Benfica, Mourinho show, vince 3-0 al debutto e ne ha per tutti: Non sono qui per fare la guerra

  • Postato il 21 settembre 2025
  • Di Virgilio.it
  • 2 Visualizzazioni

E’ tornato a respirare aria di casa. E gli ha fatto bene. Dopo i controversi anni in Turchia Josè Mourinho ha debuttato sulla panchina del Benfica – subentrando a Bruno Lage, esonerato dopo la sconfitta di martedì contro il Qarabag in Champions e il pareggio dello scorso fine settimana contro il Santa Clara – con un franco successo per 3-0 contro l’Avs all’Estádio do Clube Desportivo das Aves e nelle interviste ha dato spettacolo chiarendo i motivi di questa scelta e anticipando il futuro.

Tutto facile per il Benfica con l’Avs

Las partita è iniziata con un gol annullato al Benfica nei primi 15 minuti, ma ciò non ha impedito ai Reds di dominare per tutto il primo tempo che si è chiuso col gol in pieno recupero dell’ucraino Heorhiy Sudakov. Dopo l’intervallo è stato il turno di Vangelis Pavlidis che ha messo in ghiaccio il match con un rigore al 59‘. Cinque più tardi poi Ivanović ha chiuso i giochi.

Mourinho ora è secondo alle spalle del Porto

Erano passati 25 anni dall’ultima volta che Mourinho aveva allenato le “Aquile” e 21 dall’ultima volta che aveva guidato un club portoghese. Con questo risultato il Benfica, che ha ancora una partita da recuperare, sale al secondo posto della classifica del campionato portoghese con 13 punti a 5 lunghezze dal Porto capolista. E proprio il duello con la sua ex squadra accende la Liga portoghese.

Lo show in sala stampa

Negli spogliatoi lo show di Mourinho incentrato proprio sulla rivalità con la sua ex squadra, con cui vinse tutto rivelandosi al mondo intero: “Dicendo che il Benfica è uno dei club più importanti al mondo, non sto dicendo che il Porto non lo sia. Se qualcuno mi chiede se il Porto è uno dei club più importanti al mondo, rispondo di sì. Se qualcuno mi chiede se il Porto è un club gigantesco, rispondo di sì. Se qualcuno mi chiede se io nutro un affetto speciale per il Porto, rispondo di sì. Non sono venuto al Benfica per far arrabbiare il Porto, sono venuto al Benfica per godermi l’opportunità di allenare di nuovo un club con ambizioni vincenti ad alto livello. Non sono venuto per far arrabbiare nessuno”.

Lo Special One è un fiume in piena, un monologo in piena regola il suo: “Non credo che si arrabbieranno se dico che dopo essere arrivato al Benfica, ho parlato con il presidente Villas-Boas e il presidente Varandas dello Sporting. Se abbiamo un buon rapporto, se siamo amici e se ci rispettiamo a vicenda, il fatto che io sia l’allenatore del Benfica non significa che io venga qui per fare la guerra. Ora, ovviamente, non mi aspetto di essere applaudito a il Dragão tra due settimane. Ho giocato al Dragão per il Chelsea, e non ho ricevuto una standing ovation, nemmeno lontanamente, figuriamoci quando ho alleno il Benfica, ma fa parte della vita. Il Porto è una parte molto importante della mia storia, e io sono una parte molto importante della storia del Porto. Il Porto vuole vincere, noi vogliamo vincere, non c’è più storia.”

Il sogno di allenare il Portogallo

Poi rivela: “Ho sempre pensato che sarei tornato in Portogallo, ma ho sempre pensato che sarebbe stato per la nazionale. Credo ancora che un giorno accadrà. Ma ora sono al Benfica, che è un club importante. Non sono tornato perché gioco in Champions League; gioco in tutte e tre le competizioni: Champions League, Europa League e Conference League, ma è bello essere tornato a questi alti livelli. È interessante notare che la prima partita in cui torno a casa mio figlio cammina cinque minuti da casa e sarà allo stadio. Quando avrò 80 anni tornerò in Portogallo a titolo definitivo, ma non si tratta di un ritorno definitivo in Portogallo; ho un contratto biennale con il Benfica, e poi io e il Benfica decideremo se continuare o meno. Ho dimenticato cosa è successo negli ultimi 25 anni e mi metto alla prova ogni giorno. Sono super felice della responsabilità di allenare un club come questo. Tornare in Portogallo non è stato un problema fondamentale”.

Autore
Virgilio.it

Potrebbero anche piacerti