Bomba esplode davanti a una clinica per la fecondazione assistita in California: 5 feriti, morto l’attentatore ‘antinatalista’
- Postato il 19 maggio 2025
- Mondo
- Di Il Fatto Quotidiano
- 5 Visualizzazioni
.png)
Un’esplosione potente, avvertita a oltre tre chilometri di distanza. Poi detriti sulla strada, il crollo di un tetto e la rottura delle finestre dei negozi lontani diversi isolati. Sabato, 17 maggio, alle 11 ora locale (le 20 in Italia), un ordigno è stato innescato e fatto esplodere fuori dall’American Reproductive Centers, una clinica per la fecondazione assistita a Palm Springs, una cittadina dello Stato della California.
Il fatto – L’esplosione ha ferito almeno cinque persone e provocato la morte di un ragazzo che, secondo fonti investigative, è l’autore di quello che è stato definito in conferenza stampa da Akil Davis, capo dell’ufficio FBI di Los Angeles, “un atto di terrorismo intenzionale“. Il suo corpo è stato ritrovato, carbonizzato, vicino ad un’auto, dentro o vicino alla quale sarebbe stato piazzato il detonatore. Fortunatamente l’esplosione non ha coinvolto il personale, i medici né i materiali all’interno della clinica – il laboratorio per la fecondazione in vitro è rimasto intatto, ha rassicurato il dottor Maher Abdallah direttore del centro. Neanche i pazienti sono rimasti coinvolti nell’esplosione: “Grazie a Dio è capitato che oggi non avessimo pazienti”, ha dichiarato Abdallah all’Associated Press in un’intervista telefonica. Foto e video ripresi dall’alto inquadrano l’auto bruciata in un parcheggio posta dietro l’edificio; la clinica ha riportato danni, a quanto si apprende, soprattutto dove si svolgono le visite coi pazienti. L’evento è stato definito da un alto funzionario dell’Fbi come “la scena dell’attentato più grande che abbiamo mai avuto nella California Meridionale”.
L’attentatore – L’unica vittima dell’esplosione, identificato neanche 24 ore dopo come l’autore dell’atto terroristico, è Guy Edward Bartkus, un giovane 25enne residente a Twentynine Palms, località dove si trova una grande base del Corpo dei Marines degli Stati Uniti, a circa un’ora di macchina da Palm Springs. A riferirlo alla Cbs News due fonti a conoscenza delle indagini. A quanto è emerso, Bartkus aveva lasciato un manifesto inquietante in cui preannunciava l’attacco spiegandone le ragioni: “Sono arrabbiato per il fatto di esistere e perché nessuno mi ha chiesto il permesso di farmi nascere” racconta in un audio di 30 minuti. E aggiunge “Sono fortemente contrario alla fecondazione in vitro, è estremamente sbagliata. Persone che hanno figli a tavolino. Quanto ci può essere di più stupido?”. Bartkus si definiva un “pro-morte“, “qualcuno che intende procurarsi la morte il prima possibile per impedire la propria futura sofferenza e la sofferenza che la propria esistenza causerà a tutti gli altri esseri senzienti”. A prova del fatto che il 25enne si fosse organizzato per l’attentato suicida c’è un treppiede con una telecamera installato per filmare e trasmettere in diretta l’attacco. Il video però non è mai stato caricato sul suo sito, mentre invece è stato ritrovato l’audio. Nella sezione “Domande e risposte” del suo sito web inoltre il 25enne aveva raccontato che la migliore amica, un’altra sostenitrice dell’ideologia “pro-morte”, era morta di recente dopo aver convinto il suo fidanzato a spararle nel sonno: “Avevamo concordato che se uno di noi fosse morto, l’altro lo avrebbe seguito presto”, aveva dichiarato Bartkus. È probabile che la “migliore amica” a cui Bartkus alludeva sia la 27enne Sophie Tinney, morta a Fox Island (Stato di Washington) il 22 aprile scorso perché colpita a morte – secondo la polizia – dal fidanzato 29enne Lars Eugene Nelson, dalla vittima stessa convinto. Gli scritti dell’attentatore suicida, carichi di quelle che sono state definite “idee nichiliste”, sono ora al vaglio degli investigatori per chiarire lo stato mentale di Bartkus.
Le reazioni politiche – Le intenzioni “anti pro-vita” e antinataliste con cui il giovane attentatore ha agito si collocano in quadro storico complicato in termini di salute e diritti riproduttivi delle donne, temi fortemente profondamente divisivi negli Usa dell’amministrazione Trump. Sebbene immediata sia stata la condanna della Procuratrice Generale Usa Pamela Bondi che ha definito l’atto “imperdonabile”: “Stiamo lavorando per saperne di più, ma voglio essere chiara: l’amministrazione Trump capisce che le donne e le madri sono il cuore pulsante dell’America. La violenza contro una clinica per la fertilità è imperdonabile”, si legge in un post X.
I have been briefed on the explosion at a fertility clinic in Palm Springs, California that took place today. Federal agents are on the ground now responding alongside local law enforcement.
We are working to learn more, but let me be clear: the Trump administration understands…
— Attorney General Pamela Bondi (@AGPamBondi) May 17, 2025
La clinica ha già assicurato in un post su Facebook che sarà di nuovo “completamente operativa” a partire da lunedì 19 maggio.
L'articolo Bomba esplode davanti a una clinica per la fecondazione assistita in California: 5 feriti, morto l’attentatore ‘antinatalista’ proviene da Il Fatto Quotidiano.