Bilanci resilienti e risultati solidi. Ecco com’è andato il primo semestre 2025 delle case d’asta italiane

  • Postato il 3 settembre 2025
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  • Di Artribune
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Bilanci resilienti e risultati solidi emergono dalle misurazioni delle case d’asta italiane, mentre nel mondo ci si interroga ancora sulla sostenibilità economica della filiera artistica e su cosa funziona e cosa non più del suo modello di business. Con la ripresa a pieno ritmo delle attività e degli appuntamenti nazionali e internazionali del mercato dell’arte, può essere utile ripercorrere andamenti e risultati del primo semestre 2025 dal mondo degli incanti. Attraverso i consuntivi di alcune delle principali case d’asta italiane, da Cambi a Finarte, da Il Ponte a Pandolfini, sulle performance registrate da gennaio a giugno, possiamo così rinfrescarci la memoria su ciò che è successo fin qui e prepararci ad aprire il nuovo capitolo operativo, che ci porterà poi alla conclusione dell’anno in corso.

Il design in crescita nel primo semestre 2025 di Cambi

Il primo semestre del 2025 si chiude con risultati stabili per Cambi Casa d’Aste e, in linea con lo stesso periodo dell’anno passato, con un fatturato complessivo di €21.025.000, rispetto ai €21,2 milioni del 2024, attraverso più aste: 68 nel 2025 (di cui 39 online) contro le 60 del primo semestre 2024, e un totale di oltre 11.000 lotti venduti, più degli 8.600 passati di mano nella prima metà dell’anno scorso. Con una tendenza largamente confermata che non vede declinare le vendite in termini unitari, semmai vede abbassarsi le fasce di prezzo percorse dagli acquirenti. Tra i top lot del semestre, per Cambi, una coppia di vasi di fine Settecento della Manifattura di Sèvres aggiudicati a €466.100 (da stime di €6.000-8.000), il dipinto Volo sull’oceano (1929) di Gerardo Dottori, venduto a €250.100, e un Rolex Daytona “Paul Newman” del 1968, che ha trovato un acquirente per €221.100. 

Qualche cambiamento si è fatto poi sentire nella ricezione e nei pesi dei diversi cataloghi e dipartimenti, con quello di Design in piena crescita che si guadagna il miglior risultato a quota €3,8 milioni (nel 2024 erano stati €2,6) e che per l’autunno si prepara a introdurre un nuovo appuntamento: Design Properties, un’asta aggiuntiva interamente dedicata al design, in programma per settembre. Tra i migliori risultati, con totali oltre il milione, seguono poi i dipartimenti: Gioielli e Preziosi (€2,4 milioni), Antiquariato (€2,2 milioni), Arte Moderna e Contemporanea (stabile a quota €2,1 milioni), Orologi da polso e da tasca (€1,5 milioni). Dati che confermano, più in generale, la capacità della casa d’aste di adattarsi alle dinamiche di un mercato in evoluzione, per il quale ciascun operatore cerca e trova strategie e soluzioni.

Come è andato il primo semestre 2025 de Il Ponte Casa d’Aste

Mentre arrivano, infatti, dal mondo tante notizie sulle chiusure di gallerie consolidate e di successo, da Blum a Clearing, il comparto delle aste in Italia mostra una certa tenuta, pur in mezzo agli ormai innegabili cambiamenti del mercato dell’arte e ai molti e diversi fronti di incertezza. “In un mercato globale attraversato da una profonda metamorfosi, Il Ponte Casa d’Aste chiude il primo semestre 2025 confermando la sua traiettoria di crescita”, ha commentato Rossella Novarini, Direttrice generale de Il Ponte Casa d’Aste. “Un’evoluzione accelerata dall’ingresso, esattamente un anno fa, nel Millon Auction Group”. E la casa ha in effetti realizzato un fatturato aggregato di €18,5 milioni, con un incremento dell’8,6% rispetto allo stesso periodo del 2024 (attestatosi a poco più di €17 milioni). Con un venduto per lotti dell’85% e del 75% per valore, e il 73% di aggiudicazioni online, la casa di stanza a Milano ha tenuto, in questo primo semestre 2025, 29 aste, per un’offerta totale di circa 9.500 lotti. 

I risultati e le categorie di collezionabili più importanti per Il Ponte 

Le tre migliori aggiudicazioni del I semestre 2025 per Il Ponte sono rintracciabili nei cataloghi di arte moderna e contemporanea, con Piazza d’Italia di Giorgio de Chirico (1953), aggiudicata lo scorso 27 maggio 2025 per €448.000 (da stime di €150.000-200.000), e Crocifisso di Lucio Fontana (1952), venduto per €384.000 (stimato €130.000-160.000) e degli arredi e dipinti antichi, come è stato per l’olio su tavola di Scuola Castigliana del XVII secolo, Vanitas con ventilabro, salita a €256.000 da stime preasta di €25.000-35.000 a marzo 2025. A fare la parte del leone, tra i 26 dipartimenti della casa, si è confermato così quello di Arte moderna e contemporanea, che ha registrato un fatturato totale di €6,3 milioni, seguito dai Gioielli a €5,3 milioni, Arte antica con €2,3 milioni, Arti decorative del ‘900 e Design e Dipinti e Sculture, entrambi poco oltre €1 milione. Non si costruisce però un risultato positivo in bilancio presidiando solo le fasce più alte del mercato, con top lot e aggregati milionari, e Il Ponte sembra esserne più che consapevole, puntando anche su diversificazione e inclusività dell’offerta, sulle generazioni di collezionisti più giovani, sulle nuove categorie di collezionabili, che potrebbero essere per quelle di interesse – dallo sport alla tecnologia – e sul potenziamento dei canali digitali. 

Artemisia e i gioielli guidano il primo semestre 2025 di Pandolfini

In un momento di reiterata incertezza, “il mercato si è però mostrato ricettivo soprattutto nei confronti delle opere di qualità”, segnalano da Pandolfini. A confermarlo c’è anche la migliore aggiudicazione per la casa: Cleopatra di Artemisia Gentileschi, battuto a € 595.600. Con il dipartimento di Dipinti Antichi, guidato dal nuovo Capodipartimento Nicolò Pitto, che ha totalizzato €2,6 milioni di aggregato. Poco sotto, a €1,8 milioni, il settore di arte moderna e contemporanea, guidato dai lotti di Ligabue, ma anche Warhol e Mitoraj. Il miglior risultato arriva però nel comparto dei gioielli, con vendite oltre i €3,4 milioni, mentre nuove traiettorie si dipanano per la ripresa autunnale, dopo la nomina di Cristiano Collari a responsabile dello spazio di via Manzoni a Milano, oltre che capo dipartimento Libri, manoscritti e autografi, con un investimento ulteriore nel settore di Monete e Medaglie, col nuovo capo dipartimento Alberto Pettinaroli. 

Fatturato in crescita per Finarte nella prima parte del 2025

Le vendite aggregate conteggiate da Finarte per il primo semestre 2025 mostrano un totale di 17,3 milioni (inclusi i risultati della casa Czerny’s, acquisita nel 2022, e delle vendite private), con segno positivo rispetto ai 17,1 milioni del periodo omologo del 2024. In crescita anche le aste: 41 nei primi sei mesi di quest’anno, dieci in più dell’anno scorso. A guidare la classifica delle migliori aggiudicazioni arrivano per la casa Giorgio De Chirico, con I bagni misteriosi (1935), passato di mano a luglio per €467.750, seguito dal maestro seicentesco Mattia Preti, con Noli me tangere, a quota €235.590, e dal risultato ben oltre le aspettative di un vaso in porcellana Jiaqing, proveniente dalla collezione di Stefano Gabbana, che da stime preasta di €6.000-8.000 e lievitato fino al risultato di €174.950.

Cristina Masturzo

L’articolo "Bilanci resilienti e risultati solidi. Ecco com’è andato il primo semestre 2025 delle case d’asta italiane" è apparso per la prima volta su Artribune®.

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Artribune

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