Biennale Teatro, Ursina Lardi: teatro è politica, ci rende liberi
- Postato il 14 giugno 2025
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- Di Quotidiano del Sud
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Il Quotidiano del Sud
Biennale Teatro, Ursina Lardi: teatro è politica, ci rende liberi
Venezia, 14 giu. (askanews) – “In tempi come questi, con le destre estreme e libertarie, ma anche con forze conservatrici più moderate che continuano a smantellare e annientare non solo i finanziamenti e le infrastrutture, ma le condizioni stesse che rendono possibile l’arte, fare teatro è diventato, di per sé, un atto politico. Il teatro, nel solo fatto di esistere, ci rivela come possiamo essere liberi. Ci impedisce di dimenticare ciò che l’uomo sa dell’uomo”. E’ un discorso memorabile quello con cui Ursina Lardi ha accettato il Leone d’argento per la Biennale Teatro, un discorso forte diretto, pronunciato tra l’altro davanti al ministro della Cultura Alessandro Giuli.
“Il teatro e l’arte in generale – ha aggiunto l’attrice svizzera – stanno vivendo una profonda perdita di significato.
E non è soltanto una questione di tagli: non vengono meno solo i finanziamenti, ma anche il rispetto e la considerazione per chi fa cultura. Veniamo ridicolizzati, dichiarati inutili, superflui e innocui. E questo mi ferisce più di ogni censura, più di qualsiasi forma di pressione. I toni si sono fatti crudi, aggressivi. Ovunque. Quanta farsa! Quanto fumo! La classe politica entra in scena a gambe larghe, brutale, virile fino al grottesco, quasi primordiale, disumana. L’impatto è enorme. Paura, terrore, ogni giorno, e quel tintinnio di sciabole che risuona dappertutto. E dappertutto risposte semplici a domande complesse”.
“In un clima come questo – ha proseguito – ogni pensiero sfumato, ogni volto sensibile, ogni gesto di tenerezza, ogni tono lieve e sottile si impone come una presenza irrompente. Disturba. E agisce come mezzo di contrasto. E quindi sì, ha una sua logica se oggi è politicamente in voga banalizzarci e tentare di prosciugarci. Ora più che mai noi, protagonisti dell’arte e della cultura, dobbiamo unirci, stringerci in solidarietà, e opporci ai tentativi di metterci gli uni contro gli altri nelle imminenti lotte per la distribuzione delle risorse”.
“Dobbiamo confrontarci – ha concluso Ursina Lardi – sul palcoscenico e fuori, con tutte le questioni urgenti che la nostra contemporaneità ci impone, ma non dobbiamo ridurci a un semplice riflesso delle decisioni politiche – questo potere su di noi non dobbiamo concederlo”. E poi, a testimoninaza del valore rivendicato dalla poesia, il Leone d’argento ha letto dei versi di Walt Whitman.
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Biennale Teatro, Ursina Lardi: teatro è politica, ci rende liberi