Bergamo, 14enne trovata morta alla ex Reggiani: la pista del gesto estremo e i dubbi sull’area abbandonata
- Postato il 27 giugno 2025
- Di Panorama
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Aveva solo 14 anni la ragazza trovata senza vita nella serata di giovedì 27 giugno, nell’area dismessa della ex fabbrica Reggiani, a Bergamo. Era scomparsa da mercoledì, i familiari avevano lanciato un appello sui social. È stato proprio lo zio, accompagnato da un cugino, a ritrovare il corpo nel punto in cui – secondo quanto emerso – la giovane si recava spesso con gli amici.
Una zona che i residenti conoscono bene: oltre centomila metri quadri di edifici in disuso, teatro negli ultimi mesi di incendi, occupazioni e incidenti. Luogo frequentato da writer, adolescenti e gruppi in cerca di uno spazio che non esiste altrove. Non era la prima volta che la ragazza si arrampicava su quei tetti. Questa volta, però, qualcosa è andato storto.
L’indagine e le ipotesi
Secondo le prime ricostruzioni, la giovane sarebbe precipitata da un’altezza significativa, forse proprio da uno dei tetti dell’ex stabilimento tessile. Sul corpo sono stati rilevati diversi lividi compatibili con una caduta dall’alto. Due le ipotesi principali al vaglio della questura, coordinata dal pm Raffaella Latorraca: un gesto volontario o un tragico incidente. La seconda, almeno in queste prime ore, sembra meno probabile. Ma sarà l’autopsia a fare chiarezza.
A far scattare l’allarme sono stati i familiari, che hanno forzato le inferriate per permettere l’ingresso dell’ambulanza e dei mezzi di soccorso. Quando sono arrivati gli operatori sanitari e la polizia, era già troppo tardi. Poco dopo sono giunti anche la sindaca Elena Carnevali e l’assessore alla Sicurezza Giacomo Angeloni, visibilmente scossi.
Un’area dimenticata
La ex Reggiani non è un luogo qualsiasi. Più volte finita sotto i riflettori per episodi di degrado e pericoli, l’area resta abbandonata nonostante le segnalazioni. Solo nel 2024 si sono registrati più di 40 incendi. Già nel 2023 un 15enne era caduto da un lucernario restando gravemente ferito. Anche in quell’occasione si parlò di sicurezza assente e mancanza di interventi.
Ora, dopo l’ennesimo episodio, torna l’urgenza di chiedersi perché un’area così grande, centrale e pericolosa resti accessibile a tutti, soprattutto ai più giovani.
Chi era la ragazza
Originaria dell’Ucraina, viveva poco fuori Bergamo con la nonna e uno zio. Era ben inserita nel contesto scolastico e sociale, anche se – secondo quanto emerso – negli ultimi mesi frequentava regolarmente la ex Reggiani insieme a un gruppo di coetanei. Un luogo di ritrovo informale, lontano dagli sguardi, dove i ragazzi si cimentano anche in prove pericolose, come parkour e scalate improvvisate.
I prossimi giorni saranno decisivi per chiarire cosa sia successo e se qualcuno possa aver visto o sentito qualcosa. Gli inquirenti stanno visionando le telecamere della zona e raccogliendo testimonianze. Intanto, in città resta un senso di smarrimento. E la sensazione che, anche stavolta, la tragedia si sarebbe potuta evitare.