Benzina e diesel, in autostrada costa di più. In città anche l’11% in meno. La guida per risparmiare

  • Postato il 15 luglio 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
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Gli esperti di Altroconsumo hanno condotto un’indagine comparando i prezzi del carburante in 16 aree di servizio autostradali e in vari distributori urbani vicini. L’obiettivo era verificare quanto si potesse risparmiare evitando il rifornimento in autostrada. I risultati parlano chiaro: le differenze di prezzo possono arrivare anche a doppia cifra percentuale.

La benzina, ad esempio, costa mediamente l’11% in meno nei distributori urbani rispetto a quelli autostradali. A Rho Sud, vicino Milano, la benzina al di fuori dell’autostrada costava 1,64 euro al litro, contro 1,844 euro al litro in autostrada. Simili differenze sono state rilevate anche in altre località: -9,5% a Adda Nord (Milano) e -8,1% a Irpinia Nord (Napoli). Anche se i prezzi medi rispetto all’estate scorsa sono in leggero calo (circa -5/-7%), la spesa resta significativa e ogni margine di risparmio conta.

Autostrade più care e poca concorrenza

Il motivo per cui fare il pieno in autostrada costa di più è semplice: la concorrenza è scarsa. Le aree di servizio sono assegnate in concessione e i distributori pagano royalty al gestore autostradale, un costo che si riflette direttamente sui prezzi alla pompa. Inoltre, non avendo competitor diretti nel raggio immediato, non esiste un vero stimolo a mantenere prezzi competitivi. Questo meccanismo favorisce un incremento dei prezzi sia per la benzina che per il gasolio, rendendo strategico per gli automobilisti organizzarsi per fare rifornimento altrove.

Self-service: il modo più efficace per risparmiare

Un altro consiglio utile per risparmiare arriva dalla modalità di rifornimento: meglio scegliere il self-service. Secondo l’inchiesta, il prezzo al self può essere fino a 20-30 centesimi più basso rispetto al servito, dove spesso si superano i 2 euro al litro. I prezzi al self oscillano tra 1,70 e 1,80 euro al litro per la benzina, con il gasolio a livelli simili. La differenza nasce dalla minore incidenza dei costi del personale. A livello industriale, il carburante che si compra oggi dovrebbe riflettere il costo del petrolio di circa un mese prima. Tuttavia, la filiera tende ad applicare subito gli aumenti del barile, anche se il greggio è stato acquistato a prezzi inferiori. Questo meccanismo, già emerso durante la crisi dei prezzi causata dalle sanzioni al petrolio russo, penalizza ulteriormente i consumatori.

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Blitz

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