Beatrice Bellucci, telecamere e testimonianze al vaglio per stabilire se la Bmw era lanciata a 150 km/h

  • Postato il 27 ottobre 2025
  • Cronaca Nera
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Testimonianze oculari e occhi elettronici. Le indagini per stabilire cosa è accaduto venerdì sulla Cristoforo Colombo di Roma, quando una Bmw su cui viaggiavano due ragazzi, ha urtato la Mini Cooper con a bordo due ragazze: per Beatrice Bellucci, 20 anni non c’è stato nulla da fare ed è morta. Sono decine le telecamere, distribuite lungo un tratto di circa dieci chilometri della Colombo, una delle strade più pericolose della Capitale, che gli investigatori stanno passando al setaccio. Alla guida della Bmw c’era Luca Domenico Girimonte, 22 anni, residente ad Anzio, ricoverato in prognosi riservata al San Giovanni e indagato per omicidio stradale. Il passeggero, amico coetaneo del giovane, è rimasto ferito ma non gravemente. Entrambi sono risultati negativi ai test di alcol e droga.

Le versioni dei giovani e i dubbi degli inquirenti

Sia Girimonte sia il passeggero – già ascoltati dagli agenti del X Gruppo Mare della Polizia Locale – hanno fornito la stessa versione: “Non correvamo. Andavamo al massimo a 70 chilometri orari. Un’altra macchina ci ha urtato e abbiamo perso il controllo”. Sul luogo dell’impatto non sono stati trovati detriti o segni riconducibili ad altri veicoli, che a quella velocità avrebbero dovuto subire danni evidenti. Gli inquirenti, tuttavia, non escludono che un’altra auto possa aver contribuito allo sbandamento della Bmw, poi finita contro la Mini.

L’inchiesta e le immagini da analizzare

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Andrea D’Angeli e dall’aggiunto Giuseppe Cascini, si concentrano ora sull’esame dei filmati di sorveglianza: le telecamere T-Red, gli occhi elettronici della Questura e gli impianti privati installati lungo il percorso che va dal Grande Raccordo Anulare fino al punto dello schianto.

L’obiettivo è verificare se vi sia stato un gara ad alta velocità tra più veicoli, come suggerito da alcuni testimoni che hanno parlato di una Bmw grigia accanto a quella bianca di Girimonte, entrambe lanciate a circa 150 km/h. Altri avrebbero notato due auto allontanarsi rapidamente subito dopo l’incidente, in direzione di via dei Navigatori. Gli inquirenti stanno cercando di stabilire se le vetture si siano sfidate partendo dallo stesso semaforo, percorrendo a grande velocità quel tratto di strada dove, ogni anno, si registrano centinaia di incidenti.

Cellulari e distrazioni alla guida

Tra i rottami della Bmw, i vigili hanno recuperato i telefoni del conducente e del passeggero, entrambi sequestrati. Il passeggero avrebbe raccontato che il dispositivo del 22enne era collegato all’auto per ascoltare musica su YouTube. I due smartphone saranno analizzati da un consulente tecnico nominato dalla Procura, per accertare se al momento dello schianto fossero in uso o se ci siano chat, chiamate o video che possano ricostruire gli istanti precedenti all’impatto.

Una dinamica ancora da chiarire

Secondo i primi rilievi, la Bmw avrebbe tamponato violentemente la Mini, proiettandola contro un pino dello spartitraffico, mentre la stessa Bmw, dopo essere “decollata” sul bordo del marciapiede, è finita sulla corsia laterale. Numerose testimonianze e le tracce sull’asfalto farebbero pensare a una velocità di molto superiore ai 70 km/h dichiarati da Girimonte. Il giovane, cointestatario con il padre del veicolo, sarà riascoltato non appena le sue condizioni di salute lo permetteranno. Anche l’amica che viaggiava a bordo della Mini Silvia Piancazzo, appena possibile, verrà sentita dagli investigatori per ricostruire l’esatta dinamica della tragedia.

Un’arteria ad alto rischio

La via Cristoforo Colombo, una delle strade più trafficate della Capitale, conta in media 600 incidenti l’anno. Nel 2025 è oggetto di un piano straordinario di controlli e autovelox: oltre 1,4 milioni di verifiche nei primi mesi e più di 53mila sanzioni, in calo rispetto alle 85mila del 2024.

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