Blocchi e traffico in tilt: le alternative per attraversare la città e (forse) evitare le code
- Postato il 20 novembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. Con il blocco di Cornigliano da parte dei lavoratori ex Ilva che va avanti ad oltranza, Genova anche oggi si è trovata tagliata di fatto in due, con code e rallentamenti che stanno interessando la viabilità di tutto il ponente e cascata di tutta città. Migliaia i genovesi che ieri e ancora questa mattina sono rimasti intrappolati nel traffico, con ritardi e disagi di ogni sorta
Le alternative al traffico
Ma esistono delle alternative? La più ovvia, ma anche però la più trafficata, è chiaramente il passaggio autostradale in A10, aggravato però dal traffico pesante dei tanti camion diretti allo scalo genovese. Il punto con maggiore criticità è il casello di Genova Aeroporto e il consueto imbuto di Genova Ovest, con anche rallentamenti agli svincoli per l’A7 e poi per l’A12. Nell’ora di punta di questa mattina per attraversare la città, idealmente da Pegli a Molassana, con l’autostrada si impiegava quasi un’ora per circa 23 chilometri di chilometri.
Il passaggio di Borzoli
Gettonatissimo – e quindi anch’esso a rischio traffico – anche il passaggio via Borzoli e Fegino, raggiungibile da Sestri Ponente o passando per la galleria degli Erzelli appena usciti – se possibile – dal casello di Genova Aeroporto, che attraversando poi per Rivarolo permette di bypassare Cornigliano a trovarsi a Sampierdarena. Nei momenti di coda di questa mattina, secondo i dati dei navigatori, un Pegli – Sampierdarena impegnava circa 50 minuti. In alternativa, una volta in Valpolcevera, si può risalire fino a Bolzaneto per prendere l’A7 in direzione di Genova – ma con le incognite degli imbuti ai caselli – oppure attraversare Manesseno e Piccarello, per svalicare in Val Bisagno attraverso Pino o Trensasco. Un tragitto che questa mattina – da Pegli a Molassana – sforava di poco l’ora per circa 30 chilometri di percorrenza.
Un giro della Madonna (della Guardia)
In queste ore di caos, però, è diventato competitivo anche un altro giro, decisamente più lungo e avventuroso, ma che potrebbe regalare sorprese. Da Pegli, infatti, risalendo la Val Varenna, attraversato San Carlo, si arriva a Lencisa, per poi scendere direttamente a Bolzaneto, passando praticamente sotto la Madonna della Guardia – invocatissima in queste ore – che dall’alto del monte Figogna ancora una volta osserva con sguardo materno e rassegnato i disastri della nostra città. Un tragitto di circa 45 minuti per una ventina di chilometri che permettere di saltare il clou del disagio. Una volta in Val Polcevera, poi, le alternative sono quelle di cui sopra, con un arrivo ipotetico a Molassana in circa un’ora e un quarto (e un quarantina di chilometri percorsi), ma senza lo stress del loop parti-frena-aspetta-clacson-sospiro-riparti.