Bagarre su Norma Cossetto, sull’aggressione denunciata da Ghio si va verso la battaglia legale
- Postato il 9 ottobre 2025
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- Di Genova24
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Genova. Potrebbe presto approdare in tribunale la vicenda dell’aggressione denunciata martedì dalla capogruppo di Avs in consiglio comunale Francesca Ghio. La rossoverde ha raccontato, ai giornalisti e in sala rossa, di essere stata investita da tre consiglieri di centrodestra con parole violente dopo le sue dichiarazioni in aula su Norma Cossetto: “Era una tesserata fascista, figlia di un fascista”. Anche la sindaca Silvia Salis, al termine della seduta, ha condannato l’aggressione: “Fatto gravissimo”.
Ma dopo il botta e risposta a suon di comunicati stampa, oggi la questione si è evoluta, come era presumibile, con contorni da battaglia legale. Il primo ad annunciare mosse avvocatizie è stato, sui social, il consigliere di Vince Genova ed ex assessore Mauro Avvenente, uno dei tre consiglieri che – come ha raccontato Francesca Ghio – le si sarebbero avvicinati con atteggiamento violento.
Avvenente, ringraziando per la solidarietà ricevuta, ha spiegato di avere “dato mandato ai miei legali di valutare tempi e modalità per poter procedere per diffamazione e danno di immagine nei confronti di chi ha lanciato una infamante accusa nei miei confronti, accusa falsa come una banconota da 30 euro“. E ancora “Se non vi sarò costretto spero di poterlo evitare ma accuse del tipo che avrei sputato addosso a una persona, queste non le posso accettare da parte di nessuno, men che meno da chi ha mancato di rispetto ad una ragazza violentata, torturata villipesa nelle sue parti intime con un paletto e gettata ancora viva in una foiba”.
Avvenente spiega di avere “avuto in dote dal buon Dio” un alto tono di voce e di chiedere scusa “se l’ho alzato di un’ottava” ma di averlo fatto come risposta alle frasi dell’avversaria politica: “Di una violenza e una crudeltà inammissibili”.
Nelle stesse ore, però, anche Francesca Ghio ha incaricato il suo legale, Michele Ispodamia, “di denunciare i reati commessi nei miei confronti. Le minacce verbali che sono state mosse nei miei confronti da parte di alcuni consiglieri alla presenza di svariati testimoni, sono inaccettabili. Trovo incredibile che gli stessi sostengano di voler denunciare me; e non si comprende per quale reato”.
Ghio non si ferma qui. I contenuti condivisi sui social da altri esponenti di centrodestra hanno suscitato reazioni altrettanto violente, con utenti Facebook che le hanno augurato “possa succedere a lei e ai suoi familiari quello che è successo a Norma Cossetto”.
“Sto valutando a tutela mia – fa sapere Francesca Ghio – a tutela della mia famiglia e a tutela delle istituzioni, di denunciare per minaccia, diffamazione a mezzo stampa e istigazione a delinquere, tutti i leoni da tastiera fomentati da alcuni esponenti del centrodestra, che stanno vomitando odio nei miei confronti in queste ore”.
Anche Vincenzo Falcone (Fratelli d’Italia), altro consigliere citato, sarebbe pronto a denunciare la consigliera rossoverde.
Diversa la posizione di Lorenzo Pellerano, consigliere di Noi Moderati – Orgoglio Genova, il terzo chiamato in causa. “In 42 anni non ho mai aggredito né mi sono mai rivolto con violenza a nessuno, men che meno a una donna, e men che meno da quando faccio politica perché è qualcosa che non mi appartiene e perché è lontano anni luce dalla mia visione della politica – dichiara Pellerano – proprio perché Ghio è una consigliera comunale non ho intenzione di muovermi con denunce perché credo che in questa fase sia importante, da parte di tutti, ricondurre il dibattito a quello che è il nostro lavoro e fermare un clima di violenza frutto, forse, di scorie che hanno un percorso lungo”.
“Detto ciò – conclude Pellerano – sono amareggiato per quello che è stato detto su di me, un racconto che considero falso e diffamante, e nel caso dovessi essere denunciato per aggressione per forza di cose non potrà non procedere a mia volta con una querela”.
Oltre che sulle scrivanie degli avvocati, ad ogni modo, la vicenda tornerà molto probabilmente anche in consiglio comunale. E’ stata la stessa sindaca Salis ad anticiparlo: “Chiederemo spiegazioni – ha affermato in consiglio comunale – sono cose sui cui non staremo per tre settimane, perché a differenza loro dobbiamo amministrare una città, ma mi aspetto dal centrodestra che la stessa attenzione che è stata dedicata alle parole del consigliere Pd Claudio Chiarotti” (“Vi abbiamo già appeso per i piedi una volta”, ha detto rivolto al gruppo di Fdi in aula, ndr), la settimana prossima vedremo se prenderanno una posizione su quello che è successo”.