Battuto il primo prezzo della Tonda gentile a Castagnole: da 470 a 520 euro al quintale, ma potrebbe crescere prossimamente

  • Postato il 26 agosto 2025
  • Economia
  • Di Quotidiano Piemontese
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CASTAGNOLE DELLE LANZE – Durante la 166ma Fiera della Nocciola a Castagnole delle Lanze (AT) è stato come sempre fissato il prezzo della nocciola Tonda gentile. Il momento, molto atteso dai produttori e dalle associazioni di settore, è anche l’occasione per trarre conclusioni sulla campagna di raccolta. Il prezzo battuto quest’anno stabilisce una forbice da 470 a 520 euro al quintale: si tratta di una delle quotazioni più alte espresse dalla storica manifestazione in tempi recenti. Segnale evidente che conferma le difficoltà produttive in termini quantitativi: secondo alcune stime, il prezzo potrebbe addirittura crescere ulteriormente nei prossimi mesi, confermando purtroppo la scarsità di produzione.

Tante componenti responsabili del calo produttivo

«Confermando il trend degli ultimi anni, per la terza campagna consecutiva la produzione di nocciole è stata al di sotto delle aspettative» – puntualizza Enrico Masenga, responsabile del settore tecnico di Confagricoltura Asti – «segnando uno dei livelli più bassi degli ultimi anni. Solo nel 2017 avevamo assistito a una situazione simile, allora dovuta in modo chiaro e diretto alla cimice asiatica».

A differenza di 8 anni fa, tuttavia, non ci troviamo solo più di fronte ad un unico nemico, ma ad un insieme di fattori: cambiamenti climatici, attacchi di cimici nelle diverse fasi di sviluppo del frutto, impianti obsoleti, suoli impoveriti nella sostanza organica e il problema della fauna selvatica, soprattutto cinghiali. «Il cambiamento climatico resta una delle componenti più rilevanti, ma non è l’unica. Per questo motivo dobbiamo concentrarci sul lavoro quotidiano in campo: il nocciolo manifesta un ‘malessere generalizzato’ e la risposta sta nell’essere rigorosi e scrupolosi nell’applicazione delle buone pratiche agronomiche», conclude Masenga.

Necessaria una visione a lungo termine

Per Massimo Antoniotti, vicepresidente della provincia di Cuneo, quello stabilito a Castagnole «è un buon prezzo. Certo non sopperisce alla scarsa produzione di questi anni e non risolve il problema della corilicoltura, ma dà una boccata d’ossigeno al settore, in attesa di trovare delle soluzioni più strutturali». «Con questo prezzo di listino» – prosegue – «l’annata della Tonda e Gentile può partire con un pizzico di ottimismo in più, senza dimenticare i problemi, naturalmente, ma cercando ogni soluzione possibile e a tutti i livelli, per supportare questa produzione che è una delle eccellenze italiane». Per aiutare il comparto corilicolo, che sta attraversando un momento delicato, è necessaria per Antoniotti «una visione a lungo termine, per superare queste difficoltà e costruire un futuro sostenibile per il settore».

Prezzo effettivo atteso a settembre

Presente anche la Cia Alessandria-Asti a Castagnole, rappresentata dalla presidente Daniela Ferrando: «Ci aspettavamo questo valore, ma la raccolta 2025 è scarsa: la cascola del mese di luglio è stata impattante e i quantitativi sono bassi. Il quadro della situazione sarà meglio definito alla fine del mese di settembre, quando la raccolta sarà terminata per la maggior parte dei produttori, e si procederà a determinare il prezzo effettivo basandosi sul punto resa. L’ultimo anno i prezzi sono aumentati nel corso delle settimane, dopo la rilevazione del primo prezzo di Castagnole Lanze. Ci aspettiamo un trend analogo, data anche la scarsa quantità prodotta, ma i costi di produzione sono per noi altissimi. Il prezzo dovrebbe coprire i costi e garantire un reddito, cosa banale ma non scontata».

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