Bambini in carcere, un altro caso a Pontedecimo: detenuta entrata con la figlia di 20 mesi

  • Postato il 19 ottobre 2025
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carcere pontedecimo

Genova. Un’altra bambina in carcere con la madre. È il secondo caso in una settimana nel penitenziario di Pontedecimo, dove ieri una donna italiana di 32 anni proveniente da Ventimiglia, condannata per rapina in concorso ed estorsione, è entrata con la figlioletta di 20 mesi, subito collocata nel nido. Immediatamente attivate le procedure per il trasferimento in un istituto a custodia attenuata per madri detenute.

A denunciare il caso è ancora la Uilpa Polizia Penitenziaria: “Una barbarie i bambini in carcere, l’umiliazione della coscienza e la rabbia di essere inerme di fronte a tale inciviltà – commenta Fabio Pagani, segretario del sindacato per la Liguria -. Rinnoviamo il nostro appello ai politici perché questa barbarie dei bimbi in carcere abbia immediatamente a cessare“.

Un caso analogo si era registrato una settimana fa dopo la maxi operazione della polizia locale che aveva sgominato la banda del crack a Genova. Una giovane madre senegalese era stata portata a Pontedecimo, anche lei con la figlia di un anno e mezzo al seguito. Sull’episodio erano intervenuti i garanti dei detenuti di Genova e della Liguria esprimendo “perplessità nei confronti di un sistema penale che non prevede situazioni di cautela quanto meno nelle more di una valutazione da parte del giudice per le indagini preliminari”.

Pochi giorni dopo il Tribunale aveva assicurato che la permanenza in carcere della bambina si era verificata solo per il tempo necessario all’interrogatorio di garanzia e che poche ore dopo madre e figlia erano state trasferite al carcere delle Vallette di Torino.

“Bisogna investire sulle strutture, sul personale, alla polizia penitenziaria impiegata nelle carceri dove mancano 20mila agenti, deflazionando la densità detentiva – sottolinea Pagani della Uilpa Polizia Penitenziaria -. Ad oggi 63.137 detenuti sono stipati in 46.567 posti e, non ultimo aggiungiamo, evitando qualcosa che il pensiero non considera e rifiuta, i bambini in cella”.

Autore
Genova24

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