Barcellona-Inter, che spettacolo: si decide a San Siro

  • Postato il 30 aprile 2025
  • Di Panorama
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E’ stato uno spettacolo all’altezza del palcoscenico. Un grande Barcellona, trascinato dal progetto di fuoriclasse che risponde al nome di Lamine Yamal, e un’Inter meravigliosa. Mai doma e che ha centrato l’obiettivo che si era prefissato: portare il discorso qualificazione al ritorno di San Siro dove servirà un’impresa, se possibile anche superiore a quella del Montjuic che ha partorito un 3-3 epico e denso di emozioni.

Il paradosso è che la squadra di Simone Inzaghi torna a Milano con qualche rimpianto, per aver sprecato un doppio vantaggio iniziale e quello costruito sul 3-2. E anche per aver visto cancellato per pochi centimetri il colpo del ko di Mkhitaryan prima che la stanchezza prendesse il sopravvento e l’incrocio dei pali aiutasse Sommer. Si decide a San Siro, sei giorni per ritrovare energie sperando nel miracolo per Lautaro Martinez, costretto ad abbandonare a metà gara per un guaio muscolare.

Se Inzaghi voleva dai suoi una reazione d’orgoglio dopo la settimana da incubo delle tre sconfitte consecutive, a Barcellona l’ha avuta. Ma ha ricevuto anche la conferma che il Barcellona è un avversario fantastico, con un giocatore non ancora maggiorenne che ha appena staccato la presenza numero 100 con la maglia blaugrana e che promette di replicare i record di Leo Messi. La Pulce nel 2010 si era dovuta arrendere all’Inter di Mourinho, Lamine se la giocherà e la sua figura che punta, salta, tira e genera occasioni per i compagni è un incubo che accompagnerà le notti degli interisti.

Cosa ha funzionato si è visto subito, allo sparo d’avvio della sfida: difesa del Barcellona a distanze siderali dalla porta di Szczesny e Thuram in rete al secondo numero 31 con un colpo di tacco di rara bellezza. Non solo il vantaggio, ma la conferma dei limiti di un avversario splendido nella fase offensiva e rivedibile dietro. Piano partita preparato e rispettato in fretta, segnale di un approccio europeo lontanissimo da quello delle ultime settimane italiane della squadra di Simone Inzaghi. Il doppio vantaggio firmato Dumfries (anche lui mancato tantissimo nella lunga assenza post Bergamo), l’attenzione nel cercare di ripartire sempre costruendo e la resilienza nei momenti di maggiore pressione dei catalani sono stati altri segnali positivi da cogliere e portare nel ritorno di San Siro che sarà un’altra passeggiata faticosissima.

L’altro lato della medaglia, quello meno luminoso e che ha condannato l’Inter a subire il ritorno del Barcellona, è stata l’incapacità di contenere il talento immenso di Lamine Yamal e qualche sporcatura difensiva di troppo. Imperdonabile lo spazio concesso in occasione del pareggio di Ferran Torres, a difesa schierata e in una situazione di facile lettura per Bisseck e Acerbi. Su Yamal, invece, non sarebbero bastati i caschi blu dell’Onu anche se la condizione atletica di Dimarco, fuori a inizio ripresa per lasciare posto a Carlos Augusto, è un tema su cui Inzaghi dovrà lavorare anche in vista del ritorno.

L’infortunio di Lautaro Martinez è l’altra cattiva notizie che l’Inter si riporta a casa dal Montjuic: risentimento ai flessori della coscia sinistra che significa quasi certa assenza anche il 6 maggio a San Siro. Per andare a Monaco di Baviera i nerazzurri dovranno fare un’impresa senza il loro capitano: si può fare, ma sarà durissima.

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Panorama

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