Balotelli a caccia di una squadra, ma la Serie A lo snobba: l’ultima chance di Mario e il sogno Mondiale
- Postato il 10 dicembre 2025
- Di Virgilio.it
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Mario Balotelli torna a raccontarsi in una lunga intervista concessa a Clarence Seedorf per Prime Video, tra sogni Mondiali e un futuro ancora tutto da scrivere. L’attaccante, oggi lontano dalla Serie A, ammette di essere pronto a valutare offerte dall’estero pur di tornare protagonista. Nel dialogo con l’ex compagno, Super Mario ripercorre momenti chiave della sua carriera, dagli anni all’Inter del Triplete ai rimpianti personali. Le sue parole svelano un uomo consapevole, deciso a non arrendersi e a cercare ancora la sua occasione.
- Il Genoa e il silenzio italiano
- La presa di coscienza di Super Mario
- Gli allenatori e la storia di Balotelli
Il Genoa e il silenzio italiano
Mario Balotelli è fermo dal primo luglio: giorno in cui è avvenuto lo svincolo dal Genoa che rappresenta, tuttora, l’ultima esperienza – decisamente amara – dell’attaccante bresciano. Super Mario, però non si è arreso. Anzi, ai microfoni di Prime Video, il 35enne attaccante ha raccontato di essersi allenato con una squadra locale in attesa di una nuova chiamata, sperando inizialmente in un ritorno in Serie A. Il silenzio dei club italiani lo ha però spinto ad aprire le porte a possibili esperienze all’estero. Nonostante il sogno Mondiale resti vivo, l’attaccante ha ormai riconosciuto che oggi la convocazione appare irrealistica. Ciò non modificherà in alcun modo la sua volontà: toccherà soltanto a lui stabilire quando arriverà il momento di scrivere la parola fine sulla sua carriera.
Queste le parole di Balotelli a Seedorf: “Mi sto allenando con una squadra locale. Mi aspettavo di giocare ancora in Serie A, ma dato che sono in attesa da un po’ troppo tempo, da gennaio valuterò offerte anche da squadre straniere e sceglierò la migliore. Non sarà il mondo del calcio a farmi smettere. Smetterò quando sarò io a volerlo fare. Il Mondiale? Devo essere oggettivo, non è possibile. Ma è il mio sogno, sempre: giocherei i Mondiali anche se mi convocassero a 50 anni“.
La presa di coscienza di Super Mario
Nel dialogo con Seedorf, Balotelli è tornato sull’Inter del Triplete, sottolineando l’alchimia unica di quel gruppo. L’attaccante ha poi rivelato la delusione per la panchina nella finale di Madrid, convinto quasi al “98%” che sarebbe andato in gol. Eppure ha riconosciuto la decisione di Mourinho come la più giusta per la squadra, a testimonianza di come gli anni gli abbiano dato una maturità diversa. Proprio da qui nasce anche la consapevolezza sui propri limiti: obiettivi troppo a lungo termine che talvolta lo hanno allontanato dalla continuità.
“La finale di Madrid purtroppo Mourinho non mi ha fatto partire. Ero un po’ arrabbiato perché, durante la settimana in cui ci siamo allenati a Madrid, ha provato me, Eto’o e Milito. Poi due giorni prima della partita ha cambiato decisione. Io sono sicuro, non proprio sicuro al 100%, ma diciamo al 98% che avrei segnato. Ma non mi importa, alla fine abbiamo vinto e questa è la cosa più importante. Ha preso la decisione giusta per la squadra“.
Gli allenatori e la storia di Balotelli
Infine, Balotelli ha parlato del rapporto con gli allenatori, spiegando che spesso si dimentica il lato umano dei calciatori. Ha dunque elogiato Seedorf, Favre, Montella e Mancini, capaci di capirlo anzitutto come persona. Super Mario ha raccontato la differenza tra Serie A e Premier League, un calcio più fisico e frenetico. E ha ricordato episodi del passato, come le gerarchie rigide in infermeria ai tempi di Ibra e Materazzi, affrontate sempre con ironia. Frammenti di una carriera che sta andando verso la fine ma che può regalare un ultimo sussulto. Il 35enne bresciano ci crede ma serve qualcuno che voglia ancora dargli fiducia. Già, ma dove?