Bagarre su Norma Cossetto, Ghio (Avs): “I consiglieri di centrodestra mi hanno urlato addosso a un centimetro dalla faccia”
- Postato il 7 ottobre 2025
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- Di Genova24
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Genova. Qualcuno minaccia già querele, ma Francesca Ghio (Avs) non si fa problemi a raccontare in aula e fuori dall’aula quanto le è accaduto nel dietro le quinte del consiglio comunale, in questo martedì 7 ottobre, in cui è stata più o meno volutamente protagonista prima per la posizione espressa sul tema della memoria di Norma Cossetto e poi per un episodio destinato a far discutere a lungo.
“I consiglieri Mauro Avvenente, Lorenzo Pellerano e Vincenzo Falcone si sono messi a urlarmi in faccia, avevo in faccia gli spunti di Avvenente che mi era a un centimetro, il consigliere Piciocchi mi ha detto che ‘l’ho fatta grossa’ e altri che ‘la pagherò’.”, ha raccontato la capogruppo di Avs alla ripresa del consiglio comunale di oggi, seduta sospesa dopo l’abbandono dell’aula da parte del centrodestra, indignato, appunto, perché la stessa Ghio, durante un ordine del giorno della minoranza sulla memoria di Norma Cossetto, ha detto che la studentessa istriana “aveva la tessera fascista ed era figlia di un fascista”.
Ghio ha dichiarato di essere stata aggredita verbalmente da esponenti della minoranza, “e altri consiglieri si sono dovuti mettere in mezzo per togliere uomini violenti dal mio corpo – ha dichiarato – qui dentro si fanno ordini del giorno per una targa dedicata a una donna vittima di violenza ma noi dobbiamo lottare perché sia mantenuta innanzitutto all’interno di quest’aula la dignità delle istituzioni”.
A supporto di Francesca Ghio la testimonianza, sempre in aula, dei consiglieri Massimo Romeo e Lorenzo Garzarelli (Avs), che si sono frapposti tra lei e i tre del centrodestra, poi della consigliera Sara Tassara (Lista Salis), che ha spiegato che anche alcuni consiglieri di centrodestra, tra questi Valeriano Vacalebre (Fdi) si sono adoperati per calmare gli animi, e poi Enrico Frigerio (Pd) che ha condannato il “clima violento che da settimane si respira” in aula rossa. Tutti hanno condannato l’accaduto.
Ma le parole più forti di condanna sono arrivate dalla sindaca di Genova Silvia Salis, intervenuta a conclusione della seduta: “E’ un fatto vergognoso, dover dividere una giovane donna da uomini che le gridano in faccia frasi molto violente, molto aggressive, solo perché ha espresso un’opinione, è un qualcosa su cui chiederemo spiegazioni – ha affermato – sono frasi sulle quali, a loro differenza, non staremo per tre settimane, perché a differenza loro dobbiamo amministrare una città, ma mi aspetto che la stessa attenzione che è stata dedicata alle parole del consigliere Pd Claudio Chiarotti (“Vi abbiamo già appeso per i piedi una volta”, ha detto rivolto al gruppo di Fdi in aula, ndr), su cui siamo d’accordo che sono state gravi, ci sia anche per le minacce e le frasi che sono state rivolte alla consigliera Ghio, la settimana prossima vedremo se prenderanno una posizione su quello che è successo”.
E ancora Salis: “Lezioni contro la violenza sulle donne, per poi vedere queste scene, non ne prendiamo, la violenza sulle donne è un tema molto serio e non può essere usato come bandierina a seconda di come viene comodo, la violenza sulle donne è deprecabile su qualsiasi donna, non importa che tessera di partito abbia, e bisogna intendersi su quanta violenza ci sia nell’atteggiamento che gli uomini hanno con le donne, soprattutto sulle donne che sono titolate a parlare o rivestono posizioni di potere e che magari dicono qualcosa di divisivo o fastidioso, noi non possiamo accettarlo”. La sindaca ha sottolineato: “Ci sono testimoni ma anche se non ci fossero stati avrei creduto lo stesso a quanto raccontato, ma a questo punto noi esigiamo delle spiegazioni”.
Genova24 ha raccolto anche la testimonianza anonima di alcuni cittadini che si trovavano nel corridoio esterno dell’aula rossa al momento dell’accaduto e hanno sostanzialmente confermato i fatti.
Vince Genova: “Ghio afferma il falso, ritratti o denunciamo”
“La consigliera Francesca Ghio, non paga di avere detto oggi in aula un’enormità a giustificazione di una inaudita violenza politica che auspicavamo fosse relegata nel passato, afferma palesemente il falso, accusando alcuni consiglieri comunali della minoranza, tra cui Pietro Piciocchi e Mauro Avvenente, di averla circondata, aggredita e minacciata”, si legge in una nota del gruppo di Vince Genova.
“Deploriamo fermamente queste dichiarazioni – proseguono dalla minoranza – che sono totalmente destituite di fondamento e chiediamo al presidente del consiglio comunale Claudio Villa di tutelare la nostra nota onorabilità.
Invitiamo la consigliera Ghio a ritrattare le proprie dichiarazioni e ci riserviamo di sporgere denuncia per diffamazione”.
Il prologo dell’aggressione, la polemica su Norma Cossetto “fascista”
Ancora bagarre in consiglio comunale a Genova sul tema della memoria di Norma Cossetto. Nella seduta di oggi il centrodestra ha presentato un ordine del giorno per chiedere alla sindaca l’impegno a ripristinare la targa dedicata alla studentessa istriana uccisa dai partigiani jugoslavi nei pressi della foiba di Villa Surani, targa divelta per l’ennesima volta dagli attivisti di Genova Antifascista. Il documento, sottoscritto da tutti i gruppi di minoranza, chiedeva alla giunta Salis anche di “prendere contatti con le autorità competenti per avviare le indagini del caso” e a “prendere le distanze da quanto accaduto”.
Dopo l’esposizione dell’ordine del giorno ha preso parola la consigliera di Avs Francesca Ghio che ha ricordato “per verità storica, che Norma Cossetto era iscritta al partito fascista”. La frase ha scatenato l’indignazione dei consiglieri di centrodestra. Gli stessi hanno gridato all’espulsione dell’esponente rossoverde e hanno abbandonato l’aula. “O se ne va lei o ce ne andiamo noi”, ha detto la capogruppo di Noi Moderati Ilaria Cavo.
Il presidente del consiglio Claudio Villa, nel tentativo di ricomporre la situazione, ha sospeso la seduta e convocato una capigruppo alla quale, però, la minoranza non ha partecipato. “Quello che ha detto Ghio è di una gravità inaudita”, il commento del capogruppo di Vince Genova Pietro Piciocchi. “Non accettiamo che si riscriva la storia”, ha dichiarato la capogruppo della Lega Paola Bordilli.
La seduta è poi ripresa con la sola minoranza in aula. Rinviato dal proponente Filippo Bruzzone (Lista Salis) un atteso articolo 55 sulla situazione contabile dell’azienda di trasporto pubblico Amt.
La nota della minoranza di centrodestra: “Inaudito”
“Inaudito quello che abbiamo ascoltato in aula oggi. Non siamo noi che dobbiamo imparare la storia, è questa maggioranza che deve imparare la decenza. Soprattutto la capogruppo di Avs, Francesca Ghio, che è oltretutto vicepresidente del consiglio comunale, che oggi si è permessa di darci lezioni su Norma Cossetto, di cui chiedevamo ripristino della targa e dissociazione dalle rivendicazioni di Genova Antifascista. Ci siamo sentiti dire che era fascista, tirando fuori per l’ennesima volta il tema del fascismo per coprire le loro divisioni e per provare a giustificare quello che non è giustificabile. Norma Cossetto ha subito violenze atroci, ha subito uno stupro collettivo prima di essere gettata ancora viva nella foibe di villa Surani. È stata insignita della medaglia d oro al merito civile dal presidente Ciampi. E’ la storia e non accettiamo riletture. Abbiamo detto chiaramente al presidente che o avrebbe allontanato la consigliera e vicepresidente Ghio, o ce ne saremmo andati noi. Abbiamo avuto conferma di una conduzione dell’aula di parte. Non intendiamo piu’ accettare dichiarazioni violente senza che la presidenza del consiglio e la sindaca intervengano a moderare i toni e a fissare le verità della storia. Al contrario, e’ stata ridata la parola a Francesca Ghio che non ha smentito nulla ma ha continuato a provare a darci lezioni. Oggi si è superato il limite, per questo non abbiamo partecipato a capigruppo e lavori di aula. Ci aspettiamo una chiara presa di posizione della sindaca e del presidente del consiglio“, hanno dichiarato i gruppi di Centrodestra in consiglio comunale a Genova.
“‘Norma Cossetto era una fascista’ ha esordito così la capogruppo di AVS Francesca Ghio violentando così la memoria di una ragazza vittima di violenze e barbaramente uccisa. Una ragazza che è stata insignita della medaglia d’oro al valore civile nel 2005 dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Frasi gravissime ma ancora più grave è stata la mancanza di presa di posizione del Sindaco e del Presidente del Consiglio che però non perde occasione per silenziare e togliere la parola ai consiglieri di centrodestra. È un clima d’odio inaccettabile quello che la maggioranza sta portando in sala rossa con la consigliera Ghio che, questa volta, accecata dall’odio ideologico, smette i panni della femminista e mette in luce tutta la sua doppia morale. Visti gli episodi che si sono verificati in consiglio comunali il pensiero non può non andare anche a Pasolini che parlava di fascismo degli antifascisti e la sua attualizzazione è molto preoccupante. Non possiamo accettare queste affermazioni rese ancora più gravi dal fatto che sia stata la vicepresidente del consiglio a pronunciarle. Frasi che la rendono inidonea a ricoprire tale carica e, spero che non vengano liquidate tali affermazioni con le ennesime scuse di facciata, sono necessarie le dimissioni“, il comunicato di Alessandra Bianchi, capogruppo di Fdi in consiglio comunale.