Bimbo di 4 anni cade in piscina e muore dopo due giorni di agonia
- Postato il 23 giugno 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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Si è spenta nella serata di domenica ogni speranza per il bambino di quattro anni caduto nella piscina di un parco acquatico a Castrezzato, in provincia di Brescia. Il piccolo, trasportato in elicottero all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, è deceduto dopo due giorni di agonia nel reparto di terapia intensiva pediatrica. Le sue condizioni erano apparse fin da subito disperate, e la famiglia aveva continuato a sperare fino all’ultimo in un miracolo che, purtroppo, non è arrivato.
La famiglia risiede a Rovato, nell’Ovest bresciano. Quel venerdì pomeriggio il bimbo si trovava al parco in compagnia del padre. Secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stato proprio il genitore a perdere di vista il figlio per alcuni minuti. Quando si è accorto della sua assenza, lo ha cercato disperatamente fino a scorgere il suo corpicino esanime che galleggiava nell’acqua. I soccorsi, raccontano i testimoni, sono stati immediati, ma il quadro clinico appariva già compromesso.
Le indagini e l’allarme annegamenti infantili
L’inchiesta è ora nelle mani del pubblico ministero Caty Bressanelli della Procura di Brescia. I carabinieri ascolteranno nelle prossime ore i genitori del piccolo e i bagnini presenti sul posto per chiarire dinamiche e tempi dell’accaduto. Rimane da accertare, in particolare, quanto tempo il bambino sia rimasto sott’acqua. La struttura, gestita da una società privata, è sotto esame per eventuali responsabilità legate alla sicurezza e alla sorveglianza.
Secondo l’Osservatorio per la prevenzione degli annegamenti, ogni anno in Italia muoiono circa 330 persone in incidenti in acque balneabili. Di queste, il 53% ha meno di 12 anni. In media, 41 bambini o adolescenti perdono la vita ogni anno, e l’81% dei casi riguarda maschi. Andrea Piccioli, direttore dell’Istituto Superiore di Sanità, sottolinea l’importanza di un’educazione al rapporto con l’acqua fin da piccoli. Vincenzo Ferrara, curatore del rapporto, aggiunge che “anche una pozza o uno stagno può esercitare un’attrazione fatale su un bambino”. La tragedia di Castrezzato, dunque, si inserisce in un quadro nazionale preoccupante e ancora troppo sottovalutato.
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