Bankitalia, debole crescita per la Liguria a +0,5%: calo rispetto al 2023, pesa l’incertezza geopolitica

  • Postato il 17 giugno 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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Liguria. Nel 2024 l’attività economica in Liguria è cresciuta debolmente, un +0,5 per cento, leggermente inferiore al dato di confronto italiano e in rallentamento, rispetto al 2023, e l’incertezza sull’evoluzione della domanda, alimentata anche dai conflitti in corso e dalle tensioni geopolitiche e commerciali in atto, incide sulle aspettative per i prossimi mesi, che rimangono improntate alla cautela. A dirlo è Bankitalia che ha pubblicato il rapporto sull’economia della Liguria.

Nel 2024 l’economia regionale ha registrato un aumento del PIL dello 0,5%. Dal rapporto emerge una stabilità dell’industria, con buone performance nella cantieristica e traffici mercantili in ripresa. Il turismo segna una lieve crescita delle presenze, grazie alla componente straniera, mentre il mercato del lavoro resta sostanzialmente stabile, con disoccupazione in calo al 5,4% e redditi in leggero aumento. Gli investimenti pubblici sono cresciuti, in particolare per le opere infrastrutturali, con livelli di avanzamento dei lavori sopra la media nazionale.

Per quello che riguarda le imprese si assiste a una crescita marginale della produzione industriale, a un incremento, seppur minore rispetto al 2023, delle costruzioni trainate dalle opere infrastrutturali del Pnrr, a una stabilizzazione del terziario, con una minima crescita delle presenze turistiche e un calo dei passeggeri dovuto anche ai lavori nei terminal di Genova e La Spezia. Buoni segnali, malgrado gli scenari internazionali, arrivano dai traffici mercantili marittimi, che hanno ripreso ad aumentare con un maggior dinamismo (4,6%) per i container che beneficiano dell’incremento del transhipment. Stabile il mercato del lavoro, con un incremento delle posizioni a tempo indeterminato, con incremento delle retribuzioni che, assieme al calo dell’inflazione, ha fatto crescere dell’1,4% il reddito disponibile lordo delle famiglie.

“La crescita complessiva a livello regionale per quest’anno è stata piuttosto debole – spiega Raffaella Di Donato, direttrice della sede di Genova di Banca d’Italia – in rallentamento rispetto all’anno precedente e inferiore rispetto al resto del paese, con andamenti diversi a seconda del settore: industria, costruzioni e servizi. Sul fronte dei risparmi c’è stato un calo dei depositi, soprattutto quelli delle famiglie, anche se notiamo uno spostamento della liquidità verso i titoli, in particolare quelli di stato, mentre si registra una leggera crescita per quanto riguarda le imprese, dove la liquidità resta elevata”. Un quadro di luci e ombre, quindi, con una prospettiva difficile da interpretare, visto il quadro geopolitico.

“Le politiche commerciali rappresentano un’incognita non da poco per l’economia nazionale e regionale – sottolinea Di Donato – in particolare, per una regione come la Liguria, votata ai traffici commerciali. Il flusso di esportazioni e importazioni sono condizionati dalle politiche commerciali e dalla situazione in atto e, quindi, sul fronte delle esportazioni si è notato un drastico calo, una riduzione, soprattutto nei confronti delle esportazioni dirette negli Stati Uniti d’America. C’è una vulnerabilità sotto l’aspetto dei dazi, però non è un elemento caratterizzante solo della Liguria, ma delle economie italiane, direi a livello anche più generale europeo.”

Il consigliere delegato allo Sviluppo economico della Regione Liguria, Alessio Piana, presente all’incontro, ha dichiarato: “I dati confermano la solidità del nostro tessuto produttivo e la capacità della Liguria di reggere uno scenario incerto. Serve continuare a garantire stabilità e scelte lungimiranti per sostenere imprese e lavoro, rafforzando i settori strategici e le filiere di eccellenza”.

Autore
Il Vostro Giornale

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