Bambini: l’attività all'aperto fa bene al cervello
Postato il 10 luglio 2025
Di Focus.it
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Fare attività all'aria aperta apporta molti benefici dal punto di vista cognitivo ai ragazzi tra gli 11 e i 13 anni di età: è quanto emerge da uno studio pubblicato su Physiology & Behavior, che evidenzia come muoversi all'esterno piuttosto che all'interno migliori le capacità di attenzione, la memoria e la velocità di pensiero.. Il test. Che passare del tempo all'aria aperta facesse bene alla salute mentale l'avevano confermato già diversi studi precedenti: quel che non era chiaro era se combinando i due fattori – la natura e l'attività fisica – gli effetti positivi risultassero amplificati. Per scoprirlo i ricercatori hanno coinvolto 45 studenti britannici tra gli 11 e i 13 anni di età in attività fisiche identiche da svolgere all'esterno e all'interno della scuola.
Prima, subito dopo e 45 minuti dopo la fine delle attività, i partecipanti sono stati sottoposti a test cognitivi computerizzati che hanno misurato diversi aspetti riguardanti le abilità mnemoniche, l'attenzione selettiva e la capacità di controllo inibitorio. Dai risultati è emerso che dopo aver realizzato attività fisica all'aperto i ragazzi rispondevano molto meglio in tutti i test cognitivi.. Perché? I motivi per cui muoversi all'aperto sia meglio che farlo al chiuso non sono chiari, ma gli esperti avanzano alcune ipotesi: una è la cosiddetta teoria della rigenerazione dell'attenzione, secondo la quale gli ambienti naturali coinvolgono la mente in modo gentile e non impegnativo, permettendole di ricaricarsi dalla stanchezza;
un'altra possibilità è che stare immersi nella natura riduca lo stress e migliori il benessere emotivo – anche se, in questo studio, i ragazzi hanno mostrato gli stessi livelli di divertimento e piacere in entrambe le sessioni.. Studi futuri. Considerati anche i limiti della ricerca – come il campione ridotto di partecipanti e il coinvolgimento di due scuole relativamente rurali, entrambe con disponibilità di grandi spazi verdi – gli autori suggeriscono di analizzare in futuro in che modo diverse tipologie di ambienti esterni (parchi, boschi o spazi verdi in città) influiscano sui risultati, coinvolgendo adolescenti stressati da ritmi di studio serrati per verificare ulteriormente i benefici dell'attività fisica all'aria aperta..