“Basta diffamazioni. Chi semina odio e bugie va fermato e condannato”. L’avvocato Pisani querela Rita De Crescenzo e lancia l’idea del daspo digitale
- Postato il 19 maggio 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Un video sui social che accusa genericamente “medici ed avvocati” di fare uso di droga. Parole che non sono passate inosservate e che hanno spinto l’avvocato Angelo Pisani, presidente nazionale dell’associazione Noi Consumatori, a passare dalle parole ai fatti. Pisani ha annunciato di aver querelato per diffamazione la tiktoker Rita De Crescenzo per le sue affermazioni e, contestualmente, ha lanciato l’idea di una proposta di legge per arginare i crimini e gli abusi online: l’istituzione di un “Daspo digitale”.
“Basta diffamazioni. Chi semina odio e bugie va fermato e condannato“, ha dichiarato con fermezza l’avvocato Pisani, spiegando le ragioni della sua iniziativa legale contro l’influencer napoletana. Ma la sua azione non si ferma alla querela individuale. Pisani ha voluto lanciare un appello più ampio: “Difendiamo la nostra dignità da chi usa i social per offendere e distruggere”, esortando colleghi avvocati, medici e genitori a tutelarsi e a non restare indifferenti di fronte a generalizzazioni e offese veicolate tramite il web. Secondo il presidente di Noi Consumatori, la situazione richiede un intervento normativo. “È tempo di una legge, è tempo di un Daspo digitale: la libertà di parola non è libertà di diffamare”, ha affermato Pisani. La sua proposta di legge, ha spiegato, “mira a combattere le violazioni, le violenze e i crimini sui social media e nel web”.
L’iniziativa, che presto vedrà l’avvio di una raccolta firme per una proposta di legge di iniziativa popolare, nasce, secondo Pisani, “dalla necessità di tutelare le nuove generazioni, che sono sempre più esposte ai pericoli del mondo digitale, inclusi cyberbullismo, stalking online, diffamazione e altri crimini virtuali”. L’obiettivo è “spingere il governo ad adottare misure urgenti per garantire maggiore sicurezza nelle piattaforme online e prevenire abusi che possano compromettere la serenità e la sicurezza degli utenti, in particolare dei più giovani”.
Ma come funzionerebbe questo “Daspo digitale”? “Prevede sanzioni per chi commette crimini online, come la sospensione o il blocco dell’accesso ai social media per chi è coinvolto in attività illecite”, chiarisce l’avvocato. Non solo repressione, però: “La legge potrebbe anche includere misure preventive e interventi educativi per sensibilizzare gli utenti sull’uso responsabile e sicuro della rete”. Un progetto ambizioso, che secondo Pisani “ha il potenziale di diventare un punto di riferimento per la protezione digitale in Italia, unendo giuristi, istituzioni e cittadini in un’azione concreta per la sicurezza online”.
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