Benvenuti nel calciomercato dei direttori sportivi: tra algoritmi e trattative, oggi sono loro le nuove star
- Postato il 20 giugno 2025
- Calcio
- Di Il Fatto Quotidiano
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Sarà che il mercato dei calciatori si sta riducendo a un usato più o meno sicuro, al riciclo di vecchie glorie e a over 35 di indubbio prestigio e ancora tonici, ma pur sempre più vicini agli “anta” che ai trenta. Sarà che dopo i botti di fine maggio e inizio giugno la girandola delle panchine si sta placando – ma ci sono situazioni ancora da definire, vedi Cremona -. Sarà che il mondiale per club per ora non “tira” più di tanto. Sarà quel che sarà, ma in quest’estate 2025 ha conquistato più volte la copertina il mercato dei direttori sportivi. Un tempo, era semplice contorno. Oggi, è un pasto principale. Sono le nuove star, oh yes: anche loro fanno sognare i tifosi.
La Roma ha appena annunciato il grande ritorno di Frederic Massara, alla terza storia in giallorosso dopo il periodo 2011-2017 e il biennio 2018-2019. Massara, torinese, 56 anni, 27 presenze e 3 reti in Serie A con la maglia del Pescara nella stagione 1992-93, è stato con Paolo Maldini uno degli architetti dello scudetto conquistato dal Milan nel 2022. L’avvento di Gerry Cardinale e del sistema degli algoritmi, tanto caro agli imprenditori statunitensi, lo costrinse a cambiare aria nel 2023. Dal 10 giugno 2024 al 15 maggio 2025 è stato il diesse del Rennes. La Roma lo ha richiamato alla base per sostituire Florent Ghisolfi, messo alla porta con metodi sbrigativi da Dan e Ryan Friedkin. Una nuova proprietà americana nel cammino di Massara, ma forse, dopo gli errori commessi dal 2020 a oggi, i “trumpiani” di Trigoria hanno capito che serve gente competente per costruire una squadra di buon livello e non solo i parametri delle statistiche.
Anche il Milan di Cardinale ha invertito la rotta. Dopo un lungo casting, il ruolo di direttore sportivo è stato affidato a Igli Tare, cresciuto come dirigente all’ombra di Claudio Lotito alla Lazio. Quindici anni in biancoceleste tra alti e bassi, albanese di Valona, sei lingue parlate, ex attaccante, laureato a Coverciano nel 2009 a pieni voti – grazie anche all’aiuto nella stesura della tesi dall’agente Andrea Pretti – Tare è entrato in rotta di collisione con Maurizio Sarri, fino alla separazione con la Lazio, certificata il 5 giugno 2023. Tare torna in pista dopo due anni, con una proprietà ben diversa da quella rappresentata da Lotito e in un club di risonanza mondiale: una sfida ad altissimo livello. Tare ha firmato un contratto triennale ed è stato annunciato dal club rossonero il 26 maggio 2025 con un comunicato che ha riassunto la sua carriera. “Ringrazio la società per avermi affidato questo incarico – le parole di Tare -. Il Milan conosce la mia grande determinazione e la mia volontà di far bene, mettendo tutta la mia esperienza al servizio di un grande club che ha l’obiettivo assoluto di tornare a essere protagonista in Italia e in Europa”.
Il primo atto di Tare è stato un incontro con la Roma per parlare di Saelemaekers. Il suo interlocutore è stato Ghisolfi e proprio questa trattativa è stata una delle cause della rottura del dirigente francese con il club giallorosso. L’altra è stata la gestione del rinnovo del portiere Svilar, sul quale è stato costretto a muoversi Claudio Ranieri, senior advisor della Roma, per evitare un bel pasticcio.
Ghisolfi ha avuto però la possibilità di metabolizzare in fretta lo strappo con la Roma: è entrato subito nel radar della Juventus, dove è appena sbarcato il francese Damien Comolli nel ruolo di direttore generale. Comolli ha 53 anni ed è un dirigente di lungo corso: dopo le esperienze con il Monaco e l’Arsenal (osservatore dal 1996 al 2004), è stato il diesse di Saint–Etienne, Tottenham, Liverpool, Fenerbahce e presidente del Tolosa dal 2020 al 2025. Grande scopritore di talenti, una laurea in giurisprudenza e patentino di allenatore, Comolli è l’uomo al quale la proprietà juventina ha affidato il nuovo corso. In questa direzione, potrebbe esserci spazio per Ghisolfi. Comolli è uno dei guru delle statistiche e dell’intelligenza artificiale applicata al calcio, ma l’eventuale scelta di Ghisolfi risponderà probabilmente a criteri diversi.
Dietro questi movimenti di vertice, c’è una base che reclama spazio. I diplomati dell’ultimo corso sono stati 44: tra i “promossi”, gli ex centrocampisti Inler e Scarchilli. L’avvento degli stranieri ha ridotto gli spazi: più raro il movimento al contrario. La figura del direttore sportivo è una di quelle che ha subito maggiori trasformazioni nel mondo del calcio. I requisiti di base sono aumentati: conoscenza delle lingue, delle leggi sportive e dell’economia di base sono indispensabili. I più giovani si sono tuffati nel mondo delle statistiche e dell’intelligenza artificiale. I vecchi bucanieri resistono, ma il diesse di una volta nel calcio di oggi non va lontano: è la modernità, bellezze.
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