disperata ricerca di un uomo da grandi giri (aveva puntato proprio Evenepoel, ma Red Bull ha fatto valere la sua forza), aveva chiesto subito informazioni, così come avevano fatto Movistar, XDS Astana e Decathlon AG2R La Mondiale (che s’è accaparrata Matthew Riccitello, rivelazione dell’ultima Vuelta).
Alla fine la Lidl Trek l’ha spuntata, forte di una squadra che ha dimostrato di poter recitare un ruolo da protagonista su tutti i terreni, come dimostrano i trionfi nelle classifiche a punti di Mads Pedersen (Giro e Vuelta) e Jonathan Milan (Tour) e le 44 vittorie stagionali, miglior risultato di sempre (superate le 42 della passata stagione), seconda forza del 2025 alle spalle dell’inarrivabile UAE a quota 85 successi.
Ayuso, ora o mai più: lo spagnolo a 23 anni non è più una promessa
Ayuso, che proprio oggi festeggia 23 anni, entra dunque in una nuova dimensione. Il suo ruolo nella UAE cominciava ad andargli stretto, perché la morsa di Pogacar da una parte e poi di Almeida e dell’emergente Del Toro dall’altra hanno finito letteralmente per stritolarlo. Alla Lidl Trek avrà un ruolo ben definito di capitano nelle grandi corse a tappe, oltre a gente che in salita potrà aiutarlo, vedi Giulio Ciccone, vedi Tao Geoghegan Hart (che non sembra più in grado di poter fare classifica nei grandi diri), vedi Mathias Vacek, come Juan classe 2002, altro prospetto di indubbio valore.
Passato professionista nel 2022, Ayuso sin qui ha deluso le attese: dei 5 GT disputati ne ha concluso solo uno sul podio (la Vuelta 2022, vinta da Evenepoel con Mas secondo), con un quarto posto alla Vuelta 2023 (quella vinta da Kuss davanti a Vingegaard e Roglic), due ritiri al Tour 2024 e al Giro 2025 e un deludente 68esimo posto alla Vuelta conclusa pochi giorni fa.
La Tirreno-Adriatico vinta lo scorso marzo, al netto di un parterre di partenti non così quotato (Ganna e Tiberi sul podio: mancavano Pogacar, Vingegaard, Evenepoel, Roglic, Yates e Del Toro) è poco per pensare che il bilancio possa essere definitivo positivo.
Villa, ecco l’Italia per Kigali: Ciccone e Pellizzari per sognare
Ayuso sarà capitano della Spagna al mondiale di Kigali, dove anche l’Italia proverà a giocare le proprie carte. Non vediamo un atleta indossare la maglia iridata della prova su strada dal 17 anni (Ballan a Varese 2008, nel giorno dell’ultima gara di Paolo Bettini), farlo di ritorno dal Ruanda sarà complicato, considerando che Pogacar ha messo nel mirino il bis ed Evenepoel non vorrà stare troppo a guardare (e anche lui vorrebbe bissare il successo del 2022).
Su un percorso che strizza l’occhio agli scalatori, il neo CT Marco Villa pare orientato a schierare un’Italia a due punte con Giulio Ciccone e Giulio Pellizzari a dividersi oneri e onori, e valutare in base a come andrà la corsa su chi puntare. I restanti 6 della squadra azzurra dovrebbero essere (salvo sorprese) Lorenzo Fortunato, Andrea Bagioli, Fausto Masnada, Marco Frigo, Matteo Sobrero e Mattia Cattaneo (questi ultimi due schierati anche a cronometro). Non convocato Antonio Tiberi, reduce da una Vuelta disastrosa, così come Damiano Caruso, out per via di una caduta (la stessa che gli ha precluso la possibilità di gareggiare in Spagna).
Assenti anche Ganna e Affini, che su una crono con 700 metri di dislivello non potrebbero sfruttare le loro proverbiali qualità. Ciccone e Pellizzari potranno farlo su una prova elite che conta oltre 5.700 metri di dislivello su 267 km. Il CT Villa ci crede, ma servirà una congiunzione astrale mica da poco. O un rito voodoo, visto il luogo…