Bombe sonore contro le barche della Flotilla: colpita anche la ‘nostra’ Otaria. Non ci sono feriti
- Postato il 23 settembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Intorno alle 00.50 greche, nelle acque internazionali a sud della punta occidentale di Creta, alcuni ordigni sono esplosi sopra la barca Otaria su cui mi trovo e su almeno altre due imbarcazioni della Global Sumud Flotilla, che sono oltre 40 e viaggiano verso Gaza con aiuti umanitari. Si sentono altre esplosioni, la navigazione per ora prosegue. “Un drone volava sopra un’altra barca, ha puntato su di noi con una specie di lenza che penzolava, poi l’ha fatta esplodere”, dice chi era nel pozzetto. Nessun danno alle persone e nemmeno alle barche, almeno apparentemente. Il “nostro” è esploso circa all’altezza dell’albero, ha fatto anche una luce fissa. Il botto è stato forte, dormivo sotto coperta e mi sono svegliato di soprassalto. Si direbbe grossi petardi, ordigni assordanti lanciati da droni che volano basso. Da giorni vengono avvistati droni che però volavano più in alto, apparentemente da ricognizione. Si direbbe che questi sono colpi di avvertimento, meno pesanti degli ordigni incendiari che hanno colpito in Tunisia la Familia Madeira e l’Alma, le due barche principali della Flotilla partita da Barcellona. Il ministero degli Esteri israeliano da due giorni scrive che non consentirà alla Gsf di arrivare a Gaza.
“Esplosioni, droni non identificati e interferenze nelle comunicazioni. Stiamo assistendo in prima persona a queste operazioni psicologiche, proprio ora, ma non ci lasceremo intimidire – si legge sui canali Telegram della Global Sumud Flotilla – Gli estremi a cui Israele e i suoi alleati arriveranno per prolungare gli orrori della fame e del genocidio a Gaza sono disgustosi. Ma la nostra determinazione è più forte che mai – si legge ancora – Queste tattiche non ci impediranno di portare aiuti a Gaza e rompere l’assedio illegale. Ogni tentativo di intimidirci non fa che rafforzare il nostro impegno. Non ci lasceremo mettere a tacere. Continueremo a navigare“.
(la foto in evidenza non è relativa all’attacco descritto nell’articolo)
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