Bayrou, il premier francese è caduto. Ecco la nuova Waterloo di Macron
- Postato il 8 settembre 2025
- Di Panorama
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Ennesima tegola per Emmanuel Macron. Dopo meno di nove mesi, il governo del premier francese, François Bayrou, è caduto. L’Assemblea nazionale gli ha infatti negato la fiducia: i voti a suo favore sono stati appena 194 (meno di quanto previsto), mentre i contrari sono stati ben 364. Domattina, il diretto interessato si recherà all’Eliseo, dove rassegnerà formalmente le proprie dimissioni. Macron ha fatto sapere di aver “preso atto” dell’accaduto, aggiungendo che nominerà un successore “nei prossimi giorni”. Per l’inquilino dell’Eliseo si tratta di un nodo assai rilevante. Impallinato sulla spinosissima questione della riduzione del debito, Bayrou è infatti il quarto premier francese a cadere dal gennaio del 2024.
Sebbene il presidente abbia finora categoricamente escluso le dimissioni, la politica macroniana è ormai arrivata al capolinea. I giochi di prestigio che l’Eliseo ha compiuto in nome della conventio ad excludendum hanno infatti prodotto solamente caos e crescente ingovernabilità. Non a caso, un sondaggio Ifop per Ouest-France di tre giorni fa rilevava che il 77% dei francesi non approva l’azione del presidente. A questo si aggiunga la situazione del debito che, secondo Reuters, a giugno ha raggiunto i 3,3 trilioni di euro, pari al 114% del Pil. E così il cerino passerà adesso nelle mani del prossimo governo, che dovrà decidere se tagliare drasticamente la spesa pubblica o se aumentare altrettanto drasticamente le tasse.
E non è tutto. La crisi che sta attraversando la Francia è anche di natura geopolitica. Negli ultimi tre anni, Parigi ha progressivamente perso influenza politico-militare sul Sahel: Mali, Burkina Faso e Niger sono infatti ormai stabilmente entrati nell’orbita russa. Inoltre, nonostante cerchi da tempo di rilanciare il ruolo francese sul piano internazionale, Macron non è de facto stato capace di toccare palla sulla crisi ucraina, rispetto a cui ha fatto e detto tutto e il contrario di tutto. Prima sosteneva che Vladimir Putin non dovesse essere umiliato. Poi, all’improvviso, si è riscoperto falco antirusso. La fallimentare strategia dell’Eliseo è stata quella di cercare di indebolire le relazioni transatlantiche per rafforzare l’influenza francese sul continente europeo: un modo di procedere che si è alla fine rivelato un boomerang.
A completare il quadro sta il fatto che Macron è all’Eliseo dal maggio 2017. Non può quindi incolpare altri di questo clamoroso disastro, se non sé stesso. Ecco, sarebbe bene che i suoi estimatori nostrani ne prendessero finalmente atto. Sappiamo purtroppo che non sarà così.