Biennale Architettura 2025: guida completa alla 19ª edizione
- Postato il 9 maggio 2025
- Di Panorama
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La diciannovesima Mostra Internazionale di Architettura, che si apre al pubblico dal 10 maggio al 23 novembre 2025 presso i Giardini, l’Arsenale e Forte Marghera, segna un momento di profonda riflessione sul ruolo dell’architettura in un mondo trasformato dalla crisi climatica.
Curata da Carlo Ratti e intitolata Intelligens. Natural. Artificial. Collective., la Biennale invita a un passaggio epocale, dall’architettura della mitigazione a quella dell’adattamento.
Di fronte a una realtà segnata da incendi, alluvioni e siccità, l’architettura, storicamente strumento di protezione e sopravvivenza, è chiamata a reinventarsi come pratica aperta, dinamica, interconnessa. Non si tratta più di contenere il danno, ma di progettare in funzione di un ambiente mutato, riconoscendo il valore e l’urgenza dell’intelligenza in tutte le sue forme.
L’architettura come intelligenza collettiva
Il termine latino gens, inscritto nel titolo stesso della Mostra, orienta il pensiero curatoriale verso una visione pluralistica del progetto: l’intelligenza non è esclusiva prerogativa dell’umano o del digitale, ma emerge come esito di relazioni tra soggetti, saperi e contesti. L’architettura, allora, diviene piattaforma collettiva, capace di accogliere visioni divergenti e interagire con altri linguaggi: dalla scienza alle arti, dall’agricoltura all’artigianato.
Con oltre 750 partecipanti, Intelligens presenta per la prima volta un panorama interdisciplinare che include architetti, matematici, filosofi, cuochi, programmatori, scienziati del clima, agricoltori e stilisti. Un esercizio di ascolto e inclusione che rompe l’isolamento dell’autorialità monolitica a favore di una progettualità corale.
Una curatela orizzontale, un’intelligenza distribuita
Il processo curatoriale stesso riflette questa trasformazione. La selezione dei partecipanti è avvenuta attraverso una call pubblica, «Space for Ideas», che ha attratto proposte da ogni parte del mondo, premiando voci inedite e generazioni emergenti. Accanto a vincitori del Pritzker e professori emeriti, si trovano giovani ricercatori e neolaureati in un dialogo intergenerazionale che assume valore epistemico, oltre che politico.
La curatela proposta da Ratti sfida così il canone dell’architetto demiurgo, introducendo un nuovo modello di autorialità collettiva ispirato alla prassi scientifica, dove ogni contributo è riconosciuto come parte essenziale del risultato finale.
Come è organizzata la Biennale Architettura 2025
Allestita dallo studio Sub con un disegno grafico di Bänziger Hug Kasper Florio, la sezione principale presso le Corderie dell’Arsenale è articolata in quattro sezioni: Natural Intelligence, Artificial Intelligence, Collective Intelligence e Out. Il percorso espositivo si apre con una constatazione drammatica — la crescita delle temperature e il declino demografico — e invita il visitatore a un’esplorazione immersiva tra mondi interconnessi.
Gli spazi sono concepiti come sistemi modulari e frattali che riflettono la complessità delle reti viventi e dei sistemi intelligenti. A coronamento del percorso, la sezione Out affronta la questione dell’esplorazione spaziale non come fuga, ma come occasione per ripensare radicalmente il nostro abitare terrestre.
Venezia, città laboratorio del futuro
Con il Padiglione Centrale in fase di ristrutturazione, l’intera città di Venezia si trasforma in un «laboratorio vivente» tra installazioni, prototipi e dispositivi urbani si distribuiscono tra i Giardini, l’Arsenale e il tessuto urbano.
Venezia, emblema di fragilità e bellezza, si presta a incarnare il principio di adattamento, divenendo essa stessa protagonista di una narrazione transdisciplinare e anticipatrice.
Chi partecipa alla Biennale Architettura 2025
Sono 66 le nazioni partecipanti alla Biennale Architettura 2025, con 4 nuovi ingressi (Azerbaijan, Oman, Qatar, Togo). I padiglioni sono distribuiti tra Giardini, Arsenale e centro storico. Il Padiglione Italia, curato da Guendalina Salimei, presenta il progetto TERRÆ AQUÆ. L’Italia e l’intelligenza del mare, mentre la Santa Sede partecipa con Opera aperta, allestita nel Complesso di Santa Maria Ausiliatrice. Il Padiglione Venezia propone invece una riflessione sulla memoria urbana attraverso Biblioteche. Costruendo l’intelligenza veneziana.
Il progetto «College Architettura»
Otto progetti internazionali, selezionati tra oltre duecento candidature da 49 Paesi, compongono la seconda edizione di Biennale College Architettura. I giovani autori e autrici — provenienti da Siria, Malesia, Spagna, Inghilterra, Italia, Canada, Portogallo, Germania e Finlandia — lavorano con un finanziamento di 20.000 euro ciascuno a opere inedite che verranno presentate fuori concorso, come testimonianza tangibile di una nuova generazione impegnata nella lotta alla crisi climatica attraverso l’uso delle intelligenze integrate.
Gli eventi collaterali e i progetti speciali
Numerose le iniziative che arricchiscono la Mostra: tra gli eventi collaterali approvati dal Curatore, spiccano collaborazioni con istituzioni internazionali senza scopo di lucro. Il progetto Margherissima, all’interno della Polveriera austriaca a Forte Marghera, affronta il tema della rigenerazione urbana in territori contaminati. Il Padiglione delle Arti Applicate, in collaborazione con il V&A Museum di Londra, esplora invece l’architettura degli spazi di deposito, mentre il film multicanale curato da Diller Scofidio + Renfro inaugura nuove modalità narrative.
Il catalogo della Biennale Architettura 2025
Il catalogo ufficiale della Mostra, suddiviso in due volumi, documenta l’intero impianto curatoriale. Il primo volume, dedicato alla Mostra Internazionale, include sezioni critiche, saggi tematici e le Impossible Conversations; il secondo è riservato alle partecipazioni nazionali e agli eventi collaterali. Una produzione editoriale che intende restituire la densità teorica e la complessità sistemica di Intelligens.